Avete fatto la partita che vi aspettavate? Pretendeva di più in termini di prestazione?
“Prestazione sufficiente per non perdere la partita”.
Ed era quello che voleva o voleva vincere?
“Volevo vincerla, allo stesso modo con cui l’hanno vinta loro: un paio di tiri in porta e un gol per vincerla. Partita equilibrata. Partita difficile, ma controllata. Dopo tanti gialli siamo andati un po’ in difficoltà. In una delle poche situazioni pericolose che loro hanno creato nel secondo tempo, Cristante senza giallo avrebbe fatto fallo e avrebbe fermato l'azione pericolosa con un fallo semplice.
Per noi è stata un po’ più difficile non solo per le ammonizioni, ma anche per la stanchezza. Diversi giocatori erano stanchi e avevo poche soluzioni in panchina per mantenete lo stesso livello di prestazione.
Karsdorp ha giocato titolare a sorpresa, perché non era in condizione di giocare 90 minuti e poi è andato in difficoltà. Lorenzo (Pellegrini, ndr) mi ha chiesto il cambio perché avvertiva un fastidio al flessore. Non l’ho cambiato, ma mi chiedeva il cambio da tanto. Matic, infortunato, ha giocato senza allenarsi e anche oggi ha detto che se ci fosse stato bisogno di aiutare lo avrebbe fatto, ma non era in condizioni di giocare. Tutte queste difficoltà si sono avvertite dopo il 70’.
È stata una partita controllata contro una grande squadra. Sento un sentimento di ingiustizia e mando un abbraccio ai miei, perché hanno fatto tutto quello che era possibile. E secondo me, il possibile era sufficiente per non perdere la partita. Chi avesse fatto un gol avrebbe vinto, lo hanno fatto loro e hanno vinto loro”.
Si aspettava qualcosa di più a livello offensivo?
“Mi aspettavo di più. Però, mi aspettavo che, come Osimhen ha fatto quel gol, prima noi abbiamo avuto delle situazioni di uno contro uno o due contro uno in cui Zaniolo deve solo puntare l’ultimo difensore – penso Juan Jesus – e abbiamo perso la palla. Abbiamo avuto poche situazioni che non siamo riusciti a trasformare in occasioni. Era una partita difficile. Loro sono una squadra di qualità.
Ma quando ho visto accumularsi i cartellini gialli – due, tre, quattro - e Karsdorp e Leonardo (Spinazzola, ndr) erano in difficoltà, e con tutti i problemi che abbiamo noi…”.
C’è un tema arbitrale anche oggi?
“Non voglio parlare. E sa perché? Penso che Irrati sia un bravo arbitro, equilibrato, serio: l’ho visto anche in altre partite. Ci sono delle cose nella partita che non mi sono piaciute. E gliele ho dette tranquillamente a fine partita, perché è un uomo con cui si può parlare. Non voglio essere critico”.
Una cosa che mi è piaciuta nel primo tempo: tanti duelli in mezzo al campo, tre contro tre, e quella palla sopra per Zaniolo, tra Oliveira e Juan Jesus, ha funzionato. C’era Pellegrini e tante volte siete ripartiti. Nel secondo tempo, l’avete cercata meno, le distanze si erano un po’ allungate.
“Nel secondo tempo abbiamo abbassato la pressione per stanchezza. Karsdorp che saltava su Oliveira, Mancini che scivolava su Kvaratskhelia, e dall’altro alto Leonardo su Di Lorenzo e Ibanez su quel ragazzo che si butta sempre per terra, come si chiama… Quello che si tuffa sempre… Lozano: così abbiamo fatto meno, e facendo meno ci siamo abbassati, loro hanno avuto più palla ed è lì che è emerso il dominio sul campo che hanno avuto dopo 65, 70 minuti. Stanchezza pura.
Nel primo tempo abbiamo controllato molto di più, abbiamo avuto molta più uscita. Abbiamo fatto una partita buona per le nostre potenzialità, con la panchina che avevamo, con quattro ragazzi della Primavera, con Vina che ha dovuto giocare terzino destro, perché non c’era nessun altro a sinistra, e Leonardo era stanco.
Per una rosa come la nostra, un infortunio è un problema e due, tre, quattro o cinque sono un grande problema. Ma sono contento dei ragazzi. Ovviamente non mi piace tornare a casa con una sconfitta, ma vado via con una sensazione positiva. Questo per me è importante. E giovedì avremo una partita in più”.
Dov’è il margine di crescita di questa squadra: deve migliorare in certe giocate tecniche o deve cercare di essere maggiormente protagonista, di fare di più la partita?
“Per questo bisogna avere un determinato tipo di qualità che noi, in questo momento, non abbiamo. Abbiamo anche bisogno di essere più decisivi nell’ultimo terzo di campo, perché quello che entra nelle statistiche sono le opportunità, i tiri in porta e la cosa che entra nella mia analisi sono quelle che io chiamo ‘metà delle opportunità’: sei tu giocatore che le trasformi in opportunità.
Se oggi Osimhen manda quella in palla in Curva Nord, non rientra nemmeno nelle statistiche. I calciatori fanno la differenza. E a volte mi dispiace vedere lo sforzo incredibile dei miei giocatori, che accumulano minuti, e tante volte è una lotta impari: squadre fresche contro una squadra che ha accumulato minuti. Non è stata la chiave di questa partita, ovviamente, perché nella settimana appena trascorsa non abbiamo giocato. Ma quando giochiamo in mezzo alla settimana, andiamo in difficoltà.
A ogni modo, per chiudere in modo pragmatico, complimenti a loro, che hanno vinto senza meritare. E complimenti ai miei senza meritare. Quanto a Irrati, uomo serio e arbitro equilibrato. Non ha fatto una grande partita, però è la vita. Qualche volta anche noi facciamo delle partite meno positive”.
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