"Non c'è niente di nuovo, sono tutti a disposizione, tranne Florenzi. A proposito tanti auguri a lui per il suo compleanno: noi lo aspettiamo, gli vogliamo bene"
Quanto è complicata la gara del Barbera?
“Ci sono cose che possono determinare nuove energie, come il presidente nuovo per il Palermo, però noi sappiamo quello che dobbiamo fare anche in questo caso. Il nostro obiettivo è chiaro, vincere la gara. Poi dipende se ci riusciamo o no, ma la forza che abbiamo ci permette di andare a giocare e provare a fare risultato”.
Dopo queste sconfitte come si esce dal momento?
“L’unica strada è vincere la prossima partita. Quando si perdono delle gare diciamo che la medicina è quella lì, di rivincere e rideterminare nei calciatori quella tranquillità della forza che hanno. E' chiaro che ci sono da valutare anche altre partite, la sconfitta non è stata solo una. Siamo finiti nel fango con una ruota e io sono l'unico responsabile perché sono io che ho il volante in mano della macchina per cui quello che diventa fondamentale è avere poi sotto il cofano i cavalli giusti per uscire dal fango. A volte ci riesci subito, ora siamo rimasti impantanati e la differenza la fanno sempre i cavalli. Abbiamo la forza adatta per rimettere la macchina in carreggiata, con le ruote sull'asfalto e riprendere il percorso. Sono loro che possono determinare di riprendere la corsa, le forze che hai e che possiedi nella squadra. Non cambio idea: ho una rosa forte e un parco giocatori che mi permette di superare momenti difficili come quello di adesso”.
Che idea si è fatto delle recenti parole di Pallotta su di lei?
“Secondo me è una sola la chiave di lettura, cioè che il presidente voleva motivare i giocatori e difenderli dalla situazione che stiamo attraversando. Lui ha a cuore i suoi calciatori e voleva difenderli mettendo, magari mettendo un po’ in discussione anche l’operato dell’allenatore. Non lo so se quest’ultima era una sua intenzione, ma nel caso dal mio punto di vista questo non farebbe una piega, visto che sono io che ho la responsabilità unica e assoluta di quello che succede dentro la squadra. Io ho fiducia nella reazione. Per me la cosa fondamentale è la seguente: a volte nello spogliatoio si dice qualcosa, si cercano delle verità o qualcosa che venga riconosciuta come verità, ma alla fine quello che conta e la cosa più importante è come ti guardano i tuoi giocatori e a me i miei mi guardano nella maniera giusto. Anche nell’ultima riunione, il modo in cui ti hanno guardato diventa fondamentale. Oggi la carne al fuoco è già abbastanza, quindi non soffermiamoci troppo sulle parole del Presidente dette prima o dopo: dal mio punto di vista, come ho detto prima, la chiave è una sola. A Pallotta gli stanno a cuore i calciatori e voleva difenderli in questo momento. Poi non conta quello che dice su di me. Io so quello che devo fare, la mia è una posizione importante e di responsabilità e vado dritto sulla mia strada. Non c’è nessun tipo di problema”.
Cosa ne pensa sul discorso sul mercato dei giovani?
“Se si vuole andare a percorrere quella strada lì poi però bisogna smettere di parlare di vittorie finali e di avere quegli obiettivi, altrimenti la cosa non sta in piedi. Questa dei giovani infatti è una strada diversa, più ragionata e tranquilla di affrontare la situazione. Noi vogliamo provare ancora a vincere, io sono fiducioso dei miei calciatori. Non cambio idea sulla posizione che ho preso a dicembre, dicendo che loro sono quelli che ci consentono di arrivare in fondo in maniera forte”.
Ci sarà turnover a Palermo?
“Mi ero appuntato poi una nota relativa alle statistiche europee degli ultimi 10 anni che dicono che quando hai solo due giorni di riposo, le vittorie calano del 40% rispetto al normale. Io mi ero fatto un po’ forte perché avevamo giocato circa 14 volte avendo due soli giorni di recupero quest'anno e avevamo vinto 10 partite, cioè quasi il 70%. Poi ne abbiamo perse 4 ma due fanno parte di questo ultimo periodo dove sono così ravvicinate. Questo per dire che siamo nella normalità per quello che ci è successo se confrontiamo le statistiche, che sia noi dello staff, sia voi giornaliste guardate. Sono quindi cose che possono succedere. Abbiamo dei professionisti che lavorano e ho collaboratori molto bravi che lavorano sodo con me, anche su questo aspetto. La cosa che si poteva fare era ‘smucchiare’ questo filotto di partite difficili che ci è successo solo a noi: tutte queste partite ravvicinate in Italia ogni due giorni le ha avute solo la Roma. Io sono andato anche dal DG Baldissoni a chiedere di cambiare la data di qualche partita, ma si poteva cambiare solo la partita di domenica a Palermo e posticiparla al lunedì, ma questa opzione l’abbiamo ritenuta pericolosa perché si sarebbe tornati a Roma martedì mattina presto e alla fine abbiamo lasciato tutto così. Su questo discorso della gare, ad esempio, prima della sfida contro di noi il Lione aveva anticipato la precedente gara di Ligue 1 al venerdì: questo fa un po' la differenza, anche se secondo me andare dai calciatori a dire loro che sono stanchi non funziona. Inoltre, è purtroppo successo che Florenzi si è rifatto male ma io posso stare a lamentarmi tutti i giorni che non ho Florenzi a disposizione? Per me era vitale recuperarlo. Quindi, stare a ribadire ai giocatori che siamo stanchi non funziona. Ad ogni modo, relativamente alla formazione che farò con il Palermo 4-5 giocatori che non hanno giocato l’ultima partita ci saranno. Se schiero in campo i giovani? E’ lo stesso discorso che ho fatto prima, non mi porta nessun vantaggio: io domani devo vincere, punto e basta. Il nostro interesse è fare un buon allenamento oggi. La stanchezza si vince con la responsabilità, la professionalità, con la fermezza della convinzione della bontà delle proprie idee. Se si mettono in gioco altri dubbi, non va. Io non metto in discussione chi sono e come sono arrivato qui. Io sono con la mia squadra di cui sono il solo e unico responsabile e altrettanto convinto che i miei giocatori mi tirano fuori da questo momento. Ci rialzeremo perché ho i cavalli giusti”.
Il Presidente l’ha chiamata per parlare del suo contratto?
“Il presidente si è preoccupato di me e mi ha fatto dire alcune cose da Baldissoni, dopo aver letto delle cose che erano venute fuori. Ma non è importante, io non ho ombre che mi riguardano. Vi ridico le stesse cose che ho detto più volte: se vinco rimango, se non vinco non rimango. Me lo puoi domandare quante volte ti pare. Rimango coerente alla mia prima risposta sull’argomento, come quella relativa ai miei giocatori. Io sto con loro, sempre, fino in fondo e te lo farò vedere perché li ritengo forti e li ho accettati e li ho voluti e desiderati. In un momento così, conta il risultato sul campo non la lunghezza del contratto. Questo vale per me e per i calciatori, che nessuno di loro infatti mi venga a chiedere qualcosa di simile, ora conta il momento sportivo. Chi vuole bene alla Roma, chi la ama, chi fa bene il professionista non pensa al contratto ma al risultato di domani: i risultati ti danno lo sbocco per tutte quelle che sono le tue proiezioni e i tuoi obiettivi, la tua carriera. Se non fai risultati sarai limitato a quello che puoi chiedere e ricevere per il tuo futuro. Per cui adesso c'è bisogno di mettere attenzione al risultato di domani. Conta quello e basta in questo momento, perché quello di giovedì viene conseguentemente a quello di Palermo. E mi aspetto una bella reazione dai giocatori che metterò dentro e che finora hanno giocato poco. Ci conto come sugli altri, anche se li ho fatti giocare poco. Dentro una squadra succede che l'allenatore sceglie e qualcuno sta seduto in panchina. Ripeto, se uno pensa al contratto non ha capito la situazione e non è un professionista di quelli che vuole bene alla Roma”.
Che idea si è fatto di quello che è accaduto a Torino ieri in Juve-Milan?
“Avrei fatto volentieri l'arbitro, ma non ho più l'età per iniziare la carriera. Quello dell’arbitro lo ritengo un ruolo importante e va fatto bene, ed i nostri fischietti sono il meglio al mondo in questo ruolo. I nostri arbitri sono forti per cui non vado a dare opinioni su quello che è successo perché non ne ho le capacità. Bisognerebbe che io studiassi altro rispetto a quello che ho fatto e faccio”.
Avreste avuto bisogno di qualcuno in più in questa rosa?
“E’ un abbassare la guardia andare indietro e pensare a questo aspetto, è secondo me un ulteriore tempo perso e fiato buttato che noi invece dobbiamo, io per primo, preservare per la partita di domani. Quella lì pè una cosa che ormai è avvenuta e che fa parte soprattutto della società che ha il compito di spiegare bene obiettivi e programmi. Io parlo dei miei obiettivi e programmi che sono quelli di vincere domani: tirare fuori la ruota di cui parlavo nel fango perché è solo una lì impantanata. La seconda è libera e ora si vede se si riesce a rimettere anche l’altra sulla strada. In fondo si può parlare di tutto ma ora non facciamo altra confusione. Bisogna fare discorsi costruttivi e non da bischero dentro lo spogliatoio. Il primo che fa discorsi da bischero vola fuori: non li faccio io e non li può fare nessuno. Servono solo discorsi precisi e mirati al domani perché la partita è domani. Vogliamo vincere ugualmente come era prima di questo periodo che mi ha messo in difficoltà. So con chi ho a che fare e le possibilità della mia squadra. Si va dritti sulla strada intrapresa prima. Vogliamo andare avanti”.
Dzeko può riposare con il Palermo?
“Ce la possibilità che lui riposi. Totti? Francesco domani comincia dalla panchina”.
Cosa è cambiato in Perotti, visto il suo minutaglie in notevole calo?
“Non è cambiato niente, lui è sempre lo stesso che ci darà il suo contributo. La squadra ha trovato un equilibrio quando non ha giocato e devo tenere conto anche di questo. Questo stesso discorso vale anche per El Shaarawy o per altri calciatore. La squadra in quel momento ha fatto risultati, adesso diventa indispensabile Salah. Ma il momento più importante lo abbiamo fatto senza Salah e se non gioca diventa fondamentale. Ci sono momenti in cui devo scegliere e se in questi momenti scelgo male, andiamo a finire in quella buca di cui parlavo prima”.
Lei ha un pre-accordo con la Juve?
“Non ho firmato nessun pre contratto con nessuno”.