"Il primo giorno, Mourinho mi chiamò insieme al suo collaboratore Joao (Sacramento, ndr) spiegandomi cosa gli piaceva e cosa non andava bene. Mi colpì perché già conosceva tutti i giocatori della Roma". A parlare è Roger Ibanez, in un'intervista concessa al Corriere dello Sport.
Questo è un estratto delle sue dichiarazioni.
"Mourinho mi ha insegnato tante cose. Il primo giorno, mi chiamò insieme al suo collaboratore Joao (Sacramento, ndr) spiegandomi cosa gli piaceva e cosa non andava bene. Mi colpì perché già conosceva tutti i giocatori della Roma. Ma non credo di aver modificato il mo stile. Semplicemente, preferisco sentirmi più sicuro. Se posso gioco la palla, altrimenti non rischio".
"Ci alleniamo tanto su questo. È un problema di squadra, sia quando difendi che quando attacchi. Non di singoli reparti".
"In allenamento ci impegniamo anche su questo particolare. Del resto per un difensore l’occasione per segnare capita quasi solo sulle palle inattive: sono momenti da sfruttare, possono essere decisivi".
"Mi dispiace per Chris, che è un grande difensore. Da lui ho imparato molto. Non posso nemmeno dire che sia una fortuna per me, perché sono sempre stato pronto a giocare. In estate nessun giornale mi inseriva nella formazione titolare, invece mi sono ritagliato il mio spazio. Non ho mai pensato di considerare le proposte di altri club".
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