Il tecnico giallorosso, al termine della sconfitta per 0-2 dell’Olimpico, si è detto comunque soddisfatto della prova dei suoi ragazzi sostenendo che, nonostante ci sia ancora da lavorare, la squadra sta seguendo il percorso giusto per continuare al meglio la stagione.
“Stasera ai miei giocatori ho detto che siamo stati bravi e sfortunati” ha esordito Spalletti. “C’è ovviamente da lavorare, alcune cose non sono andate bene, ma abbiamo fatto una buona gara e siamo sulla strada giusta”.
La consolazione è lo stadio pieno che applaude?
"Il pubblico della Roma è abituato a vedere grandi calciatori e grandi partite, sa quindi scegliere bene quando fischiare o applaudire. Se si è comportato così è perché ha visto lo sforzo dei ragazzi e ha capito che non siamo stati fortunati nei meriti ricevuti dalla gara. I presupposti per far bene si erano creati, perché noi abbiamo fatto una grande gara soprattuto nel primo tempo, anche se abbiamo concretizzato poco”.
Cosa si è fatto bene e cosa meno bene stasera?
“Ripeto, nel primo tempo abbiamo fatto una grande partita anche se non abbiamo sfruttato le palle guadagnate. Potevamo avere la superiorità a centrocampo, mettendoli più in difficoltà. Noi avevamo scelto di palleggiare più di loro e quando recuperavamo palla potevamo farlo perché eravamo in superiorità numerica. Credo quindi che a volte potevamo gestire meglio il pallone, perché quando dai il pallino del gioco al Real, visto che in difesa concediamo qualcosa, loro lo trasformano in qualcosa di grande con i campioni che hanno”.
C’è ancora da lavorare in difesa?
“Un po’ si. La squadra si è allungata dopo il gol, è un problema che abbiamo quello di retrocedere troppo. Siamo un po' timorosi a volte nel senso che ogni tanto rimaniamo bassi col centrocampo invece di avanzare a aggredire l’avversario. Ripeto, oltre a questo ci sono però diverse cose buone che ho visto oggi: come ho detto, c’è da lavorare su alcuni aspetti ma siamo sulla strada giusta”.
C'è un problema fisico?
“Di questo non ne voglio parlare per scelta perché se ai giocatori gli si va a toccare il piano fisico diventa poi difficile parlare di altro, è come se gli venisse concesso l'alibi. E' chiaro che ci sono ancora diverse cose da migliorare ma io, se vado a toccare il lato fisico, mando un brutto messaggio ai giocatori. Da allenatore devo e voglio invece parlare a loro di tattica”.
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