Nome: Mehdi
Età: 30
Città: Lilla
Paese: Francia
Dove sei cresciuto?
“Sono nato e cresciuto a Lilla, ma mio padre è marocchino e mia madre è polacca, quindi sono sempre stato molto aperto verso le culture straniere”.
Perché hai scelto la Roma?
“Sono sempre stato un calciatore, da piccolo giocavo come terzino sinistro e il giocatore a cui mi sono sempre ispirato era un giovane di Guingamp, Vincent Candela. Nel 1997 Candela ha lasciato la Francia per andare a giocare nella Roma. Ho continuato a seguirlo e ho scoperto questo club. Alla Roma ho trovato tutto ciò che cercavo: l’amore per questo sport che è più importante del risultato, la passione di una città, dei tifosi e lo stile di gioco. Mi sono innamorato molto velocemente di questo club e ne sono stato sempre un gran tifoso”.
Qual è il tuo primo ricordo legato alla Roma?
“E’ una domanda difficile, penso sia la prima volta che ho visto giocare Cafù, era una cosa fuori dal normale. In Francia non avevo modo di vedere molte partite all’estero, e quindi per me è stata una gioia vedere un giocatore del genere a quei tempi”.
Chi è stato il tuo primo eroe alla Roma e perché?
“Ovviamente il mio primo idolo è stato Candela. Volevo essere come lui, ho addirittura provato a imitare il suo taglio di capelli ma non è stata una grande idea!”
Chi è o è stato il tuo allenatore della Roma preferito e perché?
“Il mio allenatore preferito della Roma è Fabio Capello, anche se poi se n’è andato in un altro club italiano (che non deve essere nominato) sono rimasto davvero colpito dal suo acume tattico. Il 3-5-2, il modo in cui faceva giocare la squadra e, ovviamente, lo Scudetto.”
“Ho anche un’ottima opinione su Spalletti. Anche se non abbiamo vinto lo Scudetto, il modo in cui giocavamo senza una vera punta, il modo in cui ha fatto lavorare Totti e Perrotta insieme, era tutto molto spettacolare. Spero che il prossimo anno riusciremo a vedere ancora una cosa del genere, ma stavolta vincendo lo Scudetto!”
Qual è stato il momento peggiore da tifoso della Roma?
“Non molti anni fa, la sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio. Ero rimasto distrutto da quella sconfitta. Ricordo di non aver parlato con nessuno per uno o due giorni. Mi sono sentito tradito da alcuni giocatori che erano in campo quel giorno.”
Sei mai andato a vedere una partita della Roma? Se sì, che ricordo hai di quella prima partita?
“La mia prima partita è stata speciale, perché era Roma-Atalanta nel giorno in cui è stata lanciata la Hall of Fame. C’era una grande atmosfera e ricordo di aver visto tutte le leggende. Ho anche pianto un po’ quando Totti è entrato in campo. E’ stato un momento molto speciale”.
Dove eri quando la Roma ha vinto il suo ultimo Scudetto?
“Ero davanti alla TV che urlavo come un pazzo. E’ stata davvero una sensazione speciale”.
C’è un gruppo di tifosi appassionati della Roma nella città in cui vivi?
“Sì! C’è un fan club chiamato “Roma club Lille”. Il club ha avuto tanti nuovi tifosi quando è arrivato Rudi Garcia che si è trasferito dalla mia città (Lilla) a Roma. Ci sono anche tanti tifosi della Roma non lontano da me in Belgio”.
Qual è la squadra che vorresti più veder battuta dalla Roma?
“La Juventus. Per me rappresenta l’esatto opposto. E’ il cattivo presente in ogni film e noi siamo gli eroi che arrivano e lo sconfiggono”.
Cosa rende la Roma così speciale per te?
“Tutto. Mi ci rivedo in molti modi in questo club. Ho trovato una squadra che mi permette di essere me stesso, mi piace più il gioco dei risultati e penso che sia lo stesso per questo club. Abbiamo avuto Zeman, un vero maestro in questo aspetto”.
“Sono una persona molto fedele e anche il nostro club lo è. A oggi non ci sono molte squadre di calcio nel mondo in cui i tre capitani vengono da quella città e hanno trascorso tutta la loro carriera in quella squadra. Siamo fedeli perché condividiamo un grande amore per la Roma”.
Cosa significa Totti per te?
Il Calcio. Non avrei mai conosciuto la mia squadra senza di lui. Come molti altri tifosi della Roma, ho pianto quando l’ho visto risorgere come una fenice in queste settimane, segnando vari gol all’Olimpico. Non potevo credere che ci fosse ancora lui. Di nuovo. Il nostro capitano. Il nostro eroe. Arrivato a salvarci”.
Chi è il tuo attuale giocatore preferito e perché?
“Francesco Totti è diventato il mio giocatore preferito intorno al 2000 e lo è tuttora per ovvi motivi. Lui rappresenta tutto ciò che è la Roma, è il nostro Capitano, rappresenta la nostra squadra ed è con noi ogni giorno da vent’anni a lottare per la nostra squadra e per la nostra città con tutto ciò che può dare”.
“E’ anche un gran giocatore, ovviamente, vede cose che altri non vedono e quando è in campo accadono magie. Può segnare, passare la palla e, soprattutto, fa giocare meglio i compagni di squadra. Non posso proprio credere che presto arriverà il giorno in cui non sarà più con noi. Non riesco proprio a crederci”.
Se potessi incontrare qualcuno della Roma – sia del presente che del passato – chi vorresti che fosse e perché?
“Penso che mi piacerebbe incontrare l’attuale mister, Luciano Spalletti. Mi piacerebbe parlare con lui su come si gioca senza una vera e propria punta, condividere idee su questo gioco e su come deve essere giocato… Io sono uno studente del calcio e per me sarebbe un onore condividere idee con un tattico così brillante”.
Cosa ti rende più fiero nell’essere un tifoso della Roma?
“Il fatto che la Roma sia coerente con se stessa. Non rinneghiamo chi siamo, non cambiamo la nostra immagine per il marketing o per i risultati, non vendiamo i nostri giocatori solo per far cassa. Siamo romantici, da un certo punto di vista. Sono anche fiero di dire che non vendiamo la nostra anima a nessun prezzo. Siamo la Roma e non cambieremo mai”.
Per concludere, quale potrebbe essere il tuo giorno perfetto da tifoso della Roma?
“Il mio giorno perfetto si concretizzerà l’anno prossimo, se tutto va come deve andare, quando festeggeremo il nostro quarto Scudetto nell’ultimo giorno di carriera di Francesco Totti da giocatore della Roma. Quello sarà il mio giorno perfetto e spero proprio che si realizzi!”
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