Si apre un periodo di fuoco con Inter, Lazio, Napoli e Lione: cambia qualcosa nella preparazione della partita di domani?
“A citarle tutte così potrebbe sembrare impossibile. Vanno smucchiate e giocate una per volta, poi su guarda di partita in partita. Acceleratore a tavoletta su una partita alla volta e poi si guada alla successiva. Le partite sono importanti e tutte fondamentali. Non si cadrà nel tranello di definirne una più facile di un’altra. Non si possono interpretare male, sono tutte di primo livello”.
L’Inter ha vinto nove delle ultime delle ultime dieci partite in campionato: quanto c’è di Pioli in questo?
“Non lo so. Loro sono una squadra forte e hanno trovato degli equilibri. Lo sanno tutti che Pioli è uno che sa parlare di tattica e che sa essere convincente con i propri giocatori. Ora hanno trovato un equilibrio tattico. Mancherà uno forte come Miranda ma hanno soluzioni e Pioli ha fantasia e qualità. È tanto che vincono e siamo pronti ad affrontare una squadra vincente”.
La partita di giovedì contro il Villarreal ha dimostrato che il turnover è pericoloso: nove saranno sempre intoccabili nelle prossime sfide?
“È quasi impossibile. Abbiamo avuto tanti infortunati e la nostra formazione è cambiata molto nel lungo periodo. C’è da ribadire una cosa fondamentale. Giovedì non li ho messi nelle condizioni ideali per esprimersi, mancava un po’ di partita a qualcuno e la differenza l’ha fatta la mia scelta nel primo tempo. Nella ripresa è stata un’altra partita”.
Quali sono le condizioni di Manolas?
“È a posto, è disponibile e giocherà”.
Stadio: la notizia di ieri può avvicinare lei e i calciatori in bilico alla Roma del futuro?
“Si vuole un po’ cambiare il significato di quello che dico. Secondo me la gente ha capito bene. Sono importanti i giocatori, tutti tengono alla Roma, c’è da fare risultati. Voi dite sempre cercando di metterci pressione che dobbiamo vincere e io dico che è corretto. Contano i giocatori forti, che abbiano un valore per l’ambiente, per il pubblico, per la squadra, vanno tenuti. I calciatori forti vanno tenuti, Da qui in avanti parlerò con la società, io non ho da dire più niente”.
“Lo stadio è una cosa importante. Il risultato raggiunto ieri è straordinario e fondamentale per la Città. Quando una personalità come il Sindaco Virginia Raggi, viene messa in un confronto la cui soluzione è difficile e attraverso il dialogo riesce a trovare tutela e soddisfazioni di tutti ha raggiunto il massimo. Ha svolto con grandissima competenza il suo lavoro ed è un risultato che dà forza alla città, non solo a chi ha piacere di andare a vedere una partita di calcio. È una questione di crescita della Città. È una soluzione corretta. Sapevo che questa situazione era in buone mani. Baldissoni lo conosco bene, mi aspettavo che il Sindaco avesse disponibilità per metterci la profondità dei suoi pensieri. Bravi a tutti. È il traguardo a cui ambiscono tutte le società ed è il motivo per cui i club tedeschi e inglesi hanno più potenzialità di quelli italiani: gli stadi di proprietà. Danno possibilità di sbocchi, di posti di lavoro, dio introiti, di bellezza, di passione e di avvicinamento dei tifosi. La Roma diventerà una squadra ancora più ambita a livello di possibilità future”.
Una chiave della partita di domani potranno essere i duelli in fascia: cosa chiederà a Emerson e Bruno Peres?
“Candreva e Perisic sono due giocatori forti, ma sono solo due. L’Inter ha una rosa forte. Conta anche D’Ambrosio sulla parte di Peres. Le due squadre potrebbero essere a specchio e sarà un duello uomo contro uomo a tutto campo. Ci sono anche molti altri duelli. Come noi, l’Inter ha una squadra imbottita di grandi nomi e grandi qualità. Si vedrà chi sarà più bravo a essere continuo e a saper scegliere la giocata. Secondo me verrà fuori una partita aggressiva”.
Pioli e Sarri sono molto informati al riguardo: lei sa quanti rigori hanno tirato Inter e Napoli in questo campionato?
“No, ma ho letto qualcosa e credo che sia stato fatto un lavoro certosino per aiutare la classe arbitrale. Non ho capito bene a cosa si riferiscano: pochi rigori a loro e troppi a noi? Vedremo. Io so una cosa per certo: nelle 19 partite dell’anno scorso la Roma ha avuto un rigore e nessuno qui si è permesso di fare degli abbinamenti con altre squadre. Se loro vogliono chiedere qualcosa e usando noi… Loro sono bravi, si devono prendere qualche handicap. Gli allenatori forti lo fanno”.
La Roma si è ormai consolidata ad alti livelli in Serie A. Cosa si aspetta dalla società per trovarsi ad alti livelli anche in Europa?
“Io non sono nelle condizioni di andare dalla società a chiedere. Noi abbiamo dei dirigenti forti, basta vedere quello che hanno raggiunto ieri. Siamo dentro l’Europa, siamo dentro le competizioni italiane. Abbiamo una rosa forte, abbiamo calciatori che sanno giocare a calcio e he sanno fare i professionisti. La società ha lavorato bene nelle scelte degli uomini: è un gruppo di uomini veri. Se ci fosse una partenza, è bene che questa venga sostituita. Dobbiamo dare seguito al lavoro degli ultimi anni e i dirigenti lo sanno, sono preparati. I tifosi della Roma possono stare tranquilli. Il modo di lavorare è corretto”.
Accetterebbe mai uno scambio Icardi-dzeko?
“No, io mi tengo i miei. Dzeko per quanto riguarda il nostro gioco offensivo è il nostro calciatore più importante. Io mi tengo Dzeko”.
Gerson e Gabigol: le loro difficoltà testimoniano la difficoltà tattica del campionato italiano?
“Dipende sempre dallo spessore del calciatore. Può esserci bisogno di entrare nel meccanismo del calcio di un altro paese, non tutti sono pronti a esibire subito la propria qualità, va dato tempo. Nel caso di Gerson, ci sono Nainggolan, Salah, El Sharawy che giocano davanti a lui. Gli va data la possibilità piano piano di mettere in mostra il proprio valore, c’è una maturazione da fare e basta”.
Il rendimento di Emerson e la rinascita di Dzeko sono le sue più grandi soddisfazioni?
“Per me le soddisfazioni sono se la Roma fa punti e basta. Devo solo lavorare in funzione della crescita della Roma. Mi interessano solo i risultati della Roma”.
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