“Una partita come quella con il Siviglia è fondamentale per testare la condizione, così come lo sarà quella di Vigo”: Eusebio Di Francesco punta molto alle due amichevoli in Spagna per avere risposte sul livello di preparazione raggiunto finora dalla sua Roma.
“Giocheremo le due amichevoli come se fossero gare di campionato, perché sono questi i momenti in cui riusciamo veramente a valutare la condizione della squadra” ha detto il tecnico giallorosso nella conferenza stampa tenuta allo stadio Ramón Sánchez-Pizjuán in vista della sfida del IX Trofeo Antonio Puerta. “Stiamo crescendo tantissimo sotto il profilo sia atletico che tattico: sono soddisfatto finora della predisposizione mostrata dai miei ragazzi”.
Su cosa deve ancora lavorare di più?
“Dal punto di vista tattico dobbiamo ancora lavorare tanto, ma ho notato una bella crescita anche da questo punto di vista. Sotto l’aspetto dei movimenti coordinati dobbiamo però fare di più. Insomma, siamo cresciuti ma io non mi accontento: sono convito che certe situazioni sul campo vadano ripetute. Le partite servono a fare le giuste valutazioni per capire quali sono gli aspetti su cui bisogna lavorare. C’à ancora tanta strada da fare, anche se, ripeto, sono contento di quanto fatto finora perché vedo maggiore spigliatezza nella fase offensiva. Con la condizione atletica dei calciatori che cresce ci sarà sicuramente la possibilità di articolare meglio la fase offensiva rispetto alle partite precedenti”.
Che valutazione dà all’attuale squadra del Siviglia?
“Conosco Berrizo, anche perché l’anno scorso ho fatto un’amichevole contro di lui quando era allenatore del Celta Vigo. Gioca in modo differente rispetto a San Pauli, cono convinto che il Siviglia abbia ottimi giocatori, hanno anche inserito Muria che conosco molto bene. Hanno aggiunto maggiore velocità e tecnica in avanti, per questo sono convinto che sia una squadra competitiva sotto tutti i punti di vista”.
Il centrocampo deve ancora migliorare nei suoi meccanismi?
“Non deve migliorare solo il centrocampo ma anche tutto il resto. Nel precampionato c’è un lavoro importante alle spalle, considerando anche che ci sono dei giocatori che sono arrivati in ritardo. Certi meccanismi sembrano meno efficienti con una condizione precaria. Per me una squadra non è formata da un solo reparto, ci tengo a sottolinearlo: esiste un blocco unico fatto di difensori, centrocampisti e attaccanti, senza dimenticare il portiere, se non funziona uno gli altri soffrono. A me interessa più parlare della Roma in generale come squadra e come collettivo”.
Cosa le hanno raccontato gli ex sevillisti di Puerta e com’è lavorare con Monchi?
“Ne ho parlato principalmente con Monchi, all’epoca la sua scomparsa l’abbiamo vissuta in televisione e ci ha toccato a tutti. Per noi è un onore partecipare a questa partita e lo faremo al meglio. Lavorare con Mochi è motivo di grande soddisfazione, siamo in un grande Club e lui ha grande esperienza internazionale. Posso apprendere tanto: tra noi c’è un buon feeling: aspetto molto importante per poter collaborare”.
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