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Spalletti: “Edin, che personalità!”

Spalletti: “Edin, che personalità!”

“È forte, ha fatto un gol da grande attaccante”. Luciano Spalletti non nasconde la sua soddisfazione per la prestazione di Edin Dzeko, autore di una tripletta nella vittoria per 4-0 della Roma contro il Villarreal all’Estadio della Ceramica

“Abbiamo giocato una buona partita, la qualità delle giocate ha fatto la differenza. Edin in primis, bravo a farsi trovare presente in area di rigore. A inizio partita abbiamo iniziato un po’ contratti, abbiamo un rapporto particolare con le partite in Europa con noi: spero che questo risultato dia quella convinzione che ci voleva. Siamo una squadra forte e anche quando siamo sopra di due gol dobbiamo giocare per fare il terzo e il quarto”.

“Parliamo di un ragazzo sensibile, che sente le responsabilità. Quando le cose non sono andate con la Roma ci è rimasto male ed è diventato nervoso. Però poi ha ricominciato a far vedere le sue qualità. Il secondo gol di oggi è bellissimo, da vero attaccante, ha mandato a vuoto il suo marcatore. È un giocatore forte, che ha personalità, deve riuscire a trovare equilibrio: diventerà fortissimo”.

Se non ci fosse Ibra questa Europa League sarebbe più facile?

“L’essenziale è giocare le nostre partite e il nostro calcio, fatto di qualità e individualità forti che sanno fare la differenza”.

A che punto è il percorso di costruzione di una squadra pensante che sa interpretare bene le situazioni? Collettivamente siete bravi a interpretare i momenti difficili.

“Stiamo facendo dei passi in avanti. Dopo l’1-0 però siamo stati costretti ad abbassarci, abbiamo dato il pallino in mano agli avversari, ogni volta che riconquistavamo non facevamo una ripartenza, abbiamo perso le giocate troppo velocemente. Ripeto: ci sono stati passi in avanti, ma c’è ancora da lavorare. Tutto è possibile. La squadra sa difendere, ripartire e palleggiare nello stretto. Forse i palloni riconquistati non li rendiamo nostri fino in fondo e non giocabili, restano palloni di nessuno: questi però sono numeri importanti perché sono metri di fatica e persi per la squadra”.

Dzeko, Fazio, Rudiger, Emerson, Strootman dopo le due operazioni, De Rossi che si è rilanciato: il collettivo sta migliorando le varie individualità oppure è il frutto del suo lavoro sui singoli?

“Sono un po’ entrambi i fattori. Se nella squadra si riesce a essere più uniti e compatti si fa crescere l’individualità dei calciatori. E le giocate individuali rendono la squadra più forte. Noi avevamo bisogno di una spina dorsale sempre più importante e questa sta sicuramente crescendo. È fondamentale. La squadra è cresciuta e questo è il vantaggio più importante in questo momento. Fra due giorni c’è un’altra partita e c’è da recuperare le forze e lì dovrò cambiare degli elementi, ma vi farò vedere che chi non ha giocato stasera è altrettanto forte, perché è il gruppo forte che rende i singoli forti”.

Pensate alla vittoria finale di questo trofeo: potrebbe essere un grande stimolo?

“Non ci siamo mai tirati indietro, ma poi bisogna saper prendere in mano le partite come questa sera. Abbiamo dato seguito a una serie di risultati, come sette risultati consecutivi positivi in Europa. Nel girone abbiamo fatto delle buone partite e altre in cui la squadra forte non si riusciva a riconoscere, non si vedeva la nostra compattezza. Il carico di dover vincere qualsiasi partita ce lo prendiamo, però riuscire a mantenere un livello alto in tutti i match non è semplice, ti può succedere di tutto. A Roma l’ambiente ti trasferisce tantissimo, ma basta qualcosa di storto per far arrivare la conclusione che ti fa perdere le linee guida. Noi però giochiamo per vincere tutte le partite”.