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Florenzi: “Metteremo la nostra rabbia in campo a Udine”

Florenzi: “Metteremo la nostra rabbia in campo a Udine”

Sarà una Roma carica di rabbia quella che affronterà l’Udinese nella trasferta di domenica. Parola di Alessandro Florenzi

“Dopo la partita di Madrid siamo arrabbiati e questa rabbia dovremo metterla in campo a Udine”, ha dichiarato il numero 24 in un’intervista a Roma Radio nel giorno del suo compleanno. “Solo così potremmo rifarci. Vincere contro il Real sarebbe stato come vincere 40 partite di campionato: è la strada più corta per essere considerato un grande club, noi a partire da Udine dobbiamo intraprendere la strada più lunga”.

Il calciatore romano è cresciuto nel settore giovanile giallorosso e, dopo l’esperienza di un anno a Crotone in Serie B, dalla stagione 2012/13 è diventato uno degli elementi di punta della Prima Squadra, con la quale ha collezionato 159 presenze e 21 gol tra campionato e coppe.

“Il bilancio a 25 anni è positivo sia per il percorso che ho intrapreso sia per la dedizione che ho messo nel lavoro. Penso di aver fatto abbastanza bene anche se si può sempre migliorare, che è quello che voglio fare da qui in poi.

La Roma è come una seconda casa, qui è praticamente una famiglia, dagli steward ai baristi. Sto benissimo qui. A proposito: auguri anche a Elio Capradossi, che oggi compie gli anni”.

Hai indossato in qualche occasione la fascia di Capitano, che emozione è stata?

“Una bella sensazione. Sono il terzo o il quarto, davanti a me ho due mostri sacri come Daniele o Francesco che hanno dato la vita per questa maglia”.

Ricevi molte domande sul tuo ruolo…

“Ormai ci ho fatto il callo, credo di riuscire a dare il mio contributo in qualunque ruolo. Spero solo di colmare le mie lacune e migliorarmi sempre di più”.

Il rapporto con tua moglie Ilenia?

Ci conosciamo da quando eravamo bambini, faccio quasi fatica a parlare di lei, abbiamo un rapporto che va al di là di molte cose. Abbiamo passato tanti momenti e superato tanti ostacoli, come quando ero a Crotone e avevamo 600 km di distanza tra di noi. Abbiamo condiviso tutto insieme.

Com’è affrontare rivali del calibro di Neymar, Bale o Cristiano Ronaldo?

“Confrontarsi con loro e sfidarli ti fa capire quanto siano forti e quanto si possa migliorare nel calcio. Dai miei avversari apprendo sempre qualcosa, cerco di rubare con gli occhi. Sono forti ma ogni tanto abbiamo anche fatto vedere le nostre qualità”.

Il gol più brutto che hai segnato?

“Quello contro il Bologna nella stagione 2013/14, una ribattuta su punizione di Totti”.

Che vuol dire l’esultanza con il baffo?

“È dedicata a mio padre, una persona fantastica che con mia madre mi ha reso quello che sono”.

Ci spieghi il significato del tuo numero 24?

“È il giorno in cui mi sono fidanzato con mia moglie”.

La Nazionale?

“È una cosa importante per me, oltre che difendere i colori di Roma dobbiamo difendere anche quelli dell'Italia. Il calcio, con tutte le sue difficoltà, riesce ancora ad avvicinare le persone”.

Il Crotone sta andando bene in Serie B.

“Ho sentito il presidente, gli ho fatto i complimenti per questa stagione meravigliosa”.