Guanti blu griffati AS Roma, barba sistemata, accorciata rispetto al giorno di arrivo e a quello della conferenza stampa di presentazione, il 27 – sesto portoghese nella storia giallorossa – si sistema come riferimento centrale in un centrocampo a tre completato da Veretout e Mkhitaryan. Curiosità, una linea mediana all’insegna del 7 formata dal 27 (Sergio Oliveira), 17 e 77. Rispettivamente, Veretout e Mkhitaryan. E mancava il capitano, il 7.
Al quarto minuto da una sua verticalizzazione per Zaniolo, nasce il calcio di rigore assegnato in un primo momento dall’arbitro Maggioni, poi cancellato dal Var. Sergio si era già portato sul dischetto per trasformarlo, senza esitare un attimo. Box to box, per usare le sue parole. La sua partita non è soltanto proiettata in fase offensiva, ma anche in quella difensiva.
Al 16’ chiude bene su Gaston Pereiro e poi si procura un calco di punizione sotto la Monte Mario. I compagni lo cercano spesso, lui con personalità si propone e cerca di assumere il ruolo di centrocampista di riferimento. Dal quale passa il gioco della squadra. Dopo un’ammonizione ricevuta per un contrasto a metà campo con Deiola, si prende definitivamente la scena.
Al 30’ decide di dare una direzione al match. Tenta il tiro dal limite di destro, Dalbert lo intercetta con il braccio. Maggioni in un primo momento non vede, poi è richiamato al Var. Stavolta è rigore. E Sergio torna sul dischetto. Rincorsa media, guarda Cragno e poi lo spiazza di destro. È 1-0 Roma. Gol di Oliveira al debutto. Non è una marcatura banale.
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Per tanti motivi. L’ultimo arrivato dal mercato di gennaio a riuscire a segnare all’esordio fu El Shaarawy nel 2016. Mentre l’ultimo in ordine cronologico, in gare ufficiali, è Shomurodov contro il Trabzonspor in Conference. Inoltre, prima rete portoghese della storia della Roma.
Anche se gli spettatori sono solo 5mila, dalle tribune si sentono distintamente tanti “Daje Sergio” e “Vai Sergione”.
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È la sua partita, se la prende anche nella ripresa continuando a essere centrale per la manovra. Mourinho aveva detto di lui: “Non ha paura di prendersi responsabilità”. E così è.
Tocca tante volte la sfera, in un paio di occasioni cerca l’ultimo passaggio, ma le conclusioni degli attaccanti non sono precise. Quasi al novantesimo si teme per lui, si accascia al suolo per un fastidio muscolare.
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Sembra pronta la sostituzione con Bove, ma Sergio stringe i denti e torna in campo. Finisce la partita e la Roma torna alla vittoria dopo tre partite. 1-0 finale, grazie al suo gol, al gol di Sergio Oliveira. Il primo portoghese della storia a segnare un gol per la Roma.
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Una prestazione ottima per il 27, non a caso è stato eletto dai tifosi "Man of the match" di Roma-Cagliari.
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