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Opta Focus: l'ambizione Roma contro la rivoluzione Genoa


I numeri di Roma-Genoa, che sabato alle 15 aprirà la 24a giornata del campionato di Serie A

Venticinque punti di differenza, obiettivi stagionali diametralmente opposti e un bilancio che sorride alla Roma. La sfida della 24ᵃ giornata di Serie A vedrà i giallorossi di Mourinho contro il Genoa di Blessin, alla sua seconda panchina rossoblù nel massimo campionato.


All’andata, la rivoluzione del Grifone era nelle mani di Shevchenko, subentrato a Ballardini. Poi altro cambio, e ora toccherà al tecnico tedesco Alexander Blessin il compito più difficile: gestire la seconda parte di una stagione non solo deludente, ma che rischia di concludersi per i liguri nel peggiore dei modi (penultimo posto in classsifica a 13 punti, meglio della Salernitana a 10, peggio del Cagliari a 17).

L’esordio dell’ex Oostende (squadra belga lasciata per accettare l’incarico nel nostro campionato) è stato un pareggio casalingo contro l’Udinese (0-0 prima della sosta) ma qualcosa di buono in campo c’è stato, soprattutto nella concentrazione e nella convinzione messe in campo.

Il mercato ha portato parecchi innesti e volti nuovi in casa del Grifone, ma per fare risultato sabato all’Olimpico servirà una prestazione davvero eccellente, anche in virtù del bilancio complessivo delle sfide tra le due squadre.

Il Genoa è infatti l'avversario che la Roma ha affrontato più volte in casa in Serie A nell’era dei tre punti (dal 1994/1995) senza mai perdere: 14 successi e un pareggio in 15 confronti. Anche senza il fattore campo inoltre, la Roma è favorita, visto che i giallorossi sono imbattuti da 15 turni (12V, 3N) e che nel parziale hanno realizzato 31 reti. Una media di 2.1 a incontro.


Le cifre di una situazione complicata

Venti gare senza successi, divise tra 10 pareggi e 10 sconfitte. I risultati degli ultimi cinque mesi di Serie A spiegano in modo inequivocabile la complicata situazione in cui versa il Genoa nel campionato in corso. Basti pensare che la formazione rossoblù è, nei cinque grandi campionati europei, quella che aspetta da più turni la vittoria.

Riferendosi alla Serie A, i dati non migliorano nemmeno osservando attacco e difesa del Grifone: 45 gol subiti (nelle ultime 10 occasioni in cui una squadra non neopromossa ha incassato 45 o più reti nei primi 23 match stagionali, è sempre retrocessa alla fine del campionato) e 20 realizzati. Uno score migliore solo rispetto alla Salernitana (14).

Salvarsi si può, ma ci vuole la "testa"

Sulla carta la crisi deI liguri sembra profonda e senza tante vie d’uscita, eppure c’è un fattore che può fare la differenza e determinare un’inversione di marcia: la testa, a livello astratto e non solo. Blessin avrà infatti due compiti in questo senso: ricompattare un gruppo e fargli ritrovare la giusta cattiveria agonisitca da una parte; sfruttare un fondamentale che nella prima parte di campionato è stato decisivo dall’altra: il gioco aereo.

Il Genoa ha segnato otto gol di testa in 23 giornate (meno solo di Inter e Lazio) e ha la più alta percentuale di reti realizzate con questo fondamentale (ben il 40%). Il miglior marcatore in questo senso? Mattia Destro (ex illustre), che per cinque volte ha beffato così le difese avversarie.

Nuovi innesti e ritorni: il Genoa punta sui singoli

Calafiori (in arrivo dalla Roma), Hefti, Ostigard, Yeboah, Piccoli, Amiri, Frendrup, Gudmundsson e il rientro di Czyborra: nella sessione di mercato invernale, il Genoa si è dato molto da fare. Sono 8 i volti nuovi, e altrettante sono le cessioni (Fares, Sabelli, Biraschi, Cassata, Behrami, Touré, Caicedo e Pandev). Se sarà sufficiente la rivoluzione della rosa a non retrocedere è presto per stabilirlo, ma ci sono dei dati che fanno ben sperare l’ambiente e che potrebbero agevolare il lavoro di Blessin.

Il primo riguarda proprio Riccardo Calafiori, uno degli ex di giornata, che è stato il primo giocatore italiano, nato dal 2001 in poi, ad aver segnato un gol in una competizione europea (escluse le qualificazioni). Sigillo contro lo Young Boys, nel dicembre 2020 in Europa League.

Il secondo è Roberto Piccoli, l'unico calciatore nato dopo il 2001 con almeno 5 gol in Serie A (sei reti per lui).

Ci sono poi due nomi “nuovi” sui quali si può puntare: Nadiem Amiri e Albert Gudmundsson. Il primo è stato il centrocampista del Bayer Leverkusen che nella stagione 2020/21 ha fornito più passaggi vincenti per i compagni (sei); mentre il secondo, islandese classe ’97, fa ben sperare in zona gol, anche considerata la tradizione familiare...

Gudmundsson potrebbe infatti diventare il quarto marcatore islandese nella storia della Serie A: Birkir Bjarnason e Emil Hallfredsson hanno trovato il gol nel XXI secolo, mentre il primo in assoluto a riuscirci fu proprio il bisnonno del nuovo acquisto del Genoa, l'omonimo Albert Gudmundsson, negli Anni 40 con la maglia del Milan.