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Mourinho: "Arriviamo vivi all'ultima, ci aspettiamo l'aiuto dell'Olimpico"


Queste sono le parole di mister Mourinho dopo la vittoria in casa dell’HJK Helsinki

Risultato giusto? Si è divertito, è soddisfatto?

"Divertito no, soddisfatto sì. Prima della partita sapevamo quanto era finita Ludogorets-Real Betis e che qualsiasi risultato avrebbe lasciato tutto aperto in vista della sfida della prossima settimana, ma c’è l’orgoglio: tu vuoi vincere, non vuoi regalare la partita- abbiamo perso l’ultima – anche se era in Serie A e non in Europa League – e oggi abbiamo fatto una buona gara per larghi tratti.

Per Volpato è stata la prima da titolare, Faticanti ha fatto il debutto con la sua amata Roma, non abbiamo avuto infortuni: solo Ibanez. Abbiamo sempre una sorpresa, il giorno della partita. E oggi è stata Ibanez, malato, che è rimasto in albergo.

Come dicevo, dobbiamo resistere, dobbiamo sopravvivere con tutti questi problemi. E sopravvivere, in questa competizione, significa arrivare vivi all’ultima. Lo abbiamo fatto, giochiamo giovedì prossimo in casa e ci aspettiamo che l’Olimpico ci aiuti come l’anno scorso, nella sfida decisiva con il Bodo/Glimt. Abbiamo bisogno di questa vittoria”.

Il percorso europeo della passata stagione, dove la squadra si è abituata a questi scontri diretti, può essere utile ad affrontare questo tipo di evento?

“È utile. Ma giocare questa partita vuol dire accumulare fatica. Con la prima sconfitta a Ludogorets ci siamo messi in una situazione di pressione, e con l’ingiusto ko con il Betis ancora di più. Siamo andati a Siviglia con il coltello tra i denti. Oggi no, perché il Betis aveva vinto.

Ma c’era un obbligo morale: nello spogliatoio abbiamo parlato dei nostri tifosi che sono venuti da Roma, e che magari hanno risparmiato per viaggiare con la loro Roma. Anche per loro era importante vincere. Lo abbiamo fatto e adesso dobbiamo cercare di riposare”.

Sulla fascia destra, 38 anni in due: Zalewski e Volpato. Questa freschezza fa bene alla Roma e al calcio italiano?

“Fa bene anche a me stesso. Perché per tutta la carriera ho allenato delle squadre dove era più difficile far giocare i giovani, perché avevano tanti giocatori, tanti campioni e dei numeri in rosa troppo importante.

È anche un piacere far crescere questi ragazzi e vedere la loro gioia: in panchina, Cherubini era felicissimo. La sua opportunità arriverà, come verrà per Cassano. Tahirovic è andato in panchina la settimana scorsa - oggi no, perché non era in lista - ma sarà di nuovo in panchina a Verona.

A me, come a tutti a Trigoria, fa un grande piacere vedere questi ‘bambini’. L’importante è che non perdano la testa, perché con queste generazioni è troppo facile che succeda. Per noi, per la nostra struttura di calcio giovanile, è molto importante che non perdano la testa. E in questo senso, le famiglie sono molto importanti”.