“Io parlo sempre di mentalità e credo che questa squadra sia cresciuta sotto tanti punti di vista, ora sa anche soffrire. Oggi la partita secondo me ce l’ha fatta vincere Dzeko, proprio per la mentalità che ha dimostrato: nei momenti di difficoltà si è preso la squadra sulle spalle, l’ha fatta salire tenendo palla, ha fatto una partita da fuoriclasse. Tutto questo rappresenta un salto di mentalità e ne sono felice. Ci serve forse ancora la continuità in certe partite. La superficialità in certi casi ci ha fatto regalare delle occasioni al Cagliari. Ma la mia squadra è cresciuta tanto".
Così Di Francesco ha commentato la vittoria per 1-0 sul Cagliari, arrivata grazie al gol di Cengiz Under. La Roma ha conquistato tre punti d’oro nella corsa Champions, che le consentono di allungare a più due dalla Lazio e di lasciare l’Inter a meno quattro punti.
“Complimenti al Cagliari per la prestazione, ma sapevo che la mia squadra non sarebbe stata pulita questa sera, avevo tanti calciatori al limite, purtroppo Manolas si è fatto male, aveva un problemino e abbiamo cercato di recuperarlo. Capradossi è un ragazzo al quale dico sempre che con il lavoro l’occasione arriva, lui è staro bravissimo a sfruttarla, su un campo non facile e questo è un merito per un ragazzo che ha sempre lavorato con grande applicazione”.
Manolas e Peres come stanno?
“Manolas si è fatto male e zoppica. Aveva una contusione, che spesso può diventare uno stiramento. Anche Bruno Peres, che ha avuto un problemino nel primo tempo, nella ripresa non ce l’ha fatta. Sono i carichi di lavoro, i viaggi, gli orari: dettagli che non aiutano in questo momento della stagione. La vittoria è stata sporca, tante squadre qui soffrono contro il Cagliari, che secondo me oggi dal punto di vista della motivazione e della cattiveria ha fatto una grandissima prestazione”.
Manca un punto per la Champions e domenica prossima c’è la Juventus allo Stadio Olimpico.
“Non è nella mia mentalità giocare per il pareggio, si scende in campo per vincere. Poi la partita può sempre finire in pareggio, ma a me non piace fare questi discorsi italiani. Vi assicuro che proverò a mettere nella testa dei miei ragazzi che serviranno tre punti”.
Vi immaginate una Roma senza Alisson?
“Non la immagino senza Alisson, ma io faccio l’allenatore e non il mercato. Lui è cresciuto tantissimo, lavora da libero aggiunto con la linea difensiva. È un ragazzo che, al di là delle qualità tecniche, ha grandissima personalità ed è un giocatore che fa tutto per la squadra. Io voglio tanti calciatori che facciano parte di un’orchestra e lui è uno di quelli”.
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