È la media gol di Stephan El Shaarawy in questo campionato con la Roma, una rete ogni due partite. L’attaccante della nazionale azzurra – otto gol in 16 presenze – ha chiuso il campionato con la media migliore tra i giallorossi davanti a Mohamed Salah (0,412) e Francesco Totti (0,384).
La Roma chiude per la terza volta nella sua storia sul podio del campionato per tre stagioni consecutive: era accaduto dal 2005-06 al 2007-08 e nei quattro tornei disputati tra il 1980-81 e il 1983-84.
I giallorossi, terzi in classifica con il miglior attacco della Serie A, hanno portato a termine il campionato con un filotto conclusivo di cinque vittorie, striscia che a fine torneo non riusciva dalla stagione 1991-92.
Per la nona volta nella sua storia la Roma chiude il campionato con il miglior attacco, totalizzando 83 gol, 29 in più rispetto alla passata stagione e quattro sotto il record societario di 87 segnato nell’annata 30-31. Lanciata da un girone di ritorno a tavoletta – 2,7 reti a partita di media dopo la sconfitta in casa della Juventus – la squadra giallorossa è tornata ad impossessarsi della corona del gol dopo otto anni di attesa (nel 2007-08 con Luciano Spalletti). La Roma ha avuto il miglior attacco del torneo anche nelle stagioni 1930-31, 1934-35, 1985-86, 1997-98, 1998-99, 2000-01 e 2003-04.
Mohamed Salah ha concluso la sua prima stagione da romanista come miglior marcatore giallorosso, sia in campionato (14 reti) sia nel computo di tutte le competizioni (15). L'ala destra egiziana è il primo romanista ad andare in doppia cifra in campionato dopo Mattia Destro nel torneo 2013-14 (13 gol). Nella passata stagione Francesco Totti con 10 centri fu il miglior realizzatore stagionale, piazzandosi primo in campionato con otto centri a pari merito con Adem Ljajic.
La vittoria ottenuta al Meazza ha messo il punto esclamativo su un girone di ritorno sensazionale per molti parametri, chiuso con diciassette risultati utili consecutivi. La seconda metà del torneo sotto la guida di Luciano Spalletti ha portato in 19 giornate ai seguenti risultati: 14 vittorie per una percentuale di vittorie del 73,7% (meglio soltanto con 15 vittorie per una percentuale del 78,9% nel girone di ritorno 2009-10), 47 reti segnate (meglio solo le 51 del 1930-31), 2,47 gol segnati a partita (3,00 nel 1930-1931 e 2,65 nella seconda metà del torneo 1929-30) e ancora 2,47 gol fatti per ogni gol concesso (il settimo più alto di sempre), l'80,7% dei punti disponibili conquistati (nel 2009-10 la Roma nel girone di ritorno ne ottenne l'84,2%).
Il 3-1 imposto al Milan porta inoltre a 20 i successi esterni sui rossoneri, 18 in campionato (quattro, per giunta consecutivi, firmati da Luciano Spalletti) e due in Coppa Italia. Soltanto in altre cinque occasioni – di cui una a tavolino – la Roma aveva sbancato San Siro in campionato con due reti di scarto e mai prima di quest’ultima visita la Lupa si era trovata in vantaggio di tre reti. Il successo più ampio dei giallorossi fuori casa resta tuttavia il 4-0 imposto al Milan in Coppa Italia nel novembre del 1979.
Come nella stagione passata, il campionato appena concluso ha messo in luce una squadra 'diesel', incline ad aumentare la produttività offensiva con il trascorrere dei minuti. Il quarto d'ora con più gol messi a segno è l'ultimo (21 su 83, 25%), mentre dividendo ogni incontro in tre periodi di trenta minuti ciascuno la mezzora più produttiva resta l'ultima (35 su 83, 42%). Inevitabile lo sbilanciamento tra produttività tra primo e secondo tempo: 35 gol prima dell'intervallo, 48 nella ripresa. Dal punto di vista difensivo il quarto d'ora in cui la Roma ha concesso meno è il primo (2 reti al passivo), mentre l'ultimo quarto d'ora, l'ultima mezzora e i secondi tempi hanno fatto registrare i dati più alti: 13 reti incassate nei 15 minuti finali (32%), 18 nell'ultima mezzora (43%) e 26 nella ripresa (63%). Leggendo questi dati attraverso lo sviluppo della stagione, salta agli occhi come la Roma alla fine del girone di andata nell'ultimo quarto d'ora di gioco avesse un saldo negativo di -4 (5 fatti e 9 subiti), poi trasformato in un +8 dopo le 19 giornate del girone di ritorno.
Dopo tre anni trascorsi nel segno di Alessandro Florenzi, il più presente nel torneo appena concluso è stato Kostas Manolas, primo con 37 incontri disputati davanti a Radja Nainggolan (35), Mohamed Salah e Wojciech Szczesny (34). Per la prima volta nella storia della Roma non ci sono italiani tra i quattro giallorossi con più presenze nel medesimo campionato. Prima del difensore greco l’ultimo giallorosso a saltare una sola giornata era stato proprio Florenzi nella stagione 2013-14, che vide l’esterno di Acilia confermare il primato già ottenuto nel 2012-13 con 36 presenze, bottino valso la successione a Bojan Krkic nell’albo degli ‘Stakanov’ romanisti (33 presenze per lo spagnolo nel 2011-12). Nella passata stagione Florenzi si era ripetuto nuovamente svettando con 35 presenze insieme a Radja Nainggolan e Morgan De Sanctis.
Firmando il suo primo gol in maglia giallorossa Emerson Palmieri è diventato il 364.mo romanista ad andare in gol nella massima divisione dal 1927. Il terzino brasiliano, entrato nella ripresa al posto di Stephan El Shaarawy, ha portato a 20 il numero dei giocatori mandati in gol dalla Roma in questa stagione in tutte le competizioni ufficiali (19 in campionato).
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