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Di Francesco: "Nel primo tempo siamo stati troppo brutti per essere veri"


Le parole del tecnico giallorosso dopo il pareggio per 3-3 contro l'Atalanta

“Bisogna dar merito all’Atalanta che secondo me in questo momento ha una condizione fisica strepitosa rispetto a noi e a tante altre squadre. Andavano al doppio, sotto tutti i punti di vista. Noi siamo una squadra più diesel in questo momento”.

Serata rocambolesca allo Stadio Olimpico per la prima partita in casa della Roma. Dopo il vantaggio di Pastore, che si presenta al suo nuovo pubblico con un colpo di tacco spettacolare, l’Atalanta rimonta e si porta sul 3-1. Nella ripresa, però, arriva la reazione degli uomini di Eusebio Di Francesco, che pareggiano grazie ai gol di Florenzi e Manolas e sfiorano la rete del 4-3.

“Abbiamo perso le distanze e sbagliato le pressioni”, ha dichiarato l’allenatore giallorosso al termine del match. “Se fosse stato possibile ne avrei cambiati sette otto a inizio secondo tempo, non due. Dopo il 3-3, poi, la squadra mi ha fatto un po’ arrabbiare per gli equilibri, perché nonostante il sistema di gioco dovevano mantenere le posizioni. È vero che stavamo cercando la vittoria, ma non bisognava lasciare tutto quello spazio all’Atalanta. Anche perché abbiamo dimostrato di poter segnare da un momento all’altro”.

L’azione del gol di Florenzi era la soluzione da adottare in una partita come questa?

“L’azione del gol di Florenzi l’abbiamo provata per tutta la settimana, ma oggi l’abbiamo messa poco in pratica. Eravamo in difficoltà, nel primo tempo abbiamo dato 50 palloni al nostro portiere senza senso. Quando sei bravo a muoverti, invece, crei le opportunità: soprattutto se hai un attaccante bravo come Edin. Nella ripresa abbiamo fatto tante cose interessanti, ma siamo stati troppo brutti nel primo tempo per essere veri”.

“A volte vorrei un pochino più di attenzione ed esperienza durante la partita. Negli ultimi dieci minuti sembrava una partita scapoli e ammogliati. Non è possibile per una squadra importante come la nostra, rischi di compromettere una partita e quando fatto per andarla a riprendere”.

Le difficoltà di costruzione nel primo tempo nascevano da una fase difensiva sbagliata?

“La velocità di pensiero ci è mancata con la palla tra i piedi, quando la dai sempre al portiere vuol dire che stai subendo la partita ed era evidente. Quando i difensori accorciavano non avevano la possibilità di sentire l’uomo. Kostas Manolas, che è stato bravo nel 3-3, ha subito fin troppo Zapata e doveva essere più intelligente a staccarsi e fargli fare la prima giocata. Questo ci ha costretto a rincorrere e non a correre in avanti come invece piace a me”.

Qual è posizione in cui Pastore rende di più?

“In settimana gli ho chiesto maggiore qualità e oggi me l’ha data. Nel primo tempo è sparito anche lui dopo il gol perché non è riuscito ad aiutare i compagni, i centrocampisti non accorciavano con determinazione e cattiveria per aiutare la difesa. Però tra le linee lui ha dimostrato di avere mezzi davvero importanti e questo è quello che voglio. Vi dimostro sempre che io non sono fissato con il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Da esterno oggi Javier ha fatto un gol strepitoso. Può fare il trequartista, la mezzala. Quando uno sa giocare l’importante è metterlo in campo. Ha tante qualità, ma servono anche cattiveria e determinazione che nel primo tempo sono venute meno”.