Marco Birolini, giornalista dell’ANSA da Bergamo, ci fornisce le sue impressioni prima della sfida dell’Olimpico, svelando i punti di forza e di debolezza dell’Atalanta e i nomi dei giocatori nerazzurri a cui gli uomini di Garcia devono fare particolarmente attenzione…
13 gare finora giocate in campionato: come giudichi questo avvio di stagione dell’Atalanta?
“Senza dubbio un incipit positivo perché ad inizio stagione non si pensava di stare in questa posizione di classifica, decimo posto, in questo momento della stagione. Quindi sicuramente c’è soddisfazione tra i tifosi. Alcuni addirittura hanno parlato di possibilità di arrivare in Europa League, con il sogno di rinverdire i fasti dell’Atalanta dei tempi che fu: nella Coppa delle Coppe 1987-88 infatti la squadra nerazzurra arrivò addirittura fino alle semifinali della competizione! Certo, se si deve trovare una nota negativa a questo inizio di stagione sta nel fatto che quando si doveva fare il salto di qualità la squadra allenata da Edorado Reja non ha risposto al meglio: questo è infatti accaduto almeno due volte, nelle trasferte di Firenze e Bologna, dove la squadra arrivò in entrambi i casi reduce da una buona serie di risultati, uscendo però tutte e due le volte sconfitta dopo prestazioni di basso livello”.
Come si stanno integrando e come stanno giocando i nuovi acquisti di questa estate?
“Direi che i tre principali nuovi arrivati si stanno comportando sostanzialmente bene. Gabriel Paletta ha dato una bel rinforzo di solidità alla difesa. Anche Rafael Toloi si sta dimostrando un buon giocatore e, a parte qualche errore come l’espulsione rimediata a Torino contro la Juve, si sta integrando con il suo reparto di competenza. Il terzo dei nuovi arrivati, Marten de Roon, è poi la vera sorpresa in assoluto del campionato dell’Atalanta e secondo me una delle più belle novità di tutta la Serie A: il centrocampista olandese ha infatti mostrato finora senso della posizione, carisma ed è diventato il perno della squadra, soffiando il posto a un giocatore esperto come Cigarini. Un’altro elemento che si può considerare al pari di un nuovo acquisto, anche se arrivato lo scorso anno, è Alejandro Dario Gomez che ha finalmente recuperato bene dall’infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo la passata stagione e sta dando un contributo davvero importante”.
Chi è stato fino a questo momento il migliore giocatore dell’Atalanta?
“Avendo già citato de Roon, dico Alberto Grassi, centrocampista di qualità e prodotto del vivaio del club. Classe 1995, Grassi l’anno scorso con mister Stefano Colantuono non trovava tanto spazio in campo, ma con l’avvento di Edy Reja, soprattutto da questa stagione, ha giocato quasi sempre e in maniera incisiva. Tra l’altro, le sue belle prestazioni hanno fatto sì che lui togliesse il posto da titolare in campo a Carlos Carmona, che non dimentichiamoci è uno dei difensori della nazionale del Cile”.
Quale è stata la migliore prestazione stagionale dell’Atalanta e perché?
“Sul piano dello spirito di squadra scelgo la vittoria in rimonta sulla Lazio dello scorso 28 ottobre che è stata una manifestazione di forza di tutto il gruppo nerazzurro capace di rimontare nella ripresa lo svantaggio iniziale con il gol vittoria arrivato proprio all’ultimo minuto con Gomez. Sul piano del gioco invece dico che la gara giocata a San Siro contro il Milan, nonostante lo 0-0 finale, ha mostrato l’Atalanta migliore della stagione, con una squadra che ha giocato bene e costruito molto e che meritava ampiamente la vittoria. Non a caso al termine di quella partita il presidente rossonero Silvio Berlusconi pare abbia affermato di aver rivisto nella squadra di Reja il gioco del Milan dell’era di Arrigo Sacchi…”.
Quale è invece stata la peggiore gara e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?
“La peggiore Atalanta l’ho vista contro la Juventus a Torino il 25 ottobre. In quella gara la squadra era arrivata con un ottimo morale dopo aver perso solo una volta nelle precedenti sette gare, ma poi quel giorno sul campo non ci fu storia. L’approccio mentale dei nerazzurri fu poco azzeccato, poi c’è da dire che di fronte la squadra di Reja trovò una Juve che fece una grande partita schiacciando sin dall’inizio l’Atalanta che non creò praticamente nessuna azione pericolosa”.
Quale reparto dell’Atalanta a tuo parere sta rendendo meglio e quale è un po’ sotto le aspettative?
“Secondo me il centrocampo è la zona del campo dove si stanno vedendo le cose migliori tra i nerazzurri. I citati Grassi e de Roon hanno fatto la differenza come posizione del gioco e personalità nelle gare vinte finora dall’Atalanta, risultando decisivi. Oltre a questo, il centrocampo è poi il reparto che ha anche più valide alternative in panchina.
Al contrario, credo che alla squadra di Reja serva qualcosa in attacco. In questo reparto, mentre Mauricio Pinilla sta facendo bene ed è titolare, German Denis è un po’ sottotono e sta avendo una specie di involuzione, che aveva fatto capolino già alla fine dello scorso campionato. L’argentino sta forse anche patendo il fatto che Reja gli preferisce sempre il cileno e per lui, passare da idolo assoluto della tifoseria a panchinaro, non è stato facile. Denis poi sembra non essere più brillante a livello fisico e da questo punto di vista, essendo lui di struttura importante, il fatto di non giocare con continuità sicuramente lo penalizza”.
Quale è la squadra che ti ha maggiormente impressionato dopo queste 13 giornate di campionato?
“La Fiorentina, in particolare nella gara che ha vinto 1-4 a San Siro contro l’Inter. In quell’occasione secondo me si è vista al massimo livello la filosofia di calcio di Paulo Sousa, ossia un gioco in verticale, sempre di prima, intelligente, come era lui quando giocava, ossia un centrocampista che si proponeva in modo sempre semplice, possibilmente con un tocco e in maniera sempre saggia e interessante tatticamente. I viola li vedo quindi molto bene, fanno un gran movimento anche senza palla e sicuramente mi hanno stupito più di tutte le altre squadre in A a livello di qualità di calcio espresso. Poi davanti hanno anche trovato un bomber, Kalinic, che fa gol…”.
Come giudichi questo inizio di campionato della Roma?
“Altalenante. L’ho vista bene in alcune occasioni, come con la Juve all’Olimpico, meno in altre, come nel pari di Bologna ad esempio. Ovviamente la classifica non piange troppo, ma può fare sicuramente di più. La squadra di Garcia ha un attacco terrificante che, soprattutto quando ci sono Gervinho e Salah, sembra poter squarciare qualsiasi difesa. Dietro invece ci sono un po’ di problemi, con alcuni elementi che non mi convincono ancora a fondo”.
Quale è il giocatore della Roma che i tifosi dell’Atalanta dovranno temere di più?
“Io dico Dzeko dato che lì davanti, seppur il bosniaco sia ancora in fase di crescita, è l’uomo da tenere d’occhio, soprattutto nel gioco aereo. Nelle ultime 4 partite tra campionato e coppa è sempre poi andato a segno, a dimostrazione che si sta integrando sempre di più nella squadra di Garcia e nel calcio italiano”.
Se tu potessi scegliere un giocatore della Roma da aggiungere alla rosa dell’Atalanta, quale sceglieresti e perché?
“Viste le citate lacune in attacco nella rosa di Reja dico Gervinho. Quando l’ivoriano parte ti esalta, è spettacolare. Mette in difficoltà le difese avversarie con la sua velocità e quest’anno mi sembra anche aver migliorato la sua freddezza sotto porta. Credo che lui, insieme a Salah, non può non piacere agli amanti del calcio”.
Quale è il tuo pronostico per la gara di domenica?
“La Roma è sicuramente favorita, vista la rosa a disposizione e visto il fatto che si giocherà all’Olimpico. Ma è anche vero che l’Atalanta con le grandi spesso si esalta e che vuole rifarsi dopo la delusione dell’ultima gara contro il Torino. Io dico 1-1, ma so bene che anche i giallorossi dopo la brutta esperienza di Barcellona venderanno cara la pelle…”.