Una grande prestazione contro il Liverpool non basta ai giallorossi per conquistare la finale di Champions League. Il 4-2 nella semifinale di ritorno non è sufficiente per andare ai supplementari, vista la sconfitta per 5-2 dell'andata. Sul bilancio del match, però, oltre alla gara di Anfield pesano anche le decisioni dell'arbitro Damir Skomina e dei suoi assistenti.
Ecco tutte le parole di Eusebio Di Francesco al termine del match dell'Olimpico.
“Gli errori influiscono, soprattutto se si parla di una squadra come la nostra, non abituata a fare certe partite, con un allenatore alla prima esperienza in Champions. Abbiamo fatto tanto, abbiamo dimostrato di essere cresciuti, ma potevamo fare qualcosa in più. Sono rammaricato perché potevamo crederci ancora di più. Nel secondo tempo ai ragazzi ho detto che come abbiamo fatto al Barcellona tre reti ne potevamo fare quattro al Liverpool. Lo abbiamo dimostrato e per quello che abbiamo creato e per quello che ci è stato tolto sono dispiaciuto prima di tutto dispiaciuto. Alla fine, però, ai ragazzi posso solo dire che hanno fatto qualcosa di straordinario. Non è facile andare sotto 2-1 nel primo tempo regalando due gol agli avversari e far vedere questa reazione, senza concedere un contropiede, mettendo alle corde il Liverpool. Abbiamo fatto una partita quasi perfetta, diversamente da Anfield dove in 45 minuti abbiamo rovinato tanto del nostro lavoro fatto in precedenza”.
Ora qual è il gap che dovete colmare per riuscire a tagliare certi traguardi?
“È per quello che chiederemo tutti qualcosa in più ai ragazzi, sarebbe importante tornare a essere protagonisti come oggi in una semifinale. Dobbiamo ancora conquistarci la Champions in campionato. Questa prestazione ci deve far capire che possiamo competere in certi palcoscenici. Abbiamo messo in rosa tanti ragazzi giovani che dobbiamo aspettare, che devono crescere. È stato un cammino non facile e di grande crescita, ma non mi accontento, dobbiamo continuare il nostro percorso e fare di più”.
Forse è il momento di chiedere con forza il VAR alla UEFA?
“Questo spetta alla Società, non sono io a dover alzare la voce. Ai ragazzi invece devo dire che all’80, quando si segna, si deve prendere la palla emetterla al centro: ci sono dei passaggi fondamentali in cui l’esperienza e l’intelligenza ti dicono che invece di fare il gioco degli avversari bisogna pensare a fare gol e credere in quello che abbiamo costruito. Siccome io ci credevo, sono ancora più rammaricato perché secondo me abbiamo perso del tempo in certe occasioni”.
Cosa si poteva far meglio stasera?
“Schick doveva venire più dentro ad aiutare, ma loro hanno giocatori che ti mettono in difficoltà, Mané aveva una gamba impressionante, era in serata. Davanti hanno giocatori fortissimi loro e una squadra che ha speso tantissimo per far bene in Champions. Peccato per El Shaarawy che ha avuto i campi, era in condizione: io avrei voluto tenerlo in campo fino alla fine. Dal punto di vista della prestazione, alla mia squadra devo dire davvero poco. I dettagli, però, fanno la differenza. Prendere il gol del 5-0 all’andata su calcio d’angolo fa la differenza, sono tutte piccole cose che ci porteremo dietro per provare a migliorare”.
In campo i giocatori si sono resi conto degli errori dell’arbitro e dei suoi assistenti?
“Se ne sono resi conto. Lo ribadisco, però: ora non serve e perdiamo tempo. Ci rammarichiamo, ma in campo abbiamo dimostrato quello che potevamo ancora fare. A venti minuti dalla fine espulsione e rigore avrebbe potuto determinare tanto e ci avrebbe permesso di mettere alle corde il Liverpool: guardiamo avanti, però. Lecchiamoci le ferite perché le ingenuità le abbiamo commesse anche noi”.
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