In pareggio, con un gol per parte, si è concluso il play-off di andata di Champions League tra Porto e Roma. Un buon risultato in vista del ritorno, ma che non mette i giallorossi al riparo per il discorso qualificazione (all’Olimpico servirà una vittoria o un pareggio 0-0 per superare il turno). Risale al 25 novembre 2014 l’ultimo 1-1 in trasferta della Roma nella massima competizione europea. A Mosca, contro il CSKA, l’allora squadra di Garcia andò in vantaggio con una punizione gol di Totti (che consolidò il suo record di marcatore più longevo della Champions: 38 anni, 59 giorni), ma venne ripresa nei secondi finali da un gol rocambolesco di Berezutski.
Dei 23 giocatori della Roma presenti nella lista Champions, quattro hanno esordito in Champions League contro il Porto. Si tratta di Alisson Becker, Juan Jesus, Emerson Palmieri, Leandro Paredes,. Nel caso di Alisson e Jesus si è trattato pure della prima ufficiale in maglia giallorossa. Anche Fazio e Vermaelen – già schierati in Champions con altre squadre – hanno esordito con la Roma in questa occasione.
Con quella di Felipe, sono ora cinque le volte in cui la prima marcatura stagionale dei giallorossi arriva da un’autorete. Di seguito i precedenti.
1953-54: Roma-Genoa 4-0, prima vittoria all'Olimpico e primo gol autorete del rossoblù Bruno Gremese;
1954-55: Novara-Roma 1-2, autorete di Pietro Pombia;
1960-61: Napoli-Roma 1-2, autorete di Celso Posio;
1980-81: Como-Roma 0-1, autorete di Piero Volpi.
Manca da sei anni l’affermazione della Roma in trasferta in UEFA Champions League. Successe il 3 novembre 2010 in Svizzera, a Basilea, contro i rossoblù di casa nella gara quattro della fase a gironi (gruppo E). I giallorossi si imposero 3-2 con le reti di Menez, Totti e Greco. Di Frei e Shaqiri i due gol svizzeri. Da allora, la Roma non è più riuscita a fare bottino pieno a domicilio di qualche avversario nella massima competizione continentale mentre lo ha fatto in Europa League contro il Feyenoord – sedicesimi di finale di ritorno – il 26 febbraio 2015 con il risultato di 2-1 (Ljajic, Gervinho)
Gli anni trascorsi dall’ultima qualificazione della Roma in un turno di Champions League ad eliminazione diretta. I giallorossi di Spalletti superarono il Real Madrid agli ottavi di finale – accedendo così ai quarti – vincendo 2-1 all’andata all’Olimpico e 2-1 al ritorno al Santiago Bernabeu. Da quel momento, la Roma non è più riuscita a qualificarsi in un match deciso tra andata e ritorno: Manchester United (Champions 2008, quarti di finale), Arsenal (Champions 2009, ottavi di finale), Shakhtar Donetsk (Champions 2011, ottavi di finale), Real Madrid (Champions 2016, ottavi di finale).
Il 17 agosto, giorno di Porto-Roma, la Roma non aveva mai disputato gare ufficiali dal 1927, nel corso della sua storia. Il play-off di andata di Champions League del “Do Dragao” entra di diritto nell’almanacco delle statistiche romaniste.
Con Alisson e Juan Jesus sono 40 i brasiliani schierati dalla Roma in competizioni ufficiali dal 1927.
Sono 700 i giorni tra un autogol e un altro, in Champions League. L’episodio dell’autorete del difensore del Porto Felipe, che ha permesso alla Roma di andare in vantaggio al “Do Dragao”, non capitava da un po’ di tempo nella massima coppa europea per club. L’ultima volta era il 17 settembre 2014, all’Olimpico contro il CSKA Mosca: un tocco goffo di Ignasevich permise alla Roma di andare sul 5-0 contro i russi. Erano 700 giorni fa. Tondi, tondi.
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