Per gli uomini di José Mourinho sarà fondamentale ritrovare il feeling con l’Olimpico, considerato che la vittoria in campionato tra le mura amiche manca dallo scorso 9 ottobre (2-1 vs Lecce).
Il Bologna di Thiago Motta non starà però a guardare, forte anche dell’ottima tradizione negli scontri diretti: i felsinei hanno vinto infatti 51 dei 148 confronti disputati in Serie A contro la Roma, il numero più alto contro una singola avversaria.
In aggiunta, gli emiliani hanno tenuto la porta inviolata contro la Roma negli ultimi due precedenti disputati nel massimo torneo. I rossoblù, prima della pausa, stavano vivendo un momento particolarmente positivo soprattutto dal punto di vista realizzativo: il Bologna va infatti in gol in campionato da sette partite consecutive, striscia mai così lunga dal 2020; ma punta a confermarsi anche in chiave difensiva, andando a caccia del secondo clean sheet di fila dopo il 3-0 sul Sassuolo nel derby.
Attenzione però al mal di trasferta dei felsinei, sconfitti in cinque delle ultime sette gare giocate lontano dal Dall’Ara, con un passivo di 19 reti (media di 2.7 a partita).
Tra i punti di forza degli uomini di Thiago Motta spicca l’approccio attento ed equilibrato alle partite: il Bologna è infatti una delle quattro squadre del nostro campionato che non hanno ancora subito gol nel primo quarto d’ora di gioco, a dimostrazione di come sia un’avversaria molto difficile da sorprendere nelle battute iniziali.
Con il suo attuale tecnico la squadra ha inoltre aumentato la produttività offensiva, segnando almeno due gol in cinque delle ultime sette gare di Serie A disputate. Ci sono, tuttavia, diversi spiragli per far male ai rossoblù.
A saltare all’occhio sono soprattutto i 17 punti persi da situazione di vantaggio, dato che conferma una gestione tutt’altro che ottimale della partita. Un problema che si manifesta soprattutto al rientro dagli spogliatoi, visti gli otto gol subiti nel primo quarto d’ora della ripresa, più di qualsiasi altra formazione nel nostro campionato.
Altro punto debole del Bologna è il gioco aereo: quattro le reti subite di testa, davanti soltanto a Inter e Milan a quota cinque. Ed è invece in questo fondamentale che i giallorossi brillano, considerando che sei delle 18 reti siglate finora in questa Serie A sono arrivate proprio di testa (il 33%, percentuale più alta nella competizione 22/23).
Occhio infine alle palle inattive in generale, situazione di gioco in cui il Bologna è stato colpito ben nove volte (peggior dato stagionale).
Vista l’assenza ormai confermata di Musa Barrow, sarà a maggior ragione Marko Arnautovic a reggere il peso dell’attacco rossoblù: l’austriaco è una vecchia conoscenza del tecnico della Roma José Mourinho, che gli regalò nella stagione 2009-10 la soddisfazione di esordire in Serie A con la maglia dell’Inter.
Secondo nella classifica marcatori con otto reti alle spalle solo di Osimhen, il bomber toccherà con ogni probabilità mercoledì le 50 presenze nel massimo campionato.
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Attenzione anche all’ottimo momento di forma di Riccardo Orsolini, a caccia di conferme e già capace di segnare in passato un gol all’Olimpico contro la Roma, nel febbraio del 2020. L’esterno è stato coinvolto nel corso della sua carriera in Serie A in 49 gol complessivi (31 reti, 18 assist) e potrebbe diventare il terzo giocatore italiano nato dal 1° gennaio 1997 in poi a toccare quota 50 dopo Federico Chiesa (64) e Nicolò Barella (52).
Un traguardo importante per un giocatore ritrovato nell’atteggiamento e nella convinzione, visti anche gli 84 duelli sin qui tentati in campionato, miglior dato tra gli attaccanti felsinei.
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