Uno degli abbracci più antichi, ma anche più curiosi, è quello che l'11 gennaio 1942 Guido Masetti riserva al palo della propria porta, per la disperazione provata dopo un errore dagli undici metri di Mornese.
Edmondo è il faro del centrocampo della Roma che al termine di quella stagione vincerà lo Scudetto, ma quel rigore rischia di pesare parecchio. Perché è il Derby, e perché quando Mornese si presenta dal dischetto, mancano undici minuti alla fine, e siamo 1-1.
Un autogol del laziale Maximiliano Emilio Faotto al 91', maglia numero 2 come quella di Paolo Negro nel 2000-01, rimette a posto le cose. Riportando il sorriso sulla bocca di Masetti. E non solo sulla sua.
La gioia di tre grandi giallorossi catturata da un cineoperatore al termine dello storico incontro Roma-Sampdoria 3-2, l'8 gennaio 1961. Questa è la partita per antonomasia di Giacomino Losi, che da quel giorno sarà per tutti "Core de Roma" .
Difensore e leggendario capitano, durante il match Losi si procura uno stiramento. Ma resta in campo nonostante il dolore, perché Guarnacci era stato a sua volta costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un altro infortunio. Il capitano si sistema quindi all’ala per limitare i danni.
Al 69’, sul 2-2, Lojacono batte il calcio d'angolo e Losi è lì, presente al centro dell’area di rigore. Salta in aria, attende che il pallone gli arrivi sulla testa e chiude gli occhi nonostante il dolore incalzi. Sorprende il dirimpettaio doriano, prendendogli il tempo. Ed è gol.
Come in un sogno, quasi, la palla va in rete e la Roma vince la partita. Per Losi è il primo gol in giallorosso. Ne segnerà soltanto un altro, in 455 presenze complessive.
In questa immagine è abbracciato da Pedro Manfredini, a segno per il momentaneo 2-2: "Dopo il gol ero veramente commosso, non segnavo dalla partita con la Juventus (del 27 novembre, ndr)". A destra un raggiante Paolo Pestrin, pedina inamovibile del fortissimo centrocampo romanista.
P.S.: Il papà del soprannome è l'indimenticato mattatore televisivo Walter Chiari. All’ingresso nella trasmissione "L'oggetto misterioso", qualche giorno prima della sfida con la Samp, il conduttore saluta il difensore con queste parole: “Ecco a voi er Core de Roma, Giacomo Losi!”.
La Roma alza al cielo allo Stadio Olimpico la prima Coppa europea della sua storia! I giallorossi hanno appena battuto 2-0 il Birmignham City nella finale di ritorno della Coppa delle Fiere, grazie a un'autorete di Farmers e al gol di Pestrin.
Il leggendario massaggiatore Angelino Cerretti - un'istituzione: ha servito la Roma per oltre 40 anni - abbraccia Antonio Valentin Angelillo al termine della sfida. A sinistra, Pedro Manfredini.
Questa foto non merita caption, didascalie, spiegazioni. Magari solo una pennellata di contesto, per spiegarla alle generazioni più giovani: Carletto Ancelotti abbraccia Di Bartolomei dopo il raddoppio di Ago con l'Avellino, il 1° maggio 1983.
In questo istante, Ancelotti, Agostino, il Commando alle loro spalle, i romanisti ovunque, avevano capito che per il secondo Scudetto era fatta.
Questa foto è la Roma.
Ci sono uomini che hanno lasciato tracce indelebili nella nostra storia. Uomini che sono rimasti fedeli alla Roma fino alla morte. Giorgio Rossi, che qui viene abbracciato da Ancelotti allenatore del Milan a margine della trasferta della Roma al Meazza il 7 novembre 2004, è uno di loro.
In questo abbraccio di Carletto a Giorgio c'è l'abbraccio di tutti i tifosi romanisti.
Per 55 anni alla Roma. Per sempre nel nostro cuore.
Un'altra foto struggente, un altro abbraccio in cui tutti ci ritroviamo. Lo dà "Marazico" Bruno Conti a Franco Sensi, al termine del Derby vinto 2-0 dalla Roma, il 26 febbraio 2006, senza il Capitano: Totti è convalescente a bordo campo, dopo il gravissimo infortunio causato da Vanigli mesi prima, durante Roma-Empoli.
Sono gli ultimi anni di vita del Presidente del terzo Scudetto, che ci lascerà il 17 agosto 2008. La Roma lo coccola inanellando undici successi consecutivi in campionato. E l'undicesimo è proprio il Derby.
Abbiamo pianto tutti vedendo questo abbraccio tra Totti e De Rossi.
E tutti avremmo voluto essere Daniele, il 28 maggio 2017. Che non è il giorno dell'addio di Francesco alla Roma, perché Francesco sarà sempre la Roma, ma è il giorno di passaggio di consegne tra il capitano e il capitano.
Tra due leggende che hanno fatto la storia della Roma.
Se certamente la conquista della UEFA Europa Conference League è un traguardo internazionale pareggiabile solo dalla vittoria della prossima Coppa europea, è altrettanto innegabile che la rimonta sul Barcellona, il 10 aprile 2018, rappresenti uno dei momenti più alti della nostra storia.
L'abbraccio tra De Rossi e Alisson è uno dei milioni di abbracci sprigionati da quella indimenticabile notte all'Olimpico.
La Roma vince la UEFA Europa Conference League, battendo 1-0 il Feynoord a Tirana, il 25 maggio 2022!
La Roma torna a sollevare una Coppa europea, 61 anni dopo la conquista della Coppe delle Fiere!
Grazie a Mister Mourinho, leader in panchina.
Grazie a Lorenzo Pellegrini, leader in campo.
Questo è l'abbraccio dei nostri fuoriclasse. Questo è l'abbraccio che certifica l'intesa raggiunta da Paulo e Tammy in Roma-Fiorentina, lo scorso 15 gennaio.
Il Dybraham è una crasi, è la fusione tra campioni, è la coppia che ci fa sognare.
Per abbracciarci ancora.
"Dimmi cos'è cos'è che batte forte forte forte in fondo al cuore, che ci toglie il respiro e ci parla d'amore. Grazie Roma, che ci fai piangere abbracciati ancora"
- Antonello Venditti
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