L’opinione: Perché Juan Jesus è proprio quello di cui la Roma ha bisogno

Con Lucas Digne, Maicon ed Ervin Zukanovic che hanno salutato la compagine giallorossa, con Leandro Castan in prestito alla Sampdoria e Antonio Rudiger out per l’inizio della stagione a causa di un infortunio, Luciano Spalletti ha messo ben in chiaro come fosse una priorità assoluta rinforzare il reparto difensivo. Dopo l’arrivo di Mario Rui dall’Empoli, che andrà a prendere il posto di Digne sulla sinistra, Spalletti ha quindi spostato la sua attenzione sul centro della difesa.

L’astuta acquisizione, inizialmente in prestito, di Juan Jesus dall’Inter si è rivelata più che efficace per colmare il vuoto lasciato dalle assenze di Castan e di Rudiger.

Juan Jesus consente ai giallorossi di avere una notevole profondità in questa zone del campo; inoltre, il brasiliano conosce alla perfezione il campionato italiano e ha totalizzato 142 presenze con la maglia dell’Inter. I margini di miglioramento fanno di Jesus un acquisto particolarmente utile e azzeccato e l’ottima conoscenza della Serie A gli consentirà di avere sin da subito un impatto notevole.

Sebbene nell’ultima stagione non sia stato un titolare fisso negli undici di Mancini, collezionando appena 19 presenze con la maglia nerazzurra, l’arrivo di Jesus non può che essere positivo e ben augurante per la squadra giallorossa.

In grado di giocare in difese con due e tre centrali, nonché da terzino sinistro, la versatilità del brasiliano consentirà a Spalletti di disporre di una notevole flessibilità tattica. Inoltre, le spiccate qualità tecniche, accompagnate dalla bravura nel passaggio e nel dribbling nel traffico, faranno di Jesus una vera e propria arma per la Roma in fase di disimpegno.

Nonostante sia spesso vittima di cali di concentrazione, qualcosa su cui il difensore brasiliano sta costantemente lavorando, il senso della posizione e la capacità di leggere al meglio le situazioni di gioco sono certamente due dei suoi punti di forza. Abile nella marcatura diretta, Jesus sale spesso e volentieri a centrocampo per intercettare i passaggi.

Il tratto distintivo del suo gioco, tuttavia, è sicuramente la sua immensa fisicità. Jesus è dotato di un ritmo insolitamente sostenuto per un centrale di difesa, cosa che gli consente di presidiare la linea arretrata e accorrere in aiuto in caso di mancata marcatura da parte dei compagni. Aggiungiamoci poi la sua abilità nel gioco aereo e l’imponente stazza fisica e vedremo come sia facile intuire il perché possa non essere semplice averlo come avversario.

Alto 1.85 m e dotato di straordinarie qualità fisiche, Juan Jesus possiede la versatilità necessaria per far fronte a diversi tipi di attaccante, risultano efficace sia contro avversari alti e robusti, sia contro attaccanti più piccoli e veloci.

Nella sua prima intervista ufficiale, il brasiliano ha sottolineato prontamente quali fossero i suoi punti di forza e quali aspetti del gioco dovesse invece migliorare. “Fortunatamente sono ancora molto giovane. Sono forte, potente e conosco già il calcio italiano. Credo che questo sia molto importante e che possa tornare utile alla Roma” – ha spiegato il nuovo arrivato.

Quando gli è stato chiesto quale aspetto del gioco dovesse invece affinare, ha aggiunto: “La gestione della concentrazione, sapere quando è possibile rilassarsi e quando invece bisogna spingere al massimo. Credo che siano queste le cose da migliorare.

“Devo anche migliorare nel mantenere la linea della difesa e Spalletti mi sta aiutando moltissimo. Ho 25 anni e devo aumentare il mio rendimento in termini di qualità. Devo colmare le mie lacune e nel calcio riesci a imparare ogni giorno cose nuove.”

Non vi sono motivi per pensare che, sotto la guida di Spalletti, Juan Jesus non possa progredire e diventare un difensore eccezionale e completo.

Ci sono tutti i requisiti affinché possa riuscirci. Ora tocca a lui sfruttare questa opportunità, vivendo da protagonista questa nuova, entusiasmante stagione in maglia giallorossa.