La formazione di Spalletti ha allungato la propria striscia di imbattibilità a 16 gare battendo nettamente il Chievo questa domenica con il punteggio di 3-0. Ecco cinque cose che abbiamo imparato da questa gara.
I giallorossi hanno fatto registrare un eccezionale 65% di possesso palla nella sfida vinta contro il Chievo e l’intelligente approccio alla gara di Spalletti, basato sul concentrare gli effettivi nelle zone centrali del campo, ha certamente ripagato, con il tecnico toscano che è stato in grado di mettere costantemente in difficoltà la rodata difesa avversaria. Spalletti ha infatti dato mandato alle sue ali Mohamed Salah e Stephan El Shaarawy di accentrarsi e a Diego Perotti di attaccare la profondità partendo dalla sua posizione centrale, consentendo alla Roma di avere diverse opzioni centrali da sfruttare. I giocatori hanno così potuto mantenere comodamente il possesso palla, in un disegno tattico che permetteva ai giallorossi di trovare sempre un compagno nelle immediate vicinanze.
Francesco Totti ha festeggiato la 600esima presenza in campionato entrando a partita in corso e servendo un sontuoso assist per la terza marcatura giallorossa. Il tutto davanti a un Olimpico con molto pubblico: non c’era davvero occasione migliore per celebrare questo traguardo. Il capitano della Roma ha realizzato quattro reti e distribuito due assist nelle ultime sei partite dimostrando di essere un’arma valida ed efficace per la formazione di Spalletti.
Cercando di affollare le zone centrali del campo, e costringendo di conseguenza gli avversari a difendere compatti, il ruolo dei terzini della Roma, Lucas Digne e Alessandro Florenzi, si è rivelato fondamentale per consentire alla squadra di allargare il campo.
L’energico duo ha sfruttato al meglio gli spazi concessi, proiettandosi in avanti per sostenere le azioni offensive grazie alla loro velocità e al loro dinamismo, causando molti grattacapi ai rispettivi avversari. Inoltre, deve essere sottolineato anche il loro contributo in fase difensiva, affrontata con diligenza e aggressività, rendendo certamente contento Spalletti con le loro prove a tutto tondo.
Antonio Rudiger continua la sua crescita stagionale facendo registrare ancora una volta una convincente prestazione difensiva. Nel ruolo di centrale di sinistra a fianco dell’eccellente Kostas Manolas, con il quale Rudiger ha forgiato un’incredibile intesa, la fisicità, l’atletismo e l’intelligenza del tedesco gli hanno consentito di tenere comodamente a bada Pellissier e Floro Flores.
Il gol del 2-0 realizzato dal difensore, con un imponente colpo di testa sul secondo palo, ha coronato al meglio la sua eccellente prova.
I progressi del versatile nazionale tedesco sotto la guida di Spalletti sono stati molto incoraggianti. Dopo un inizio burrascoso, fa molto piacere osservare Rudiger raccogliere i frutti della sua determinazione e del suo duro lavoro.
“(Il mio stato di forma) mi rende molto felice” – ha dichiarato dopo la partita. “È vero, all’inizio della stagione c’era un po’ di scetticismo su di me ma non mi sono fatto influenzare da questo e sono rimasto concentrato. Per me la cosa più importante è che l’allenatore abbia fiducia in me”.
Da quando Spalletti è tornato a guidare la compagine giallorossa, il suo impatto è stato straordinario, con 13 vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta raccolti dalla Roma in campionato.
L’importantissima vittoria per 3-0 sul Chievo ha esteso la bella striscia di imbattibilità a 16 gare e per la decima volta sotto la sua gestione, la Roma ha segnato tre o più gol in una singola gara.
Spalletti ha sottolineato come la squadra meriti molta più riconoscenza rispetto a quanto non le venga concessa all’esterno.
“Non vi è stata alcuna riconoscenza” ha dichiarato il tecnico. “Se si pensa a tutte quelle gare che abbiamo dovuto giocare con l’Inter e la Fiorentina davanti a noi, non si poteva certo immaginare che avremmo affrontato quelle partite con una tranquillità simile. Ai giocatori devono essere quindi fatti i complimenti per l’ approccio alle gare e per la professionalità dimostrata in campo. Ci tengo a ringraziarli perché guarando le statistiche e i numeri, i nostri sono estremamente positivi. Bisogna lavorare moltissimo per raggiungere questo tipo di traguardi e, ripeto, la squadra secondo me non è stata lodata a dovere per quello che ha fatto”.
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