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Perotti: “Sono convinto che Monchi farà benissimo a Roma”


Le parole dell'argentino rilasciate a Roma Radio il giorno dopo Milan-Roma...

“Monchi è un bravissimo DS e sono convinto che qui farà bene”. Perotti confida nell’arrivo alla Roma del dirigente andaluso, che l’argentino ha avuto già nella sua esperienza a Siviglia.

“E’ bravo sia a vendere ma anche a prendere e a fare crescere giocatori,” ha dichiarato Perotti intervenendo a Roma Radio questa mattina. “Non è facile scovare talenti così forti prima degli altri. Lui ha fatto questo non con uno o due giocatori, ma con tanti. Sono in pochi che sanno fare questo”.

Per il numero 8 giallorosso Monchi è un valore aggiunto per la Roma ma il club stesso rappresenta a sua volta per lo spagnolo anche uno step di crescita: “Per lui arrivare qui a mio parere è un passo in avanti. Per lui non sarà facile perché ovviamente non è più a casa come a Siviglia: è nuovo dell’ambiente, deve imparare meglio la lingua. Ma sono convinto che se riuscirà a fare anche la metà di quello che ha fatto a Siviglia, questa squadra vincerà, perché lui nel suo lavoro è davvero molto bravo”.

Perotti è poi tornato sulla sfida di domenica sera a Milano, sottolineando la prova della squadra: “Non era facile partita vincere a San Siro, anche se uno poi vede il risultato e pensa che sia stato semplice. Noi invece arrivavamo dalla dura sconfitta nel Derby e giocavamo contro una squadra blasonata come il Milan in trasferta dopo la vittoria del Napoli… insomma non era semplice. E invece credo che noi abbiamo fatto la partita giusta con la mentalità giusta. Il mister ha messo in campo la formazione e poi noi in campo penso che abbiamo dato quella risposta che tutti si aspettavano”.

Inoltre l’esterno ha rassicurato tutti sulle sue condizioni fisiche, visto che è stato costretto ad uscire anticipatamente dal campo all’inizio della ripresa a San Siro: “Mi sento bene, ieri ho preso una botta ma per fortuna la caviglia non si è gonfiata. Quindi spero in un paio di giorni di stare meglio e recuperare. Ieri quando ho finito il primo tempo ho sentito abbastanza dolore: io sono uno che conosce i problemi muscolari ma, per fortuna, non ho tanta esperienza con infortuni traumatici a caviglia e ginocchio e quindi, non sapevo come avrei reagito nel corso della gara. Zoppicavo un po’ anche e allora ho pensato che non era buono per la squadra che io rimanessi in campo non al 100%”.

Perotti ha infine parlato dell’importanza della sfida di domenica all’Olimpico contro la Juve: “Per noi batterla sarebbe importante, soprattuto dopo le delusioni nelle coppe, perché la sconfitta soprattutto nel Derby inTim Cup mi ha bruciato tanto, di più se vogliamo di quella con il Lione, perché avremmo avuto l’opportunità di giocare una finale all’Olimpico. Quindi domenica dovremo dare il meglio, come abbiamo fatto ieri, per noi e per i tifosi, che sono sicuramente un po’ arrabbiati. Abbiamo fatto 9 mesi alla grande e poi in 10 giorni abbiamo sbagliato delle cose che hanno scombussolato i piani stagionali. Ad ogni modo io credo che fare una bella gara con la Juve ci possa dare fiducia anche in vista del prossimo anno”.

“Se sarà una sfida decisiva per il secondo posto? Credo di sì, perché se riusciamo a vincere abbiamo molte possibilità di mantenere la seconda piazza. Mancano ancora tre gare e noi dobbiamo cercare di fare nove punti. Abbiamo una grande possibilità di raggiungere questo obiettivo perché per adesso siamo davanti noi di un punto sul Napoli. E’ poi, a prescindere dalla classifica, quella contro la Juve è sempre una gara bella da giocare, di prestigio…”.

Ecco qui di seguito il resto delle parole rilasciate dal talento argentino a Roma Radio…

Ieri contro il Milan è stato sontuoso il tuo primo tempo: la sfortuna quest’anno è averti visto poco spesso senza problemi fisici…

“Sì, ma io sono arrivato lo scorso anno e ho giocato sempre. Io quest’anno ho fatto 40 partite e non lo facevo da tanto. E’ vero come dite voi che spesso ho dovuto stringere i denti per i fastidi muscolari, ma sono contento così perché a differenza di ora in altri tempi non giocavo tanto quando non ero in condizione, perché avevo paura di peggiorare la situazione. Da quando sono arrivato in Italia, dai tempi del Genoa e qui ora ancora di più, mi sono rafforzato a livello muscolare, e ho giocato delle gare che a Siviglia ad esempio non avrei giocato. E’ vero che se non sei al 100% è dura giocare in Serie A o in Europa League, ma arrivare a giocare 40 partite in una stagione per me è importante”.

In questa seconda parte della carriera è vero che stai imparando anche a difendere di più?

“Sì, la verità è che in tutta la mia esperienza a Siviglia ho giocato come attaccante a sinistra in un 4-4-2, quindi qualcosa in fase difensiva li avevo già imparato. Ovviamente io per le mie caratteristiche sono più portato alla fase offensiva, però cerco di fare il mio compito in campo anche in fase di copertura a seconda delle gare. ieri ad esempio ieri sapevo che De Sciglio scendeva molto anche in attacco e che Suso su quella fascia è molto forte nell’uno contro uno e quindi dovevo dare una mano a Juan Jesus. Quindi devo migliorare in questo ambito ma qualcosa ho. E’ normale che quando dovevo giocare come ‘falso nueve’ avevo meno compiti difensivi, però quando uno gioca sulla fascia bisogna correre di più e dare il contributo anche al reparto arretrato”.

Che parata Donnarumma ieri su di te: vuoi mandargli un messaggio?

“Ieri dopo la partita quando eravamo sul pullman ho chiesto infatti a El Shaarawy come fa a fare sempre gol quando calcia sul secondo palo. Io quando prendo la porta il portiere in un modo o in un altro la prende sempre… Donnarumma comunque ha fatto grandissima parata, è un grandissimo portiere, giovane e di prospettiva. Ha fatto anche altri bei interventi, anche su Radja… Peccato, sarebbe stato un bel gol. Magari mancava un po’ di forza, ma ad ogni modo l’importante è che la Roma abbia vinto”.

Tu sei molto bravo a saltare l’uomo: ti alleni su questo tipo di situazione, hai qualche segreto?

“Io penso che alcune cose le hai naturalmente, come la velocità di Momo, il tempo di inserimento di El Shaarawy. Io penso che ieri poi magari De Sciglio non è stato molto aiutato da Suso, perché per me ovviamente non è lo stesso giocare uno contro uno che due contro uno. Poi io quando prendo palla guardo molto posizione del corpo dell’avversario e di conseguenza faccio dei movimenti e delle finte per saltarlo. Da quando gioco a sinistra, mi sono allenato molto ad usare il mancino che non è il mio forte. Così ho possibilità di fare più cose”.

78 punti in stagione sono tanti: è un peccato aver sbagliato quei dieci giorni di una stagione quasi perfetta…

“Io capisco quando i tifosi si arrabbiano, ma lo facciamo anche noi. Però se si vedono i numeri in effetti non è normale fare tanti punti e gol come abbiamo fatto quest’anno. Alla fine riuscire ad arrivare secondo già rappresenta un passo avanti rispetto alla scorsa stagione. Ripeto, le eliminazioni contro la Lazio e il Lione mi bruciano perché io credo che avevamo davvero le possibilità di vincere… purtroppo non ci siamo riusciti. Ora la gara con la Juve potrebbe farci finire positivamente questa stagione e quindi speriamo bene…”.

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