“Siamo distanti dalla gara di andata, ma l’atteggiamento visto a ottobre nel secondo tempo ci portò a fare ottime prestazioni in seguito. La nostra mentalità è la stessa, ma ultimamente ci è mancata la continuità di rimanere in partita. Col Napoli non possiamo permettercelo, perché abbiamo davanti una squadra in grande condizione psicologica e fisica. Abbiamo le possibilità di far bene a Napoli nonostante la classifica con dica questo”.
“Nainggolan e Pellegrini sono tronati in squadra ieri. Radja deve ancora smaltire i postumi della botta che ha preso al dente, devo fare valutazioni domani. Lorenzo è invece tornato totalmente a disposizione. El Shaarawy e Defrel sono due giocatori che si sono allenati molto bene in settimana. Qualche problemino lo ha avuto Gregoire negli ultimi giorni, ma potrebbero essere presi entrambi in considerazione per la gara, per loro vale lo stesso discorso di tutti gli altri. Ancora non ho deciso niente”.
“Al di là di chi affrontiamo noi abbiamo sempre bisogno di fare risultati, perché più andiamo avanti meno possibilità ci sono di riprenderci il poso in Champions. È fondamentale affrontare questo cammino con convinzione. Abbiamo fatto pochi punti con le squadre che ci sono davanti e domani abbiamo l’occasione per migliorare su questo aspetto: dobbiamo provarci”.
“Spesso non diamo continuità a determinati movimenti. Se i miei giocatori non volessero fare quello che chiedo, questo accadrebbe dall’inizio, invece si perdono a partita in corso: vuol dire che dobbiamo lavorare sull’aspetto mentale. Alle prime difficoltà perdiamo il filo conduttore e questa è una cosa che dobbiamo migliorare, alle prime difficoltà usciamo con troppa facilità dalle partite. In più non siamo bravi a ribaltare iniziali risultati positivi e dobbiamo lavorarci, io per primo devo essere ancora più attento a questo aspetto".
“Spesso il fatto che io parli ai media in modo disponibile e rispettoso, viene confuso con una mancanza di personalità o un segno di debolezza. Per me, però, la condivisione è fondamentale. Condividere vuol dire credere ancora di più in quello che si fa. Noi abbiamo sempre creduto in un determinato tipo di gioco. Quando parlo con i ragazzi ascolto sempre, ma alla fine sono io a decidere. Deciderò sempre io il sistema del gioco e i giocatori faranno sempre quello che dico io. Quando vedrò che dall’altra parte non ci sarà risposta sarò il primo a salutare”.
“Se la squadra rimane corta gioca bene in entrambe le fasi, a prescindere dal sistema di gioco. Quando una squadra si allunga comincia a esserci qualcosa che non va. Spesso si parla di individualità, ma la cosa che conta di più è il concetto di squadra, soprattutto per quanto riguarda il sistema di gioco”.
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