“Per me è un grandissimo onore essere su questo palco, è una delle mie prime apparizioni pubbliche e perdonerete l’imbarazzo e l’emozione nel rappresentare una così grande realtà come l‘AS Roma e un grande progetto come lo Stadio della Roma di Tor di Valle”, le parole di Umberto Gandini.
“Lo Studio che abbiamo commissionato alla Sapienza serve ad analizzare le ripercussioni economiche e sociali di questo progetto. Abbiamo scelto una delle eccellenze italiane e internazionali. La Facoltà di Economia del professor Ciccarone aveva fatto già studi di grande portata e per noi era importante avere i dati e gli strumenti per capire quale potrebbe essere l’impatto economico e sociale di questa struttura, sull’occupazione e sul reddito per la città di Roma, senza dimenticare la fiscalità, la mobilità e il risanamento di un'area grazie all’introduzione di una fetta di verde pubblico che avrà un grande spazio all’interno di questo progetto”.
“Credo che la necessità di avere una nuova infrastruttura sia diventato un tema di dibattito quotidiano, non solo per la Roma ma in tutta Italia, dove ci sono altri progetti in fase di realizzazione”, ha dichiarato Mauro Baldissoni. “È diventato fondamentale essere in condizione di realizzare una struttura moderna in grado di offrire uno spettacolo adeguato ai canoni moderni, soprattutto per avere dei ricavi in linea con il palcoscenico internazionale”.
I ricavi di una società di calcio possono essere in maniera riassuntiva riconducibili a tre voci: commerciali, biglietteria e diritti tv. In Italia questo mix di ricavi è già sbilanciato verso i diritti tv. C’è già un’esigenza forte ora: per poter sopravvivere come calcio vorremo riportar la gente allo stadio e ribilanciare questo mix di ricavi. Una nuova infrastruttura, inoltre, ha addirittura un impatto indiretto anche sui diritti tiv. Se paragoniamo Atalanta-Sassuolo a Stoke City-Sunderland, la seconda si farà preferire al pubblico televisivo perché lo spettatore, prima ancora di valutare il gesto tecnico, percepirà l’immagine che viene fornita da una struttura e da un terreno da gioco in perfette condizioni: tutto quello che noi non riusciamo a riprodurre oggi negli stadi italiani. È un’esigenza di sistema, tra l’altro perfettamente colta dal legislatore, che di recente ha introdotto una nuova norma, la 147, al fine di facilitare la costruzione di unuove infrastrutture, anche perché l’industria calcio è una delle maggiori nel Paese ed è anche una delle poche in crescita".
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