“Vermaelen non può essere convocato, ma potrà essere valutato in vista della sfida contro il Torino”.
Si è scritto che la Roma avrebbe una rosa troppo corta, lei ritiene sia un problema reale?
“La rosa non è corta, però c’è qualche infortunato. Stiamo bene così. La rosa non è corta ed è di qualità”.
Salah non è stato molto brillante ultimamente, lei cosa si aspetta da lui?
“Faccio sempre un discorso complessivo e di squadra. Salah, essendo un giocatore di qualità, ha bisogno del supporto e dell’entusiasmo e ha bisogno dei compagni. Con calciatori estrosi e tecnici dobbiamo fare prima di tutto un passo noi verso di lui. Poi va anche detto che gli attaccanti hanno un peso superiore rispetto agli altri calciatori se non fanno gol. Sotto l’aspetto della determinazione dobbiamo essere un po’ più velenosi”.
Pallotta ha parlato di lei e ha detto che spera di vederla a lungo sulla panchina della Roma.
“Pallotta è il tipo di presidente che a me piace avere. Ha questo grandissimo entusiasmo, ha voglia di migliorare la Roma. Stiamo vedendo l’impegno che dimostra: ha empatia, riesce subito a trasferire simpatia a chi ha davanti. Ha tantissime qualità, è uno camaleontico, nello spogliatoio è in un modo, a cena diventa uno showman, è una persona che ti trasferisce fiducia e crede in te. Io uso dire che da uno come lui ci comprerei la macchina usata. È uno innovativo, è una bella persona”.
La punizione di De Rossi è finita? Si aspettava qualcosa in più da lui in questo periodo?
“È finita, le tre partite sono finite. Mi aspettavo quello che ha fatto, si è allenato bene, ha reagito bene, ha fatto buone partite e se domani gioca gli ridò la fascia”.
Nainggolan forse meritava di riposare?
“Dobbiamo pensare un po’ quello che ci sta succedendo a livello di squadra, si può dire a riguardo di tutti gli elementi. Ho visto segnali molto importanti, ho detto loro che siamo sulla strada giusta. Dobbiamo continuare a fare certe cose, rafforzando alcuni concetti, come la precisione nel possesso palla o la determinazione, così come la continuità di ricerca di comandare il gioco nella metà campo avversaria. Nell’ultima partita abbiamo visto cose positive. Se riusciremo a riproporle mettendoci qualcosa in più risarà la nostra Roma. Radja è un giocatore forte e come tutti i calciatori forti può sempre determinare una partita. A farne a meno ci pensi sempre due volte. Però noi abbiamo una rosa ampia e qualche volta può anche riposare”.
Quindi si sente di confermare la voglia del presidente di volerla lasciare a lungo a Roma?
“Questo discorso verrà fuori dal lavoro che riusciremo a fare insieme, da quello che la squadra evidenzierà. Non è che si possa dire a priori “si farà così per due-tre anni”. Il futuro è in questo momento qui, ci giochiamo nel futuro. Io devo essere quello che si prende delle responsabilità e che fa vedere di prenderle nella direzione giusta. Devo dimostrargli di poter andare avanti”.
El Shaarawy è stato forse meno incisivo? Pensa per lui a una soluzione diversa?
“Noi siamo un po’ fatti così, dobbiamo comandare il gioco. Da quella qualità, da quel possesso riusciamo a far fare quel passettino in più ai nostri giocatori offensivi. Riusciamo a infondere loro più fiducia nel fare il numero, nel far lievitare la loro estrosità. Il primo passo è a livello collettivo e di squadra. È con il nostro comportamento che si può cambiare la nostra vita di squadra, i nostri risultati. Non è un singolo a dover semplicemente mostrare il numero più. El Shaarawy è un giocatore di fascia, ha tecnica, qualità. Quando va dentro al campo è bravo con il controllo di palla e con le qualità di corsa. Secondo me riesce a esprimere il massimo o in fascia sinistra o in fascia destra”.
Quanto manca per il processo di adattamento di Gerson?
“Gerson è uno che ha delle qualità, poi bisogna vedere naturalmente se riesce in una squadra come la Roma a metterle subito in evidenza e a essere subito al livello necessario. Bisogna dargli la possibilità di inserirsi, di capire ancora alcuni dettagli. È un giocatore con qualità offensive, però non si può mettere a giocare con le spalle girate, perché non è rapidissimo. Ha corsa e resistenza, però non ha impatto e fisicità necessarie e quindi deve migliorare. A Plzen non ha fatto male, però la squadra non funzionava al meglio e ho preferito cambiare. Però gli va dato tempo”.
Vuole rispondere alle parole di Corvino su Dzeko?
“Lo ha già fatto Sabatini. Secondo me Corvino è un grande professionista. È lui stesso con quello che ha detto che sminuisce la bella prestazione della Fiorentina. Stimola le persone a vedere gli episodi fondamentali della partita e poi, una volta vista, le cose diventano ancora più grandi. Se si vedono le sintesi video di Dzeko ci si accorge delle qualità che ha”.
Qual è il maggior difetto della Roma in questo periodo? E poi: Totti domani può iniziare dal primo minuto?
“Bisogna concentrarsi più sulla qualità del possesso palla, bisogna comandare la partita per crescere tutti insieme. Bisogna riportare meno palla al nostro portiere. Bisogna stazionare di più nella metà campo avversaria. Questo è quello su cui stiamo lavorando di più. Vedo miglioramenti importanti e soprattutto l’interesse dei calciatori a quello che diciamo e la partecipazione alla trama, alla traccia che vogliamo dare. Totti può giocare dall’inizio sicuramente come tutte le partite. È un giocatore della Roma e io scelgo come ho sempre fatto”.
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