Il centrocampista maliano, a poche ore dalla sfida di andata degli ottavi di Champions League, sostiene che nonostante la grande forza degli spagnoli, i giallorossi devono affrontare il match con fiducia credendo nei propri mezzi, perché nessuna squadra è a suo parere impossibile da battere per la Roma.
“La sfida con il Real Madrid è difficile, perché loro sono una grande squadra, ma non è impossibile”. ha detto Keita intervenuto ai microfoni di Roma Radio. “A volte però perdono anche loro, perché nessuno è imbattibile. Dobbiamo avere fiducia nei nostri mezzi”.
Seydou, come si affronta il Real Madrid?
“Dobbiamo crederci e scendere in campo convinti dei nostri mezzi. Poi il mister lavorerà al massimo per prepararci a vincere questa partita. Personalmente penso che serva tanta fiducia”.
Per te che hai giocato al Barcellona non è la prima sfida al Real…
“Si, ne ho giocate tante quando ero con i Blaugrana. Erano sfide che si vivevano con grande intensità, come accade qui nei derby con la Lazio. Ma ho sfidato tante altre volte contro il Real, anche quando ero al Siviglia o al Valencia. Ho bei ricordi, le cose sono sempre andate abbastanza bene”.
Come arriva la Roma a questa sfida di Champions League?
“E’ un momento molto positivo per la società e per la squadra. E soprattutto per i tifosi. Quando una squadra vince è più facile lavorare per correggere i piccoli errori e le cose che ancora non vanno, per andare avanti”.
C'è uno spirito nuovo?
“Sì, con il cambio di allenatore è cambiata la nostra mentalità. D'altra parte, se si cambia un allenatore è perché le cose non vanno bene e con un nuovo tecnico le cose cambiano. E' importante per la testa e per la fiducia. A volte serve più tempo, ma per fortuna noi ci abbiamo messo poco ad assorbire i cambiamenti ed infatti siamo già a quattro vittorie consecutive. La squadra sta crescendo poco a poco, come dice Spalletti. C'è ancora altro da migliorare ma siamo sulla strada giusta. Se continuiamo così potremmo fare un bel finale di stagione”.
Cosa è cambiato per te? Tu o De Rossi siete spesso chiamati a far partire l’azione…
“Io e De Rossi abbiamo un modo di giocare un po' diverso, ma se ognuno di noi fa bene ciò che gli chiede l'allenatore è un bene per la squadra. Spalletti chiede la stessa cosa a me, Daniele o Vainqueur quando giochiamo davanti alla difesa. Le indicazioni del mister non cambiano e quindi le nostre caratteristiche sono a disposizione della squadra e si adattano alle richieste dell'allenatore”.
Una tua frase sui tifosi della Roma non è stata capita bene. Vuoi chiarire?
“Sono una persona che rispetta molto la squadra. Non ho mai creato un problema e rispetto anche i tifosi. Ho sofferto molto nella mia vita per essere quello che sono. Sono uno che nello spogliatoio chiede e dà rispetto. E non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Ma sono un calciatore che ha esperienza. Se le cose vanno male forse è colpa dei calciatori, è vero. Se tifosi fischiano, forse hanno ragione. Ma questo non aiuta. La Roma mi paga per giocare, i tifosi pagano per venire a vedermi. Basta questo per capire che un calciatore non può mai mancare di rispetto ai tifosi. Come potrebbe mai un calciatore mancare di rispetto ai tifosi? Noi dobbiamo rispettarli per questo motivo. Però se dico una cosa non mi piace ripetermi, perché prima di parlare rifletto sempre molto. Un uomo se sbaglia si assume le responsabilità. Ma ciò che dico non può essere trasformato. Se dicessi che amo la Roma come Totti o De Rossi, che ieri hanno fatto dichiarazioni d'amore alla Roma per San Valentino, direbbero che non è vero e avrebbero ragione, perché loro sono qui da 20 anni e io da uno. Ma il rispetto che porto ai tifosi è lo stesso che hanno Francesco e Daniele. Questo è sicuro”.
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