Nome: Shane Maloney
Età: 40
Città: Brisbane
Paese: Australia
Dove sei cresciuto?
“A Toowoomba, in Australia”.
Perché hai scelto la Roma?
“Durante l’Europeo 2000 vivevo in Inghilterra, dove ho conosciuto il fantacalcio attraverso i miei colleghi. Da giocatore di rugby, era una cosa nuova per me e mi ricordo che qualcuno ha menzionato un giocatore della nazionale italiana, Francesco Totti. Ho fatto un po’ di ricerche e sono rimasto colpito. Poi ho scoperto che siamo nati lo stesso giorno (sebbene io sia più vecchio di un anno) ed è stato come un colpo di fulmine. Totti avrebbe poi disputato un ottimo torneo e l’Italia fu amaramente battuta dalla Francia in finale. Quando ho lasciato il mio posto di lavoro, poi, il personale mi ha regalato una maglietta della nazionale italiana con su scritto “Totti 20”. Ero davvero contento e la conservo ancora.
Dopo essere tornato in Australia, ho raccontato alla mia famiglia di Totti, dell’Italia e di Roma e la storia sembra aver fatto presa sul mio fratello più giovane, Kieren. Successivamente si è innamorato anche lui della “Maggica”, alimentando la passione”.
Qual è il tuo primo ricordo della Roma?
“Quando mi sono recato allo Stadio Olimpico con mio fratello Paul nel 2001. Stavamo girando il mondo ma il piatto forte è stato visitare la Capitale e vedere la Roma dal vivo. Non siamo rimasti delusi e siamo stati contenti di festeggiare assieme ai tifosi giallorossi, che avevano accolto tra loro due giovani appassionati australiani”.
Chi è stato il tuo primo idolo e perché?
“Sempre e solo Totti. Le sue prestazioni a Euro 2000 sono state straordinarie ed era solo l’inizio di una serie di prove entusiasmanti negli anni delle quali sarei stato testimone”.
Chi è stato fino ad ora il tuo allenatore preferito e perché?
“Senza dubbio Claudio “Tinkerman” Ranieri, vero galantuomo e tattico magistrale. Vederlo fare così bene con il Leicester contro le corazzate inglesi mi ricorda di quanto buono fatto sulla panchina della Roma.
Vorrei anche citare il periodo pazzo della seconda avventura di Zeman alla Roma, seguita sempre sul bordo della sedia con il cuore a mille”.
Qual è stato il punto più basso toccato dalla squadra da quando sei tifoso?
“La sconfitta contro lo Sampdoria ad opera di Cassano (uno dei nostri) che ci ha sostanzialmente portato ad abbandonare la corsa Scudetto nella stagione 2009/10. È stato crudele. Non solo la sconfitta, ma anche il fatto che quell’anno l’Inter, guidata dallo sfrontato Mourinho, avrebbe poi vinto il triplete. È stata una delusione cocente e mi è dispiaciuto veramente moltissimo per i calciatori, ma in particolare per Totti, De Rossi e per mister Ranieri. È stata una delle molte ingiustizie vissute negli anni ma forse sì, sono di parte”.
Sei mai andato a una partita della Roma?
“Sono andato all’Olimpico con mio fratello Paul nel 2001 e Brescia nel 2010 con la mia ragazza dell’epoca. È stata un’esperienza particolare: sono quasi stato aggredito dai tifosi del Brescia perché indossavo una maglietta della Roma. Per fortuna alcuni tifosi mi hanno convinto a nascondere la maglietta sotto alla camicia e alcuni poliziotti e addetti alla sicurezza sono venuti in nostro soccorso scortandoci nel settore ospiti dove trenta coraggiosi tifosi romanisti sono rimasti stupiti nel vedere il nostro arrivo in pompa magna. È stata l’esperienza più spaventosa della mia vita.
Vorrei aggiungere, tra l’altro, che mio fratello Kieren ha assistito a tre partite allo Stadio Olimpico nella stagione 2011/12 contro Cagliari, Inter e Fiorentina. Il pezzo forte è stato quando lui e la sua ragazza sono entrati in Curva Sud cantando l’inno “Roma, Roma, Roma!” parola per parola, assieme ai locali, tra lo stupore degli stessi. Hanno assistito alla vittoria schiacciante della Roma sull’Inter in una Roma innevata, come non succedeva da 26 anni. Chi si lamenterebbe?
Infine, siamo andati assieme ai nostri due nipoti e a nostro cognato alle partite di esibizione della Roma a Melbourne lo scorso anno, contro Manchester City e Real Madrid. È stato bello incontrare i nostri connazionali tifosi giallorossi e condividere le nostre storie”.
Dov’eri quando la Roma ha conquistato il suo ultimo Scudetto?
“Da qualche parte in Sud America assieme a mio fratello Paul, quindi me lo sono perso. Per fortuna Kieren era già un appassionato e ha potuto quindi godersi il successo”.
Ci sono altri tifosi giallorossi nella città australiana in cui vivi?
“Ci sono alcuni appassionati, tuttavia non sono molti. Ci sono molti più tifosi a Melbourne e a Sydney, per via dei molti immigrati italiani e della passione per il calcio, molto più accesa rispetto alla zona settentrionale del paese. Tuttavia il tifo qui è molto caloroso. Festeggiamo e soffriamo insieme. Ci siamo alzati molte volte alle cinque di mattina e preparato il caffè per vedere le partite di campionato della Roma. Il fuso orario purtroppo ci condanna, quindi ci gustiamo ogni singola partita”.
Quali squadre ti piace battere di più?
“Penso quelle che a tutti piace battere, la Juventus e la Lazio”.
Cosa rende la Roma speciale?
“Tutto. È la squadra della Città Eterna. Ha una storia lunghissima in quello che storicamente è il centro del mondo. È un club con personalità molto forti, che alimenta polemiche dentro e fuori dal campo, protagonista di vittorie straordinarie e sconfitte brucianti, una società guidata da una dirigenza appassionata, che sfida gli ultras e gli implacabili giornalisti. La Roma ispira passione e orgoglio, lacrime e risate. Non è uno di quei club milionari che possono permettersi di spendere e spandere ogni anno, tuttavia è sempre competitiva, anche quando non dovrebbe. Sarà sempre speciale perché cerca sempre di superarsi”.
Cosa significa Totti pe te?
“Lo spirito di Roma. Il suo cuore e la sua anima. Sarà strano quando si ritirerà. Come molti altri, non ho mai conosciuto la Roma e Totti come due cose separate. No Totti, No Party, come dicono. È bello poter condividere con lui il giorno del compleanno. Mi fa pensare che ci sia un piccolo legame tra di noi. La sua eredità durerà per sempre e spero che presto potrà guardarsi indietro e ritenersi soddisfatto”.
Chi è attualmente il tuo giocatore preferito e perché?
“È una domanda difficile. La passione di De Rossi è straordinaria e amo il fatto che Florenzi stia portando avanti la tradizione dei romani che giocano per la Roma, mettendoci il cuore. È dura decidere. La vera risposta ovviamente è Totti, ma credo che la domanda ne meritasse una più lunga”.
Se potessi incontrare una persona legata alla Roma, presente o passata, chi sceglieresti e perché?
“Totti. Indubbiamente. Sarebbe un onore”.
Cosa ti rende orgoglioso di essere un tifoso della Roma?
“Il fatto che sembra che la Roma parta sempre senza i favori del pronostico. E soffre molto. Ma continua a lottare e tutti i giocatori che arrivano alla Roma sembrano innamorarsi della società, della città e dei tifosi. Per me questo dice molto. Bogdan Lobont, ad esempio, gioca pochissimo ma non vuole andarsene! Non me ne andrei neanche io”.
Per concludere, cosa renderebbe la tua giornata perfetta, da tifoso romanista?
“Andare alla prima partita della Roma nel nuovo stadio assieme ai miei fratelli e ai miei nipoti e incontrare Totti e gli altri giocatori. E poi vincere la partita, magari contro la Juventus. E festeggiare alla grande. Potrebbe davvero succedere”.
I tifosi giallorossi di Brisbane possono mettersi in contatto con mio fratello Kieren attraverso Twitter: @vivalakiz
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