“Sicuramente stiamo facendo qualche passo indietro, ora dobbiamo farci tutti un mea culpa e capire che per tornare a essere determinati e cattivi ci dobbiamo ritrovare e ora abbiamo la possibilità di fare questa sosta. Dobbiamo ricaricarci fisicamente e mentalmente, serve ripartire, resettare tutto per tornare a essere quella squadra che si è vista prima di questo periodo. Non possiamo essere questi”.
Queste le parole di Eusebio Di Francesco al termine della sconfitta interna contro l’Atalanta. Dopo il doppio vantaggio degli ospiti, nella ripresa i giallorossi hanno accorciato con Edin Dzeko, ma non sono riusciti a concretizzare le occasioni avute nell’area avversaria.
Serviva una Roma quasi perfetta oggi, ma nel primo tempo si è vista una squadra veramente brutta. Cosa è successo?
“Siamo partiti bene nei primi dieci minuti, ma dopo il gol dell’Atalanta ci siamo disuniti e intimoriti. Siamo mancati in personalità quando giocavamo la palla, ci scottava. E questo non deve accadere, perché siamo la Roma: questi momenti possono accadere, ma bisogna avere la personalità e la forza di giocare in una determinata maniera. La squadra nel primo tempo non mi è piaciuta per niente, non ha fatto quello che avevamo preparato: per far gol facciamo troppa fatica ultimamente”.
Quanto saranno importanti i tuoi leader per riuscire a venir fuori da questa situazione?
“Nelle grandi squadre, se vuoi diventare grande, i giocatori più importanti devono essere trainanti. Ma io mi aspetto qualcosina in più da parte di tutti, non possiamo accontentarci di quello che stiamo facendo. Abbiamo fatto cose importanti prima di questo periodo, ma ora di meno: dobbiamo essere incudine, stare zitti, lavorare, far tesoro degli errori e tirar fuori quel pizzico di personalità che deriva dalle caratteristiche e dalla forza di alcuni calciatori. Quelli più rappresentativi devono essere in grado di trascinare i giovani”.
Prima di questa partita hai sottolineato le statistiche positive della tua squadra, ma hai individuato la causa di questa frenata?
“Oggi, nonostante abbiamo fatto non so quanti cross, il gol è venuto nella giocata in verticale, è una cosa che io voglio. A giocare lateralmente siamo tutti capaci e bravi, mentre è necessario forzare certe giocate che noi proviamo in settimana. Anche in questo caso, è necessaria la personalità: sapendo che una palla la puoi sbagliare e una la puoi indovinare: questo deve essere l’atteggiamento di chi prova le giocate in verticale. Stiamo dimostrando che facendo tanti cross non riusciamo a concretizzare la nostra mole di gioco, quindi dobbiamo forzare le trame verticali. Ora lo facciamo poco, significa che sbaglio io perché devo insistere su certi concetti. Ora i ragazzi però devono fare qualcosa in più”.
Con Nainggolan avrebbe vinto la Roma oggi?
“Non c’è la controprova, anche nelle sconfitte di quest’anno Radja ha sempre giocato. Nella vittoria e nella sconfitta conta di più la squadra. È stata fatta auna scelta etica e morale, ora è facile parlarne. Nela vita serve fare delle scelte, a volte sei bravissimo e tutti salgono sul carro. In questo momento, invece, sono tutti scesi e ci sta. Dalla prossima ci sarà Radja che ci darà qualcosina in più rispetto quello che ha dato adesso”.
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