La Roma arriva con il giusto entusiasmo all’Allianz Stadium di Torino, per sfidare una Juventus sempre solida e temibile, ma che a Genova contro la Sampdoria ha ancora una volta evidenziato i cronici problemi nella costruzione del gioco.
Una sfida che si preannuncia intensa ed appassionante quella tra le squadre di Allegri e Mourinho e che può già dare indicazioni sullo status di due big del nostro campionato. I precedenti allo Stadium non sorridono ai giallorossi, visto che la Juventus ha vinto 10 delle 11 sfide di Serie A contro la Roma disputate da quando è stato inaugurato questo impianto (trovando un unico successo il 1° agosto 2020 con Sarri in panchina).
Una tradizione sfavorevole, che però mai come in questa stagione potrebbe venire stravolta. Anche perché siamo all’inizio del torneo e la Roma ha vinto due delle tre sfide di Serie A contro il club bianconero giocate nel mese di agosto (1 pareggio): 2-1 nel 2015 e 3-1 nel 2020; solo contro l’Udinese (tre) i giallorossi hanno ottenuto più successi in questo mese dell’anno nella storia della competizione.
Le prime due giornate hanno confermato come – e non è una novità – Allegri prediliga la fase difensiva a quella offensiva. La Juventus – che ha chiuso con la porta inviolata sia contro il Sassuolo sia contro la Sampdoria – non inizia un campionato di Serie A senza subire alcun gol nelle prime tre partite giocate dal 2014-15 (tre vittorie in quel caso, proprio con Allegri in panchina).
D’altro canto, trova di fronte una Roma reduce da due 1-0 consecutivi: la squadra di José Mourinho potrebbe diventare la seconda squadra nella storia della Serie A con tre successi su tre con questo punteggio nelle prime tre gare stagionali, traguardo che in precedenza ha raggiunto solo la Fiorentina nel 1969-70.
La Juve, quindi, dietro concede poco ed è compatta, mentre ha più difficoltà quando deve riversarsi in avanti. I bianconeri attaccano di rado in verticale (solo quattro volte, settimo dato del campionato finora) e non trovano con continuità la profondità.
Per adesso gli schemi bianconeri sembrano orientati a premiare l’abilità al cross di Cuadrado a destra e Kostic a sinistra: da quelle zone potrebbero nascere i maggiori pericoli per la Roma, che al contrario non ama allargare il gioco. Solo la Lazio (8) ha infatti tentato meno cross su azione dei giallorossi (13) in questo avvio di Serie A, mentre la Juventus ne conta ben 19, 11 dei quali nella seconda giornata al Ferraris (sei di Filip Kostic).
La Juventus ha fatto molta fatica a trovare un’alchimia giusta in questo primo spiraglio di stagione. Lo spauracchio numero uno per la Roma ha il dna serbo e porta il nome di Dusan Vlahovic. L’attaccante classe 2000 ha messo a segno quattro reti nelle sue ultime quattro gare di campionato all’Allianz Stadium (tra cui la doppietta contro il Sassuolo), dopo che aveva segnato solo tre gol nelle precedenti otto (tre partite e un gol con la Fiorentina).
A Genova contro la Sampdoria, è stato poco servito e cercato (solo nove palloni giocati) e non è riuscito a rendersi decisivo in zona gol. La Roma non gli porta tanto bene: è la squadra che Vlahovic ha affrontato più volte in Serie A senza mai segnare: cinque, più del doppio di ogni altra formazione attualmente presente nella competizione.
Dietro al 9 bianconero, ci sarà come detto al suo fianco il connazionale Filip Kostic, che sta cercando ancora il giusto ambientamento in bianconero, ma che conta già nove traversoni su azione e che nelle ultime quattro stagioni con la maglia dell’Eintracht ha messo a referto 44 assist in Bundesliga (11 di media all’anno).
Un mancino veramente insidioso, una freccia da utilizzare per aumentare il potenziale offensivo.
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