Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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Belotti e gli altri: se il primo gol con la Roma è in maglia nera


Primo gol con la Roma. Dunque, indimenticabile. Segnato con la maglia nera. E per questo fatto ancora più particolare.

Andrea Belotti la serata di Europa League allo stadio Olimpico contro l’HJK Helsinki non la rimuoverà dai suoi ricordi, come detto anche da lui stesso a fine gara. I tifosi giallorossi celebrano già il suo primo sigillo su assist di Zaniolo e anche la rincorsa sotto la Tevere al minuto 89 – segnale di grande generosità – sul risultato di 3-0.

Lui, il numero 11, non è il primo calciatore della storia giallorossa a realizzare la prima rete con quel colore di maglia addosso. Ma è il primo a segnare con il nero in una partita in casa.

Andiamo a scoprire altri calciatori che, prima del Gallo, hanno avuto questa particolare coincidenza.


1998-99, Dmitri Alenitchev

15 settembre 1998. La Roma disputa i trentaduesimi di finale di Coppa UEFA affrontando i danesi del Silkeborg. La prima gara si gioca in trasferta, al Silkeborg Stadium. La squadra giallorossa scende in campo in maglia nera, con inserti grigi e arancioni, più una serie di lupetti sulle spalle.

È la stagione di debutto per Dmitri Alenitchev, mezzala russa arrivato dallo Spartak Mosca, con il numero 8 sulle spalle. Calciatore di fantasia, sinistro raffinato, arrivato per dare più qualità alla linea di tre centrocampisti immaginata da Zdenek Zeman.

Le prime uscite sono confortanti, Alenitchev dimostra di essere un calciatore forte e in grado di fare la differenza in alcuni momenti della partita. È la stessa impressione che dà anche in questa partita europea. I giallorossi in maglia scura vincono 2-0, il primo lo segna Totti: non ancora capitano designato, ma già numero 10.

Fa gol e applaude il piede (è la sua esultanza di quel periodo). Il secondo gol è proprio di Alenitchev, che così realizza la prima rete romanista. La Roma ipoteca il passaggio del turno.


1999-00, Alessandro Rinaldi

15 dicembre 1999. A Piacenza si gioca il ritorno del primo turno di Coppa Italia. La temperatura al Garilli è proibitiva, anche se il calcio d’inizio è a ore 18. Il terreno di gioco non è nemmeno in perfette condizioni, proprio per gli agenti atmosferici – pioggia e ghiaccio – che lo rovinano.

All’andata, la squadra di Capello aveva perso in casa 1-0 con rete di Piovani. Compiere la rimonta è difficile, ma non impossibile. La Roma gioca in maglia nera, con la scritta Stream (la tv satellitare di riferimento per alcuni club di Serie A, tra fine anni 90 e inizi Duemila). Il primo tempo scorre sullo 0-0, favorendo il gioco difensivo e attendista dei padroni di casa guidati da Gigi Simoni.

Nella ripresa, però, arriva l’episodio che sblocca i capitolini. Alessandro Rinaldi lavora un pallone sulla destra, sul lato corto dell’area di rigore avversario. Supera un uomo, tira di sinistro con potenza non irresistibile, ma il portiere del Piacenza – Flavio Roma – interviene goffamente facendosi passare il pallone sotto la pancia.

È il gol che pareggia il conto dei gol. È la prima rete del difensore nato al Quadraro e arrivato pochi mesi prima dal Bologna. Nei tempi supplementari, la Roma vincerà 3-0, segnando pure con Di Francesco e Candela. Qualificazione ottenuta.


2009-10, Filippo Scardina

16 dicembre 2009. La Roma affronta il matchday 6 di Europa League, scendendo in campo a Sofia contro il CSKA. I giallorossi di Ranieri sono in divisa completamente nera, con il lupetto di Gratton sul petto. È la prima uscita stagionale con questa maglia.

La partita non presenta contenuti indimenticabili: la Roma è già qualificata al turno successivo, ma ci tiene a fare bella figura. Pure con l’aiuto di giovani calciatori della Primavera affiliati alla prima squadra per questo impegno europeo.

Sul terreno di gioco non c’è storia. La Roma è superiore e lo dimostra. Va avanti 2-0 con doppietta di Alessio Cerci, che già in quell’edizione europea aveva lasciato il segno in altre partite. Nel finale di gara, poi, debutta il giovane centravanti – di anni 17 – Filippo Scardina. E sul finale di gara, il calciatore del 1992, lascia subito il nome sul tabellino dei marcatori.

Perrotta lo vede libero al centro dell’area, lui da pochi passi realizza. Un esordio da sogno. Come dirà lui stesso anni dopo ad asroma.com: “Una grande emozione, che provo ancora oggi a pensarci. Forse all’epoca nemmeno mi resi conto fino in fondo. Non posso dimenticare, mi chiamò mia madre (l’attrice Fiorenza Marchegiani, ndr) a scuola per avvertirmi che sarei stato convocato dalla prima squadra e che mi sarei dovuto preparare”.

“Avevo 17 anni, ad un certo punto nel secondo tempo il mister mi disse di scaldarmi. Non vedevo l’ora di entrare. Quando Ranieri si voltò verso di me, disse: “Vai, hai 9 minuti per fare gol”. Toccai tre palle, una la misi dentro. Ma ebbi anche fortuna”.