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Manolas: “Per il secondo posto non è ancora finita”

Manolas: “Per il secondo posto non è ancora finita”

Per il difensore greco in vista dell'ultimo turno di campionato la Roma può ancora credere al secondo posto...

Per Kostas Manolas la Roma può ancora credere al secondo posto.

Il difensore greco sottolinea che, nonostante i due punti di svantaggio in classifica dei giallorossi dal Napoli e nonostante il fatto che sabato gli azzurri abbiano un impegno più facile sulla carta rispetto alla Roma che gioca col Milan, lui e i suoi compagni proveranno a vincere e a sperare fino alla fine perché nel calcio di certo non c’è nulla.

“Per il secondo posto non è finita” ha affermato Manolas ai microfoni di Roma Radio. “Anche se il Napoli ha una partita più facile sabato rispetto a noi che giocheremo col Milan, nel calcio non si sa mai. Ci proveremo e andremo a Milano per vincere”.

Che gara sarà a San Siro?

“Per noi sarà importante fare una bella prestazione, come tutte le volte. La Roma è una grande squadra che deve sempre scendere in campo per vincere e, come detto, vogliamo fare questo. Sappiamo che con il Milan sarà difficile, dato che anche loro avranno bisogno di punti per la qualificazione in Europa League”.

Bisogna sempre provarci infatti, basta guardare l’impresa del Leicester in Premier…

“Sì, faccio a proposito i complimenti a mister Ranieri, che è stato il mio CT in Nazionale, per quanto fatto al Leicester e gli auguro successi anche per l'anno prossimo. Se è stata più impresa quella del Leicester in Premier o quella della Grecia ad EURO 2004? Quella della squadra di Ranieri, perché è durata 38 partite, mentre l’Europeo si è svolto in 6/7 gare”.

Magari con Ranieri vi incontrerete di nuovo in Champions?

“Prima vedremo se andremo ai preliminari o direttamente alla fase a gironi, poi ne riparleremo….”.

Da qualche mese è arrivato Spalletti, un allenatore duro: come è il tuo rapporto con il mister?

“Io ho un bel rapporto con tutti gli allenatori. Lui, come gli altri, vuole vincere. Per far vincere una squadra devi essere cattivo. Se un allenatore non è cattivo i giocatori lo capiscono e succede un casino. C'è sempre bisogno di un allenatore duro”.

Come è il feeling con il tuo compagno di reparto, Ruediger?

“Io fin dall'inizio avevo capito che è forte. Non è facile, quando arrivi da un campionato diverso, riuscire ad essere forti fin dall'inizio. Lui è giovane e ha il carattere giusto per diventare un campione. Se continua così, sarà un grande calciatore”.

Come ti trovi a Roma?

“Tutto a posto, tranquillo. Ultimamente, poi, col fatto che stiamo vincendo è ancora più tranquillo. Nel calcio è così. Se vinci stai tranquillo, se perdi sei sotto pressione”.

I tifosi per te nutrono un grande affetto: lo riesci a sentire?

“In campo, certo. Quest'anno però ci è mancata la gente. Questo fa male alla squadra perché noi abbiamo bisogno dei tifosi”.

Domanda secca: chi è più matto tra Florenzi, Nainggolan e Szczesny?

“Non c'è dubbio, Nainggolan di sicuro”.

Spesso fate partite accanite a calcio-tennis: sei forte anche lì?

“Ci sono compagni più forti di me. Di solito giochiamo uno contro uno. Però se dovessi scegliere un compagno, sceglierei il più forte tecnicamente. Ovvero Totti”.