La squadra Juniores della Roma accolta alla Stazione Termini dal presidente Anacleto Gianni dopo la conquista dello Scudetto di categoria, ottenuto a Firenze nella finale con il Venezia. Da sinistra, in piedi: Labella, Carpenetti, il presidente Gianni, Murgia, Fusco, Brunelli, l'allenatore Boldizsar; accosciati: Ginulfi, Gualandri, Pietrantoni, Bardelli, De Sisti, Di Virgilio e Caputi. La Juniores si ripeterà anche nel 1961 conquistando il secondo titolo di una categoria che vedrà la Roma trionfare altre otto volte dopo il cambio di denominazione in Campionato Primavera.
(Archivio AS Roma)
'Il Calcio e il Ciclismo Illustrato' dedica la prima pagina a Giancarlo De Sisti, qui ritratto con l'allenatore Luis Carniglia, dopo il primo gol in Serie A del giovane 'Picchio', andato a segno in Roma-Fiorentina 1-0 dell'11 marzo 1962. De Sisti, che un anno e tre giorni prima aveva segnato la sua prima rete ufficiale in Prima Squadra sugellando il 3-0 in Coppa Italia al Bologna, viene definito dalla popolare rivista "fiero come un antico romano". Una premonizione.
(Archivio AS Roma)
Tornato in giallorosso dopo dieci anni, De Sisti ritrova anche la Lazio e nel derby del primo dicembre 1974 decide l'1-0 in favore della Roma con uno storico gol. A fine partita i tifosi in Curva Sud gli regalano un elmo da antico romano.
(Archivio AS Roma)
Dalle maglie di lanetta dei primissi passi compiuti negli anni '50 con i ragazzi del settore giovanile, Giancarlo De Sisti termina la sua lunga e particolare parabola giallorossa nel 1979 con le avveniristiche maglie 'a ghiacciolo' prodotte da Pouchain. 'Picchio', qui a destra, segue l'assalto di Domenico Maggiora e Franco Peccenini ad un attaccante del LaneRossi durante l'incontro Roma-Vicenza 3-0, ventiquattresima giornata del campionato di Serie A 1978/1979, Roma, Stadio Olimpico, domenica 1 aprile 1979.
(Archivio AS Roma)
Alberto Orlando e Bruno Conti divertiti dalla grinta di Giancarlo De Sisti nel giorno dell'inaugurazione ufficiale della Hall of Fame giallorossa, Roma, Stadio Olimpico, domenica 7 ottobre 2012.
(Archivio AS Roma / Luciano Cecchetti)
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