Roma, missione compiuta. Forse non bene come tutti si aspettavano ma, comunque, portata a termine. Con 76 minuti giocati nella trentaquattresima giornata, la distanza tra la terza e la quarta avrebbe potuto essere di un punto se fosse stata segnata un’altra rete. L’Inter stava pareggiando contro il Genoa, con i nerazzurri momentaneamente a 62 punti, mentre la Roma stava avendo la peggio contro il Torino – due risultati che, se fossero stati confermati, avrebbero lasciato la Roma a quota 65.
Un gol dell’Inter avrebbe portato i nerazzurri a 64 punti, riaprendo con prepotenza la corsa al terzo posto. Sebbene la Fiorentina stesse perdendo contro l’Udinese, una gara che i viola non hanno mai condotto, tutto era ancora molto precario.
O meglio, le ambizioni Champions della Roma erano, in quel momento, molto precarie.
Al fischio finale, tuttavia, le cose erano cambiate, 14 minuti e 3 gol più tardi.
Innanzitutto, Sebastian Di Maio aveva realizzato un gol fondamentale per il Genoa al 77esimo minuto di gioco, rete che si sarebbe poi rivelata decisiva.
Se l’Inter aveva prima bisogno di un gol per portarsi a un solo punto dal terzo posto, gli uomini di Mancini dovevano quindi trovare due marcature in 14 minuti per evitare la sconfitta. Tutto era cambiato e le speranze nerazzurre di agguantare un piazzamento Champions sembravano scivolare via – oltre le dita protese di Samir Handanovic, che ha fatto tutto il possibile per mantenere l’Inter competitiva in questa stagione.
Nove minuti più tardi, Francesco Totti realizzava il gol più rapido per un sostituto in questa stagione e, tre minuti dopo, mandava in delirio l’Olimpico dopo aver portato la Roma in vantaggio dagli undici metri. Dalla sconfitta alla vittoria, la Roma si era portata improvvisamente a sette punti di vantaggio dalla squadra di Mancini.
In quei quattordici minuti l’Inter e la Roma sono state più vicine che mai, come a giocarsi una gara decisiva senza realmente incontrarsi. L’impatto di quei tre gol non può essere sottovalutato; a 15 minuti dal termine sembrava possibile che le squadre potessero essere separate da un solo punto ma, al termine delle ostilità, il divario era più ampio che mai.
Con quattro partite al termine, il vantaggio di sette punti potrebbe rivelarsi decisivo.
Ma non è sufficiente. Non ancora, perlomeno. La posta in palio è ancora alta, con la vittoria dell’Inter sull’Udinese il divario è tornato di quattro punti.
L’Inter non è completamente tagliata fuori ma la Roma deve ora guardare avanti. Non troppo avanti – il primo posto è irraggiungibile – ma il secondo è alla portata.
I cinque punti di distacco del Napoli dalla Roma possono essere ridotti questo lunedì e, se la Roma vorrà evitare i preliminari di Champions League, dovranno per forza di cose esserlo.
Se la Roma non sarà testa di serie la prossima stagione, la cosa non sarà nota fino a quando non si conosceranno tutte le squadre coinvolte, sarà probabilmente una squadra di Premier League (come l’Arsenal) o una formazione spagnola (forse il Villareal) a frapporsi tra i giallorossi e la redditizia fase a gironi.
Entrambi sarebbero avversari tosti. Sarebbe decisamente meglio qualificarsi direttamente alla fase a gironi, terminando secondi. Non sarà facile, ma è ancora possibile.
Le ultime tre gare della stagione vedranno la Roma misurarsi con il Genoa (decimo in classifica), il Chievo (ottavo) e il Milan (sesto); solo il Milan ha ancora un obiettivo, un piazzamento valido per la partecipazione alla prossima Europa League, e questo potrebbe essere definito solamente all’ultima giornata.
Il Napoli, dal canto suo, dovrà affrontare l’Atalanta (tredicesima), il Torino (undicesimo) e il Frosinone (diciannovesimo); molte di queste squadre sono salve e la retrocessione del Frosinone potrebbe già essere stata sancita prima dell’ultimo turno.
Una vittoria lunedì potrebbe definire l’inerzia di questo testa a testa. Nonostante la netta vittoria contro il Bologna, il Napoli ha perso due delle ultime quattro partite, mantenendo la porta inviolata in due delle ultime sei occasioni e solo una volta nelle ultime cinque trasferte.
All’Olimpico incontrerà una Roma che non perde in casa dallo scorso novembre e che ha segnato meno di due gol solamente in due delle ultime sei partite disputate tra le mura amiche. Avendo subito sempre gol tranne nella gara contro il Palermo, la Roma dovrà fare solo una cosa: segnare più del Napoli.
Non sarà semplice ma, se i giallorossi ci riusciranno, il secondo posto sarà a sole due lunghezze.
Non saranno padroni del proprio destino ma obbligherà entrambe le squadre a dare vita a un finale di stagione entusiasmante.
È per questo motivo che la Roma non può fermarsi ora.
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