Mentre la maggior parte degli applausi per la vittoria sul Frosinone è andata comprensibilmente a Stephan El Shaarawy, autore del bellissimo colpo di tacco che è valso il gol del 2-1, non andrebbe dimenticato anche l’altro debuttante in giallorosso della serata: Ervin Zukanovic, protagonista di una buona partita, anche se meno al centro dei riflettori.
Prima di parlare degli aspetti positivi della prova del bosniaco – e ce ne sono un bel po’ – annotiamo anche il suo sfortunato intervento su Daniel Ciofani, da cui è nato in maniera piuttosto rocambolesca, il gol del momentaneo pareggio del Frosinone.
Dargli la responsabilità per quel gol sarebbe ingeneroso: la sua scivolata pulita in area aveva inizialmente privato del pallone l’attaccante gialloblù, favorito successivamente da un rimbalzo che gli ha permesso di concludere alle spalle di Szczesny.
A volte, la fortuna, semplicemente non ti assiste.
Qualche minuto prima, invece, si era trovato al posto giusto nel momento giusto, alzando con estrema freddezza e un po’ di buona sorte la palla sopra la traversa da pochi metri dalla porta giallorossa, evitando quello che era un gol quasi sicuro del Frosinone.
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Tra questi due estremi, c’è stato anche altro che ha reso il debutto di Zukanovic un successo.
Ha fatto circolare il pallone in maniera varia ed efficace, completando con successo l’85% dei passaggi, alternandone di corti e lunghi. Ha recuperato due palloni sulla fascia sinistra e per sei volte ha allontanato dei pericoli che hanno permesso alla Roma di mantenere il risultato.
Il picco della serata di Zukanovic è arrivato al 48° minuto, quando i due esordienti, che si conoscevano da poche ore, hanno confezionato un’azione vincente.
Nainggolan, autore del primo gol, ha servito la palla sulla sinistra appena fuori dall’area di rigore. Zukanovic ha arrestato il pallone e dopo uno sguardo al centro ha fatto partire il cross su cui El Shaarawy si è avventato in mezzo a due difensori, mandando l’Olimpico in visibilio.
A rendere ancora più notevole la prestazione di Zukanovic, va considerato che era arrivato in giallorosso da appena un giorno e che non giocava in un ruolo non del tutto familiare.
Durante la sua prima parte di stagione alla Sampdoria, il bosniaco è stato spesso impiegato come centrale di sinistra in una tradizionale linea a quattro, con ai suoi fianchi un terzino ed il secondo centrale.
Contro il Frosinone, entrambe queste situazioni erano cambiate. El Shaarawy era l’uomo alla sua sinistra, ma con una posizione più avanzata, con Seydou Keita a coprirgli spesso le spalle. A destra, da centrale di difesa atipico, agiva Daniele De Rossi, abitualmente un centrocampista.
Questo sistema ha funzionato, grazie alla grande mobilità di Kostas Manolas, uno dei difensori più veloci del campionato, che a volte ha agito anche da libero. In più c'è stata l’ottima prova di Antonio Rudiger sulla fascia destra. C’è ancora qualche aspetto su cui lavorare – il gol de Frosinone è arrivato in parte a causa di una crepa nella linea difensiva – ma è comprensibile, visto il nuovo tipo di schieramento con un nuovo allenatore arrivato in corsa.
Anche se si è trattato di una vittoria contro una squadra di bassa classifica, questi tre punti sono arrivati non solo grazie all’invenzione di El Shaarawy, ma anche con all’ottimo lavoro del nuovo calciatore bosniaco.
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