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La conferenza di Eusebio Di Francesco alla vigilia di Chievo-Roma


Alla vigilia di Chievo-Roma, Eusebio di Francesco ha incontrato i media nella conferenza stampa prepartita. Ecco le parole del tecnico giallorosso

Alla vigilia di Chievo-Roma, Eusebio di Francesco ha incontrato i media nella conferenza stampa prepartita. Ecco le parole del tecnico giallorosso.

“Dopo la qualificazione agli ottavi affronteremo una partita delicata e vogliamo portarci a casa i tre punti. Quella contro il Chievo è sempre una trasferta difficile, parliamo di una squadra ostica sotto punti di vista e lo ha provato anche il Napoli. Sarà una partita difficilissima e da parte nostra serve una risposta importante, dobbiamo tornare a vincere dopo il pareggio fuori casa contro il Genoa. Sarà una tappa importante, non è fondamentale per il campionato ma dopo una grande Champions serve un’ottima partita contro il Chievo per confermare quanto di buono fatto finora”.

Quanto turnover ci sarà considerando che avete giocato cinque giorni fa?

“La formazione è molto riservata in questa partita, ancora più del solito. Voglio tenere tutti i miei giocatori sul pezzo e attenti, soprattutto dopo la soddisfazione della qualificazione. Non dobbiamo abbassare la guardia: non sanno nemmeno loro chi giocherà, terrò nascosta la formazione fino a domattina. Devono sentirsi tutti importanti, tutti titolari e concentratissimi”.

Dzeko ha giocato tutte le partite, mentre Kolarov ne ha saltata solo una: domani potrebbero riposare?

“Vedremo, potrebbero rigiocare, non c’è pensiero di dover far turnazione per forza, abbiamo giocato martedì e cinque giorni ti permettono recuperare al meglio. Gli unici che in settimana non si sono allenati con continuità sono Perotti e Florenzi, ma per il resto sono tutti scesi in campo nel nel migliore dei modi”.

A che punto sta Schick: è arrivato il momento di poterlo schierare dal primo minuto?

“Non dico se gioca, ma dico che è pronto. Ho sempre detto che non era disponibile per una sfida intera, ma per domani sto valutando la possibilità di farlo giocare dall’inizio, non so ancora in che ruolo, ma potrebbe partire titolare”.

Pallotta ha detto che un nuovo stadio sarà fondamentale per la crescita del Club, a che livello è invece la sua squadra nel suo percorso?

“Essere competitivi è la base per poter creare una squadra importante e per poter essere forti bisogna partire dalle infrastrutture: per questo, lo Stadio è uno step importante. A che punto siamo dobbiamo ancora dimostrarlo, siamo in crescita e finora abbiamo raccolto risultati importanti, ma non bastano per dimostrare che siamo diventati davvero forti a livello internazionale e nazionale. È presto per dare un giudizio definitivo, questa è la strada giusta ma non dobbiamo fermarci. La nostra crescita passa anche dal fatto che tutti i miei calciatori devono sentirsi importanti”.

Ieri Monchi parlava del fatto che vi siete piaciuti a prima vista nel primo incontro: secondo lei quale dettaglio ha colpito il direttore sportivo?

“Tra noi parliamo molto ma non di quell’incontro. Lui andava alla ricerca di un allenatore che avesse un metodo. Io sono stato molto chiaro su quello che faccio, sono stato diretto: poi non so cosa gli sia piaciuto”.

Pellegrini è tornato ai suoi livelli contro la partita contro la SPAL: è pronto per giocare domani titolare? Strootman e Nainggolan come stanno?

“Nainggolan e Strootman stanno molto bene e Pellegrini benissimo, sceglierò domani chi far giocare. Il fatto che Lorenzo sia tornato a grandi livelli è anche legato al fatto che la sua prestazione è stata condita dal gol, come è successo a Strootman. Un calciatore ha bisogno di certe sensazioni positive e vi assicuro che il gol in questo senso le dà. Pellegrini per me è sempre un giocatore importante, sia per età sia per quello che sta facendo: domani può giocare dall’inizio come da partita in corso”.

La crescita internazionale ha influito sui diversi rinnovi dei suoi calciatori?

“I calciatori vogliono restare alla Roma, che è una meta molto ambiziosa anche per quelli che vengono da fuori: non mi meravigliano i rinnovi. Sono tutti giocatori integrati, che credono nella crescita nella squadra e vogliono portare a casa risultati importanti. Non parlo mai di questi dettagli con i calciatori: al di là del contratto io voglio lavorare la meglio con loro. Con Monchi ho fatto chiarezza fin dal promo momento su questo punto: io non faccio la formazione in base agli anni del contrato di un calciatore, ma solo in base alle caratteristiche che io ritengo fondamentali da mettere in campo”.

Allegri parla sempre di Roma per la lotta al vertice e lei invece mantiene sempre la calma, chi bluffa dei due?

“Lui ha vinto tantissimo negli ultimi anni, è facile parlare di noi. Io devo essere cauto, Chi è che non vorrebbe vincere e portare a casa qualcosa di importante qui? Io credo sia presto, dobbiamo ancora migliorare sotto diversi aspetti. Fossimo primi potremmo parlare differentemente, ma noi stiamo riconcorrendo. Io sono giustamente cauto perché mi rendo conto che questo ambiente ha bisogno di pompieri. Quello che possiamo fare noi in tal senso è infiammare la gente e il pubblico con le prestazioni e la voglia di far gol agli avversari, ma questo aspetto non coincide sempre con la vittoria”.

Cosa è cambiato nel volto internazionale della Roma rispetto alle recenti avventure?

“Non ho vissuto in prima persona certe esperienze, ma i numeri dicono che abbiamo fatto meglio del passato. Abbiamo fatto qualcosa di importante ma non è finita qui, c’è un ottavo di finale e non sappiamo ancora chi sarà avversario. Lo ripeto ancora: dobbiamo accontentarci, a prescindere da chi affronteremo. Dobbiamo essere ambiziosi e tentare sempre di far meglio”.

Che metodo ha visto in monchi e che differenza c’è rispetto ad altri direttori sportivi italiani?

“Io ho conosciuto tanti direttori bravi ma ho sempre allenato squadre medie o piccole. Lui ha una mentalità e una conoscenza dei giocatori a livello internazionale impressionante. Noi due ragioniamo sempre sulle qualità dei giocatori, ma sceglieremo sempre uomini che piacciono al direttore e all’allenatore. La strategia è condivisa ed è sempre stata chiara dall’inizio. Mi piace il suo modo di fare e la presenza all’interno della squadra, il fatto che voglia sempre tastare e sentire le mie impressioni, assieme alla voglia che ha di vivere lo spogliatoio”.

Chi tiferà in Juventus-Inter questa sera?

“Io spero sempre in un pareggio. Anche se la Juventus in casa è una squadra difficilissima da affrontare, ma l’Inter sta facendo bene bene e sarà una grandissima partita che ci godremo in tv”.

Palmieri è pronto per scendere in campo dal primo minuto?

“Emerson è in crescita, si sta allenando veramente bene. Lo sto valutando. Entro una settimana dieci giorni lo vedrete sicuramente titolare”.

Bruno Peres dopo l’Atletico è sparito dai radar: come lo ha visto negli ultimi allenamenti?

“Abbiamo fatto solo tre partite dopo quel match e in una era squalificato. Con molta probabilità domani giocherà dall’inizio. Spesso si fanno delle scelte, ho due terzini e deciso in base alla squadra che affrontavo”.