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La conferenza di Eusebio Di Francesco alla vigilia di Roma-Bologna


Eusebio Di Francesco ha incontrato i media nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Bologna dello Stadio Olimpico. Ecco tutte le parole del tecnico giallorosso

Eusebio Di Francesco ha incontrato i media nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Bologna dello Stadio Olimpico. Ecco tutte le parole del tecnico giallorosso.

In questo momento si cercano le cause che hanno portato all’infortunio di Karsdorp: che valutazioni state facendo in merito?

“Più che i colpevoli bisogna cercare le soluzioni per poter capire le problematiche, abbiamo dalla nostra degli ottimi professionisti per fare in modo che non accada più. Mi dispiace per il ragazzo, a cui faccio un grandissimo in bocca al lupo. È un peccato perché ci avevamo puntato tanto su di lui e soprattutto perché si parla di un ruolo molto delicato”.

In che condizioni è Defrel?

“Ha bisogno di fiducia, di fare gol, è un attaccante, noi abbiamo bisogno di tutti quanti, deve ritrovare la via del gol. Si è sacrificato o tantissimo per la squadra e lo continuerà a fare: mi auguro che questa sua predisposizione a mettersi a disposizione di compagni e mister sia ripagata. Ha bisogno di fiducia, di essere supportato e di trovare il gol”.

Defrel giocherà centravanti?

“Non lo so, potrebbe giocare centravanti o alto a destra. Sicuramente sarà della partita, oggi valuterò le condizioni di tutti, pensando anche alla gara di martedì con il Chelsea. C’è un unico obiettivo però adesso: vincere contro il Bologna, poi penseremo al resto”.

Dzeko sarà della gara? È stanco e può riposare per una partita?

“Contro il Crotone non è stato brillantissimo ma sempre pericoloso, ha preso una traversa, ma è sempre presente in ara di rigore. Non so se rinuncerò a lui, ci penserò tra oggi e domani”.

C’è collaborazione con i preparatori Lippie e Norman? Che ruolo hanno nei suoi programmi di lavoro?

“Noi siamo una squadra, l’ho detto anche prima del Chelsea. Il primo responsabile è sempre l’allenatore. Norman e Lippe sono due grandi professionisti, vicino tanto Trigoria, dalla mattina alla sera sono qui per migliorare il loro e il nostro lavoro. Insieme, con i dottori e tutto lo staff, sono convinto che otterremo i nostri risultati. In questo momento anche la casualità ha portato ai tanti infortuni. Però vogliamo essere costruttivi e trovare veramente le soluzioni. In questo momento specialmente in un posto come Roma vengono fuori cose che lasciano il tempo che trovano. Noi siamo uniti. Poi un domani si potranno fare altre scelte, ma ora da parte mia e da parte dello staff c’è grandissima fiducia nell’operato di queste persone. Se i giocatori hanno paura di farsi male? Glie lo chiederete quando verranno in sala stampa la prossima volta. Loro hanno grande fiducia in quello che facciamo. Il ginocchio me lo sono rotto pure io nel 2000-2001, quando abbiamo vinto lo scudetto. Può accadere. Peccato perché il ragazzo tornava da un infortunio che non si era fatto qui Roma: è stato tutto frutto di un movimento strano e inusuale”.

Quali soluzioni si possono scegliere nel corso di una stagione così complessa per cambiare le cose?

“Ci sono tante cose dal punto di vista scientifico che vanno coordinate per capire dove migliorare, pensando alla prevenzione degli infortuni. Cose che siamo cercando di fare insieme, non siamo degli sprovveduti ed è chiaro che in momenti come questi tutti parlano: noi però dobbiamo lavorare e parlare meno per trovare le soluzioni”.

C’è emozione per la partita contro suo figlio? Quando vi sentite cosa vi dite?

“Mi fa ridere perché quando gli chiedo “giochi o non giochi?” mi dice “non lo so”, come a dire non ti dico niente. È bello, è particolare, sempre emozionante, mentre parlare di lui ai miei calciatori è strano, chiamarlo Di Francesco anziché Federico. Mi inorgoglisce e mi fa piacere, sono felice di quello che sta facendo, può fare meglio: spero non da domani, ma da quella dopo”.

Nel turnover la posizione con il maggior numero di cambiamenti è stata quella in alto a destra, è casualità o sta ancora cercando l’assetto giusto?

“Non è una casualità, è un dato di fatto. Schick e Defrel sono stati fuori e quindi abbiamo cambiato tanto. Under è molto è un ragazzo molto interessante e di ottima prospettiva che si sta adattando ai carichi di lavoro e al nostro campionato. Dove a sinistra ho certezze e ho giocatori più rodati, a destra sto cercando equilibri e uomini giusti. Attualmente è così e risuccederà anche in tante occasioni, te lo assicuro”.

Tra le grandi squadre la Roma è quella che cambia più interpreti: questo è un punto di forza? Quanto influiscono nella crescita della squadra?

“Se noi dobbiamo parlare di crescita e rotazioni i giocatori vanno fatti ruotare quando devono crescere. E questo è l’ideale per farli crescere tutti insieme. Ma se io faccio giocare determinati giocatori è perché ritengo che siano all’altezza di poterlo fare e di poter fare qualcosa per la squadra. I vantaggi e gli svantaggi li danno solo i risultati. Io sto lavorando per crescere insieme e per ottenere i risultati. In questo momento, con tre partite in sei giorni, è inevitabile e devi cambiare qualcosina. Si è parlato molto di una partita contro il Crotone come sporca e brutta, io credo che non ci sia stata partita: siamo mancati però chiaramente nella capacità di andare a chiudere il match”.

Tutti i giocatori che si sono rotti il crociato con loro sono under 25: avete preso in considerazione l’età nella vostra analisi di questa situazione?

“Questo è un dato in più, valuteremo, non lo avevo pensato ma gli aspetti sono tanti: per poter migliorare la situazione serve tanta prevenzione, serve una soluzione per cercare di evitare infortuni. In questo senso servono più soluzioni ed esercizi che possono farci migliorare in questo”.

Nainggolan è stato schierato sia al centro, sia alto, sia come intermedio: dove rende al meglio?

“Per me basta che giochi, è sempre un giocator importante: può giocare in tanti ruoli, ha le qualità per poter prendere la palla tra le linee, è pericoloso al tiro e ha le capacità di inserirsi. Può far meglio ovviamente, ma l’importante è che sia sempre a disposizione della quadra, dei compagni e del mister. Può trovare i gol con più continuità, forse è questo il dettaglio che manca finora, ma è stato anche sfortunato con diversi pali presi. Sono contento per quello che sta facendo”.