UEFA Europa League, Giovedi, 12 DIC, 18:45 CET
Stadio Olimpico
Roma
Braga
Roma
Braga
IT
Home Notizie

L’Opinione: 23 anni guardando Totti il fenomeno

L’Opinione: 23 anni guardando Totti il fenomeno

Da quando ha fatto il suo debutto con la Roma esattamente 23 anni fa, il nome di Francesco Totti è stato associato a una miriade di termini

Gigi Riva lo chiamò fenomeno, una persona che ha ricevuto un dono divino per fare una e una sola cosa: giocare a calcio.

Marcello Lippi lo definì insostituibile nella sua Italia, oltre che un grande uomo e un grande giocatore.

Arrigo Sacchi si unì al coro e anche Enzo Bearzot elogiò il capitano dichiarando che Totti sarebbe stato l’unico giocatore che avrebbe aggiunto alla sua rosa Campione del Mondo nel 1982; infine, Giovanni Trapattoni dichiarò che non esiste nessun altro come lui: Totti è unico.

Un altro termine che viene spesso in mente pensando a Totti è longevità.

Oggi è il 23° anniversario da suo debutto.

Il ventitreesimo. Venti. Tre.

Per contestualizzare meglio, quando Totti giocò per la prima volta con la maglia della Roma il 28 marzo 1993, aveva ancora 16 anni.

Roberto Mancini giocava ancora nella Sampdoria e si stava ben comportando nella classifica dei capocannonieri, guidata al tempo da Beppe Signori.

Marco Van Basten si sarebbe ritirato due anni dopo e l’Olympique Marsiglia avrebbe vinto la Coppa dei Campioni in quella stagione.

Si può dire che Totti ne abbia viste veramente tante.

L’Opinione: 23 anni guardando Totti il fenomeno

Considerate, per esempio, che il Real Madrid aveva vinto la Champions League solo 6 volte quando il giovane romano scese in campo per la prima di quelle 594 (e il conteggio continua) volte, che Lionel Messi era un bambino di 5 anni che viveva in Argentina, che un uomo di nome Jose Mourinho non era ancora considerato un maestro della tattica, ma semplicemente l’interprete di Bobby Robson.

La leggenda della Roma ha trovato il modo di far scorrere indietro il tempo e di fermarlo fino a farlo sembrare infinito.

Normalmente, si ritiene che la carriera di un calciatore arrivi al tramonto intorno ai 34 anni, ma il numero 10 ha mancato quell’appuntamento in cui la biologia, il tempo e la saggezza arrivano a un accordo.

Totti è riuscito a superare grandi traguardi quasi ogni anno oltre quel limite medio d’età, o comunque nelle ultime cinque stagioni, nonostante abbia costantemente cambiato ruolo, tempo di gioco e richieste da parte di allenatori diversi.

Nella stagione 2010-11, gestione Claudio Ranieri, è andato in doppia cifra sia come reti che come assist.

A 34 anni ha segnato 15 gol in campionato, superando Zlatan Ibrahimovic, e servito 9 assist, venendo superato in quest’ultima classifica da solo 6 giocatori.

L’Opinione: 23 anni guardando Totti il fenomeno

Nella stagione successiva, sotto la guida di Luis Enrique, Totti è stato più un ponte tra centrocampo e un attacco giovane e inesperto e, nonostante il bottino personale di reti sia stato il più basso in 10 anni, ha comunque superato il record di reti fatte per un club in Serie A.

A questa è seguita l’era tutti all’attacco a tutti i costi di Zdenek Zeman e il 36enne Totti ha avuto una stagione incredibilmente produttiva. Le sue 12 reti hanno portato la Roma a essere uno dei migliori attacchi del campionato e i suoi 12 assist lo hanno portato a 1 passaggio decisivo dal vincere questa speciale classifica.

Inoltre, questi risultati sono arrivati con un Totti libero di gestire lo spettacolo, partendo dall’ala sinistra e affondare sulla fascia o accentrarsi a piacimento – Zeman sapeva benissimo che, se avesse dovuto dare le chiavi di una Ferrari in mano a qualcuno, sarebbero stati pochi i piloti migliori di lui.

Nelle due stagioni successive con Rudi Garcia, Totti è stato schierato come falso 9, con ali veloci come Gervinho e Alessandro Florenzi pronte a capitalizzare i passaggi veloci e le palle filtranti del capitano.

Le due reti contro l’Inter segnate a 37 anni saranno sempre ricordate. In quei due anni Totti ha anche servito 16 assist. Nel primo anno nessuno ha fatto meglio di lui.

Nella seconda stagione di Garcia Totti ha scritto ancora una volta il suo nome nei libri di storia con un gran pallonetto su Joe Hart che gli ha permesso di superare il record di Ryan Giggs come marcatore più anziano nella storia della Champions League.

E’ stato un tiro decisivo che ha portato la stampa inglese a elogiare il capitano: dopotutto, è stata la sua prima rete di sempre in una trasferta in Inghilterra.

Tuttavia, per i tifosi della Roma quella è stata una rete su 244 – un gol superbo e storico, ma questi sono soltanto altri due termini che vengono in mente quando si pensa alla carriera duratura e potente del più grande giocatore della storia di questo club. Almeno finora.