Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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La conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista di Roma-Inter

La conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista di Roma-Inter

Ecco le parole di Luciano Spalletti nella conferenza stampa della vigilia di Roma-Inter

“La situazione indisponibili riguarda solo Vermaelen. Deve ricominciare sul campo e poi lo rivaluteremo. Verrà fatto la prossima settimana e dipenderà dalla risposta nella pratica. Per il resto tutti disponibili”.

Difficile preparare partita contro una squadra a due facce?

“Noi fino a questo momento non abbiamo mandato segnali precisi di quello che siamo noi: anche loro potrebbero aver stesso problema. Diventa fondamentale far bene noi e far vedere il livello di squadra che siamo, come assieme di gioco e riconoscimento delle situazioni della partita. Secondo me ultimamente ci stiamo allenando bene, siamo sulla strada buona. Dobbiamo concentrarci su quello che possiamo migliorare noi e dare un’occhiata agli avversari: l’Inter è una squadra forte, come la Roma e prima o poi mostrerà tutto il suo valore. C’è da stare in allerta”.

14 gol fatti e 8 subiti: cosa manca per trovare equilibrio?

“Manca una serie di comportamenti e di numeri che non sono quelli di cui si accorgono tutti. Ci sono cose importanti come la gestione della palla, dei gol, degli assist. Poi ci sono dati che non conoscete, dei quali interessa poco ma che danno riscontri importanti sull’equilibrio della squadra: i raddoppi delle marcature, le chiusure delle linee di passaggio, l’andare oltre la linea difensiva molte volte. Sono numeri che sui giornali non si vedono ma che sono importanti nella gestione della partita. In molti non sanno cosa succede dove non è la palla, che è importante alla stessa maniera ma tutti sono attratti dalla palla”.

I numeri che noi non vediamo come sono? Ottimi o scadenti?

“Siccome mi avete presentato dei numeri, io ho risposto che ce ne sono altri: se si fanno più raddoppi di marcatura degli avversari si vincono le partite. Se si chiudono più linee di passaggio si recuperano più palloni. Attualmente non siamo al meglio di quelle che sono le addizioni di questi numeri. Non ho mai sentito parlare di quante volte si va oltre la linea difensiva: Salah è uno dei più forti a farlo. Callejon per me è il più forte di tutti, ma anche Salah lo è. Se si attacca la linea è importante per chi gli sa mettere la palla. La Juventus in questi numeri è la migliore e migliorerà ancora. Dobbiamo saper sfruttare tutte le situazioni che ci capitano”.

Frank De Boer è passato come fenomeno dopo la vittoria sulla Juve e come fallimento dopo l’Europa League: poco equilibrio sui giudizi su di lui?

“Lo conosco poco, solo per quello che ho potuto valutare nelle partite dell’Inter. Mi sembra una persona seria e professionale e l’Inter quando sceglie sa chi va a prendere. Va lasciato lavorare, ha iniziato ora e sono convinto che farà vedere il suo valore. Ha dimostrato personalità con alcune prese di posizione scomode. Dimostrerà il suo valore. Il progetto di lavoro dell’Inter ha un orizzonte di mesi, ma le necessità di dover chiudere giornalmente delle notizie lo fa passare una settimana da fenomeno e una da fallimento”.

Strootman ha detto che con Totti la squadra gioca con più fiducia. C’è problema di dipendenza? Giocherà contro l’Inter?

“La formazione non si dice, non voglio dare vantaggi a una squadra già forte come l’Inter. Anche qui si passa dal fatto che a giugno si voleva per Totti il tour dell’ultima volta in tutti gli stadi a chiederne la riconferma in una partita importante. Se si stesse a metà e si ragionasse più tranquillamente e con equilibrio si troverebbe la soluzione a tutto. Finora mi sono sempre comportamento come ho dissi all’inizio e così continuerò a fare. Io so anche altri numeri oltre a quelli che portate in evidenza voi. Tra l’uno e il due ci sono infiniti numeri: devo tenere conto di tutti questi”.

De Boer sta cercando di far giocare l’Inter come mai aveva giocato prima: pressing alto per dominare la partita: può avvantaggiare la Roma per le sue caratteristiche?

“Dipende se poi sapremo sviluppare gioco e la nostra ricerca in velocità. Io preferisco quando una squadra ti viene ad attaccare, così se sei bravo a gestire la palla puoi trovare spazio dietro la linea difensiva. Certo se attaccano forte e bene subentra timore nella gestione della palla. Dipenderà dall’intensità loro e dalla velocità con cui riusciremo a gestire la palla e a trovare delle idee di continuo nelle fasi di gioco”.

Nel passato è mai stato vicino ad allenare l’Inter?

“Non mi piace dire chi mi ha cercato. Non l’ho mai fatto e non lo farei neanche se mi cercassero. Ho allenato le squadre che si sono interessate a me e sono contento di quello che ho trascorso. Tutte esperienze che mi hanno dato moltissimo”.

Totti negli ultimi venti giorni è stato più utilizzato rispetto ai cinque mesi precedenti: è un altro Totti o è un’altra Roma? È in condizioni di fare il titolare in partite con ritmi alti?

“L’ho detto subito che per me è fondamentale il bene della squadra. Lui ha fatto bene ed è stato preso in considerazione. Lui attualmente è dentro la squadra e fa le cose che fa la squadra in maniera corretta, dunque lo prendo in considerazione”.

È preoccupato o contento per il fatto che un giocatore di 40 anni permetta alla squadra di giocare meglio?

“A me fa solo piacere quando la squadra migliora. Se devo essere preoccupato per qualcosa è per il resto della squadra. Secondo me Iturbe ha preso una palla e una punizione importante giovedì, quella dalla quale è nato il gol di Fazio: non viene menzionato da nessuna parte per aver superato un avversario e aver preso una pedata sulla caviglia. Non viene dato lo stesso valore alle cose che fanno gli altri e che sono altrettanto importanti per la squadra. Lo dico per crescita della squadra e per la solidità mentale. Per il resto se Francesco fa più giocate, più gol, più tutto, sono contento e lo tengo presente. Sempre valutando quello che ritengo sia giusto che lui possa dare: è il mio ruolo e lo faccio io”.