Contro la “sua” vecchia squadra da avversario è imbattuto grazie a una vittoria e cinque pareggi; ma il Napoli capolista, nella sfida numero 151 tra le due formazioni in Serie A, punterà al massimo. Giallorossi e azzurri in questo turno si giocano infatti una posta non irrilevante: per i giallorossi vincere il match vorrebbe dire portarsi a -1 dai rivali di giornata, inserendosi di netto nella lotta Scudetto.
Per gli ospiti, invece, tre punti significano allungare a 11 la serie di imbattibilità in campionato, eguagliare il migliore avvio stagionale del club dopo le prime 10 giocate (almeno 25 punti li aveva collezionati anche nel 17/18 e nel 21/22, annate in cui vinse anche la partita successiva) e infine centrare un traguardo che manca da 36 anni.
Il Napoli ha infatti vinto ognuna delle ultime 10 sfide disputate tra Serie A e Champions League e solo una volta è arrivato a 11 successi di fila in tutte le competizioni dal 1929/30: tra aprile e settembre 1986, con Ottavio Bianchi in panchina.
Ambizioni importanti, che però si scontreranno innanzitutto con quelle dei giallorossi, che sono a caccia di quattro vittorie consecutive in Serie A per la prima volta sotto la gestione di José Mourinho (l’ultima occasione in cui ci sono riusciti risale all’agosto 2020) e che sono in controtendenza con il bilancio generale su questo campo.
La Roma è infatti la squadra contro cui gli azzurri hanno pareggiato più trasferte nel massimo torneo: ben 29 su 75, incluso lo 0-0 in quella più recente, datata 24 ottobre 2021, praticamente un anno fa esatto. A completare il quadro si aggiungono 33 successi dei padroni di casa e 13 per gli ospiti.
Se da una parte la manovra offensiva del Napoli è impressionante in campo aperto, soprattutto grazie alla velocità con cui si sviluppa e ai tanti uomini che coinvolge sia sulle fasce che per vie centrali, il gioco dei campani, come quello della Roma, è contraddistinto soprattutto dall’efficacia realizzativa sui calci piazzati.
Non a caso, infatti, a partire dallo scorso campionato Napoli (35) e Roma (31) sono le due squadre che hanno segnato il maggior numero di gol su palla inattiva in Serie A. Nel torneo in corso sono già nove le reti da fermo siglate dai partenopei, letali in particolare dalla bandierina con sette centri su calcio d’angolo (primato nella competizione). Si aggiungono due dal dischetto.
E – curiosità – due delle ultime tre marcature che gli azzurri hanno messo a referto contro la Roma sono arrivate proprio su calcio piazzato (rigore trasformato da Insigne lo scorso 18 aprile e punizione diretta di Mertens il 21 marzo 2021).
Si lega a questa particolare affinità anche il predominio in termini di gioco aereo: nelle prime 10 giornate della Serie A 22/23 sono sette i gol di testa realizzati dai campani (primato condiviso con l’Udinese), due in più rispetto agli avversari che affrontano in questo turno – la Roma a quota cinque, terza in solitaria in questa specifica graduatoria.
Ai pericoli appena citati se ne aggiunge un altro, per niente secondario: il numero dei marcatori. Tantissimi nel Napoli vanno al tiro e in tantissimi segnano, più di tutti in effetti: sono ben 15 i calciatori del club a bersaglio in questa stagione, un record condiviso con il Bayern Monaco, considerando le squadre dei maggiori cinque campionati europei in tutte le competizioni.
Kvaratskhelia è senza dubbio il giocatore più sorprendente tra i nuovi arrivati in Serie A. Il georgiano sta impressionando per le abilità balistiche, per la capacità di saltare gli avversari (15 dribbling riusciti, meno solo di Deulofeu tra gli attaccanti) e per lo strapotere nel trainare la manovra fino agli ultimi metri.
I numeri parlano per lui: intanto il ventunenne di Tblisi ha preso parte a 13 marcature in 14 partite in questa stagione con il Napoli in tutte le competizioni (sette reti e sei assist), più di qualsiasi altro calciatore di Serie A nel 2022/23.
Inoltre, il giovane Kvaratskhelia ha firmato cinque gol finora in campionato e può diventare il secondo giocatore del club negli ultimi 60 anni a realizzarne più di cinque in una singola stagione del massimo torneo prima di compiere 22 anni dopo un certo Marek Hamsik. A sinistra, i giallorossi dovranno quindi fare gli straordinari.
Se la “novità” cattura l’attenzione, non bisogna scordarsi di chi nello scacchiere di Spalletti è ormai una certezza: Victor Osimhen, 27 sigilli in Serie A da quando è arrivato nel 20/21, ma ancora nessun gol o assist nei 197’ giocati contro questi rivali.
C’è invece chi, contro i giallorossi, lo zampino l’ha messo quattro volte in 11 incroci: Giovanni Simeone, che ha firmato due reti e servito due assist con le maglie di Cagliari, Verona e Fiorentina.
L’avvio stagionale dell’argentino dice due reti in Serie A (entrambe dalla panchina, la prima delle quali valsa la vittoria in casa del Milan) e due in Champions League. I numeri per incidere non gli mancano e in panchina, assi nella manica così, li hanno in pochi.
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