Il primo stadio di proprietà, con le tribune attaccatissime agli sviluppi dell’azione come la tradizione inglese impone. Di Campo Testaccio s’è parlato ovunque e tanto nel corso del tempo. È una leggenda realmente esistita. È stato descritto nella “Canzona” rispolverata dal cronista Sandro Ciotti nel disco “La Roma racconta”. È stato rivissuto nelle diverse testimonianze dei protagonisti che lo hanno passeggiato in prima persona. È stato onorato nella memoria dei romanisti.
Nel 1981, prima di un Roma-Juventus, viene esposto dalla Sud uno striscione a tutta curva: “Roma, Testaccio ti guarda”.
Nel centro tecnico di Trigoria, un campo di allenamento è nominato “Campo Testaccio”. All’Olimpico, un quarto d’ora prima delle partite, è stata diffusa a lungo la “Canzona” interpretata da Vittorio Lombardi.
11 stagioni calcistiche vissute. 11 anni di simbiosi tra squadra e pubblico. Dal 1929 al 1940. Aperto prima di un Roma-Brescia 2-1 e chiuso dopo un match amichevole contro il Livorno, un altro 2-1. L'ultima partita ufficiale era stata Roma-Novara 3-1 del 2 giugno.
Nel giorno del 91° anniversario dalla “prima”, ricordiamo Campo Testaccio attraverso i numeri e le statistiche messe insieme in quell’impianto di via Nicola Zabaglia.
GARE E CALCIATORI
170 partite ufficiali disputate, 112 vittorie ottenute, 32 pareggi e 26 sconfitte. Circa 15.300 minuti regolamentari vissuti. 363 gol fatti, 122 subiti. Media reti segnate per partita 2,14. Media reti incassate per partita 0,72. 85 match chiusi con la porta inviolata. Esattamente il 50% rispetto al numero degli incontri.
161 gare di Massima Divisione, 5 di Coppa dell’Europa Centrale, 4 di Coppa Italia. 82 calciatori ad aver calcato quel terreno con “tanta gloria”.
La Top 10 delle presenze:
GOL SEGNATI
38 i romanisti ad aver segnato almeno una volta a Testaccio. Il primo marcatore romanista su questo rettangolo verde fu Volk, l’ultimo Providente. L’uomo di Fiume resta il bomber principe che sia transitato da quelle parti. “È ‘n mago pe’ segna’”. Non solo nella “Canzona”, anche nei dati impressi negli almanacchi. 44 gol segnati in 63 partite. Staccato di 12 marcature (32) è Fasanelli, anche lui con 63 presenze sul campo. Al terzo posto è posizionato Costantino con 29 reti.
Tutti gli altri, in ordine di gol fatti, sono Bernardini, Guaita, Chini, Scopelli, Michelini, Eusebio, Subinaghi, Di Benedetti, Pantò, Tomasi, Alghisi, D’Alberto, Benatti, Serantoni, Lombardo, Amadei, Borsetti, Scaramelli, Cattaneo, Coscia, Providente, Banchero, Mascheroni, Preti, Bonomi, Campilongo, Gadaldi, Prendato, Barzan, Bodini, Dugoni, Ferrari, Fusco, Mazzoni, Trombetta.
TECNICI E AVVERSARI
7 gli allenatori giallorossi ad essersi seduti sulla panchina di Campo Testaccio: Ara, Baar, Baccani, Barbesino, Burgess, Kovacs, Schaffer. Luigi Barbesino il primo della graduatoria con 67 partite, completano il podio Herbert Burgess (36) e Guido Ara (33). 32 le squadre ad esser state ospitate e molte anche sconfitte. La Triestina è il sodalizio più volte incrociato (12) e con più sconfitte rimediate (8). Segue la Lazio con 7 cadute su 10.
La rappresentativa biancoceleste, in termini percentuali, considerando chi è stato affrontato in almeno 10 occasioni, è la formazione più battuta insieme al Torino (70% di sconfitte). Il Brescia, invece, è la formazione sfidata per più di cinque volte (6) e ad essere uscita sempre con zero punti. Peraltro, proprio contro le rondinelle, la Roma giocò la sua prima partita a Campo Testaccio portando in dote la relativa vittoria (2-1), il 3 novembre 1929. Chiunque c’è stato non è mai rimasto indifferente. Perché la Roma lì vinceva quasi sempre, nel 65,9% dei casi. E nel 50% delle sfide non ha preso gol.
Auguri, Testaccio.
"Nessuna squadra, ce passerà"
- La "Canzona" di Testaccio
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