“Stasera ha vinto la Roma meritatamente”. Spalletti non ha dubbi, la prestazione dei suoi è stata superiore a quella dell’Inter. Tre gol, di cui due bellissimi di Radja Nainggolan e uno su rigore di Perotti, hanno regalato ai giallorossi tre punti preziosissimi nella difficile trasferta di San Siro.
“Per tutta la settimana si è parlato di rigori a favore o contro. L’Inter è una grandissima squadra, dalla mentalità vincente. Ma ci sta di perdere una partita. La Roma ha fatto una buona gara e non ha rubato niente”.
“L’Inter gioca un buon calcio. La sfida che hanno perso contro la Juventus li ha visti mettere in difficoltà i bianconeri. Stasera mancava Miranda, poi. In alcuni momenti ci hanno messo un po’ in difficoltà. Che potesse giocare Perisic su tutta la fascia lo sapevamo anche perché Dzeko, che ci ha giocato insieme al Wolfsburg, ce lo ha detto. Juan Jesus non doveva spingere, come ho chiesto io, e ha fatto una partita straordinaria: in quel buco lì davanti doveva farci andare Nainggolan per far uscire Murillo, per lasciare più solo Dzeko in area di rigore. Questa è stata la tattica della nostra partita”.
L’Inter veniva da nove vittorie, voi avete dimostrato tanto equilibrio in difesa e tre gol per voi.
“È stata una bella partita, abbiamo meritato di passare in vantaggio e di fare il secondo gol. Non abbiamo gestito benissimo in alcuni momenti il possesso palla restituendola troppo velocemente, però oggi è stata una grande dimostrazione”.
Ci spiega la mossa di Juan Jesus?
“Non è una mossa, dovevo scegliere tra Juan Jesus e Mario Rui. Ma visto che Candreva è uno fisico e veloce e a Mario Rui ho fatto fare 90 minuti in Coppa, serviva più fase difensiva. Jesus ha anche spinto, ma gli ho chiesto solo di arrivare fino a un certo punto”.
Due grandi gol di Nainggolan: che altro dire?
“Lui è questo qui, riconosce nella partita di pallone il massimo del godimento della sua vita. Lui ha qualità da animale”.
Fazio ormai comanda la vostra difesa.
“Io l’ho seguito quando ero allo Zenit di San Pietroburgo. In questa stagione c’era solo il dubbio sul perché non avesse giocato. Ma Perotti, suo grandissimo amico, ci ha detto che stava bene fisicamente. Non abbiamo avuto dubbi: la conoscenza veniva da lontano, sia da parte del mio staff, sia da parte degli osservatori della Roma. Mostra forza e ha grande personalità. Potrebbe giocare anche mediano, non gli brucia affatto la palla quando deve impostare. Ha anche corsa, è gigante ma ha un passo lungo e arriva sempre sull’avversario”.
Possiamo dire che la svolta della Roma è la solidità mentale? Non tutti riescono ad abbinare bel gioco a risultato.
“Ci sono tante squadre che giocano un bel calcio in Italia, come l’Inter. Noi abbiamo pensato a strutturare meglio la fase difensiva in questa stagione anche perché a centrocampo non giriamo bene la palla come l’anno scorso. A volte velocizziamo troppo e scegliamo male, non abbiamo un possesso palla come quello dello scorso anno, ci succede di darla all’avversario”.
Ha insegnato lei a tirare i rigori così a Perotti?
“Dovete vedere quando si prende di punta con i nostri portieri ad allenarsi. Aspetta l’ultimo secondo. Fino a dieci centimetri dall’impatto dal pallone, non sa ancora dove tirare. E il portiere in quel caso non ci arriva più”.
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