Siete in ritiro per la seconda volta in stagione, se la immaginava diversa questa vigilia di partita? Come vive le voci sul suo futuro?
“Fa parte del nostro lavoro, è il calcio. In società c’è la consapevolezza che qui c’è un allenatore con la sua idea e c’è la voglia di continuare. E io credo nel mio lavoro e in quello che stanno facendo, ma è ovvio che bisogna cambiare rotta. Stiamo facendo questo ritiro per capire ancora una volta il motivo di queste prestazioni. Da uomo di calcio il mio ruolo prevede di continuare a combattere per cercare di trovare le soluzioni”.
Quanto peserà la partita con il Genoa sulle sue scelte?
“Non è il momento migliore, non ho tante possibilità e dei calciatori rientrati da poco non possono portare avanti una partita di novanta minuti. Ecco perché si vedranno tanti giocatori visti a Cagliari, che potrebbero giocare anche con il Genoa. Inventare qualcosa ha poco senso, bisogna dare solidità a questa squadra. Giocherà Mirante al posto di Olsen, per gli altri rulli ancora non ho deciso”.
In questi giorni ha notato un particolare accanimento nei suoi confronti rispetto al consueto?
“Ho una grande fortuna: conosco questa piazza. Un allenatore si porta alle stelle, per poi farlo diventare il peggiore in circolazione. Mi è capitato anche da calciatore. Questo momento lo vivo pensando di voler far riscattare prima di tutto la squadra da questo momento difficile, a livello personale invece non vedo la necessità di dover esternare qualcosa a qualcuno che non merita nemmeno le mie parole”.
Qual è la situazione infortunati? C’è un programma per far rientrare i calciatori ai box?
“Pastore ha la possibilità di giocare dal primo minuto, mentre gli altri che stanno facendo un lungo percorso di rientro no: come Perotti. Tra quelli rimasti a Trigoria, De Rossi sta migliorando tantissimo e sta ricominciando a correre: spero di averlo a disposizione per la sfida contro la Juve. Per Pellegrini ci vuole più tempo ed Edin è più avanti rispetto a El Shaarawy”.
Nel rapporto con i calciatori che tipo di allenatore cerchi di essere? Ci sono quelli che puntano tutto nel rapporto personale, altri che preferiscono essere antipatici. Sei contento del rapporto instaurato con i ragazzi?
“Io credo di essere in tutti i sensi equilibrato. Ci vuole un rispetto dei ruoli, è fondamentale. In dei momenti della stagione può crearsi un buon rapporto. I discorsi all’esterno lasciano il tempo che trovano, la coerenza sta all’interno dello spogliatoio: a me non potranno mai rinfacciarmi una promessa non mantenuta. La schiettezza e la sincerità alla lunga pagano sempre, anche se a volte potrebbero dare fastidio”.
Cosa si aspetta da Schick?
“Sicuramente mi aspetto di più e lui è il primo ad aspettarsi di più da se stesso. Sta a lui dare delle risposte in questo momento, dato che ha la possibilità di scendere in campo”.
L’allenatore del Plzen ha detto che sta facendo vedere solo Cagliari-Roma alla sua squadra.
“Gli ha fatto vedere gli ultimi dieci minuti, forse voleva dare un messaggio positivo alla sua squadra. Io invece farò vedere quella dell’andata. Al di là di quello, credo che le cose vadano analizzate al meglio. Se si vedono gli ultimi dieci minuti di Cagliari si trovano dei difetti nella Roma, soprattutto nell’atteggiamento mentale. Sono scelte che si fanno per creare positività attorno alla squadra, è giusto che lo faccia perché lo farei anche io”.
Visto che Cristante e Nzonzi stanno giocando molto, è una possibilità vedere Riccardi domani?
“No, perché è convocato con la Primavera, hanno una partita molto importante in Youth League, non è il momento di mettere il ragazzo nella squadra in questa situazione. Loro vanno inseriti in un momento di positività generale, perché si rischia di fare certi errori. Non è il momento di fare provini a tanti ragazzi, soprattutto per uno come lui che ha delle qualità in prospettiva molto importanti”.
Pastore come sta a livello di condizione: può partire dal primo minuto o conviene gestirlo in modo diverso?
“È una valutazione che farò tra stasera e domattina. Lui potrebbe giocare dall’inizio, senza pensare di fargli fare 90 minuti. Rispetto a tutti gli altri che escono da un infortunio, lui ha una maggiore condizione per poter partire dall’inizio”.
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