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Szczesny: “Il mio futuro è adesso”

Szczesny: “Il mio futuro è adesso”

È alla sua seconda stagione alla Roma. Ha appena parato un rigore decisivo conto il Milan e ha vinto il suo terzo Derby in giallorosso. È in prestito dall’Arsenal, ma Szczesny ora ha in testa soltanto la Roma.

“Il mio futuro è adesso”, ha dichiarato il portiere polacco in un’intervista esclusiva al quotidiano La Stampa.

Sabato sera ci sarà la sfida contro la Juventus, terzo atto di una serie di partite cruciali di questo dicembre.

“Quella contro la Juventus me la immagino una sfida intensa, forse divertente. Le vittorie contro Lazio e Milan hanno aumentato le nostre certezze: per lo scudetto ci siamo anche noi e ci saremo fino alla fine, qualunque sia il verdetto di domani”.

“Lo stadio, per me, non gioca. Ma quello di Torino è di sicuro uno dei più belli: come impianto mi ricorda Anfield (Liverpool, ndr), come atmosfera White Hart Lane (Tottenham, ndr)".

Qual è il segreto per farsi apprezzare fra i pali pur non appartenendo alla scuola italiana?

“Nessun segreto, ma la necessità di ricominciare dai fondamentali: da voi, rispetto alla Premier League, occorre curare i movimenti e il gioco con i piedi. Là è tutto più fisico”.

Si sta preparando a parare un altro rigore, se dovesse essere necessario?

“Spero non serva. Però studierò il modo di calciare di Dybala, Higuain e di altri tre o quattro bianconeri”.

Come ha studiato il rossonero Niang lunedì scorso?

“A dire la verità mi era sfuggito: quando ho visto che avrebbe giocato lui, negli spogliatoi a pochi minuti dal via ho ripassato i suoi ultimi tiri e poi mi è andata bene”.

A proposito di ripasso. C’è una formula per non sbagliare davanti alle punizioni del suo ex compagno Pjanic?

“Miralem lo conosco alla perfezione, ma lui su punizione è la perfezione: fai un passo, provi a giocare d’anticipo e vedi la palla in fondo alla rete. Speriamo non sia in giornata, comunque dovremo essere bravi a non dargli l’occasione di esprimere le sue qualità”.

E la sua Polonia quando funzionerà a meraviglia?

“L’Europeo in Francia deve essere un ottimo punto di partenza: siamo usciti ai rigori contro il Portogallo che ha vinto il torneo. La nazionale ha un buon futuro, frutto del mix fra giovani come Milik e Zielinski e ragazzi esperti come Lewand o w s k i o Glik”.

Facciamo un altro salto in Premier, realtà che lei conosce a meraviglia. Ci sono similitudini fra l’Arsenal di Wenger e la Roma di Spalletti?

“Wenger è là da più di vent’anni e questo pesa per la storia di una società. Dal punto di vista tattico i due allenatori non mi sembrano simili, per il resto sì: penso alla voglia di essere offensivi, alla velocità nei passaggi, al possesso palla mai banale”.

Il nostro campionato le piace?

“Molto. Ho arricchito le mie conoscenze: non c’è posto come l’Italia dove ogni squadra ha una sua identità e un modo di stare in campo ben definito”.

Ha un sogno per la sfida contro la Juve?

“Un sogno? No, a 26 anni pensi a vincere per conquistare i tre punti: se arrivano anche con un mio errore, va benissimo”.

Che ne pensa di Buffon?

“Stima e rispetto. Lui, gare come questa, ne ha giocate cento: l’esperienza fa la differenza”.