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Ciao Francesco: un’emozionante lettera di un tifoso australiano


Ciao Francesco, so che le possibilità che tu veda questa lettera sono molto ridotte, considerate le migliaia di tifosi che ti scrivono...

Ciao Francesco,

so che le possibilità che tu veda questa lettera sono molto ridotte, considerate le migliaia di tifosi che ti scrivono, ma sarebbe un sogno per me se tu potessi semplicemente vederla. In caso contrario, lo capisco perfettamente.

Domenica sarà sicuramente una giornata piena di emozioni per i tifosi della Roma di tutto il mondo – e soprattutto per te – ma voglio che tu sappia che gli appassionati giallorossi ti sostengono in ogni angolo del pianeta.

Mi chiamo Michael Barbaro e sono un italo-australiano di 23 anni, nonché tifoso sfegatato della squadra più gloriosa del mondo, l’AS Roma.

Vivo molto lontano da te e dalla Città Eterna. Abito in una piccola città del sud dell’Australia chiamata Adelaide. Tifo per la Roma sin da quando ero bambino ma c’è stato un fattore determinante che mi ha fatto propendere per la squadra giallorossa.

Tu.

Quando avevo sei anni e stavo in piedi fino a tardi per guardare Euro 2000 assieme a mio padre e mio fratello, mentre Edwin Van der Sar guardava impotente il tuo “cucchiaio” infilarsi alle sue spalle, sapevo che il giocatore che stavo ammirando era diverso da tutti gli altri. Mi è stato chiesto spesso per quale squadra facessi il tifo da ragazzo e la risposta è sempre stata una – la Roma.

Con il passare del tempo, ho imparato moltissime cose su questo fantastico sport. Ti vedevo e ti rispettavo molto di più di quanto potessi immaginare. Non eri un semplice calciatore. Eri un’icona.

Che tu indossassi la maglia della Roma o quella della Nazionale, in campo hai sempre dato il massimo e la tua magia ha ispirato moltissime persone, compreso me.

Nel 2001 hai fatto parte di uno dei tridenti più letali della storia del calcio, assieme a Vincenzo Montella e a Gabriel Batistuta. Al tempo avevo sette anni e non ho potuto godermi appieno la conquista dello Scudetto, ma non ho mai smesso di guardare i video di quel giugno del 2001.

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Ti ho guardato mentre il tuo rigore spezzava i cuori di molti dei miei connazionali negli ottavi di finale del Mondiale 2006. Ti ho seguito mentre aiutavi l’Italia a vincere la sua quarta Coppa del Mondo – dimostrando di essere, probabilmente, il miglior azzurro del torneo.

Qualsiasi traguardo tu abbia raggiunto, io c’ero.

Ho fatto molti sacrifici per poter guardare le partite – non dormendo la notte oppure svegliandomi all’alba. Solo per vederti giocare. Uno dei momenti più belli della mia vita è stato nel 2015, quando la Roma è venuta in Australia per partecipare alla International Champions Cup.

Mi sono recato a Melbourne da solo e da solo mi sono guardato le partite.

Ho avuto finalmente la possibilità di vedere giocare il mio idolo. L’uomo e la squadra che per ore e ore avevo visto in televisione erano davanti ai miei occhi. È un ricordo che conserverò per sempre e uno dei miei più grandi rimpianti è stato quello di non averti mai visto giocare all’Olimpico.

Questo dimostra come tu rappresenti non solo la magnifica città di Roma, ma anche tutti i tifosi giallorossi sparsi per il mondo – di cui mi faccio portavoce.

Sei un’icona del calcio, Francesco. Quando hai iniziato a giocare per la Roma, io non ero ancora nato e negli ultimi 25 anni ti sei guadagnato il rispetto di tutti gli appassionati di calcio del mondo.

Non devo certo citare tutti i tuoi numeri e i traguardi da te raggiunti; parlano da soli. La tua fedeltà alla maglia giallorossa verrà sempre ricordata, in un’epoca in cui il termine “fedeltà” non esiste quasi più.

Per giocare nella tua città hai rinunciato a molti trofei e riconoscimenti personali – una scelta che, ne sono certo, non rimpiangerai mai.

Francesco, non riesco proprio a immaginare cosa sarà la Roma senza di te – ma so che la tua eredità farà sempre parte del club per molti, molti anni a venire.

Devi ancora giocare l’ultima partita, ma sto già attendendo con impazienza il prossimo capitolo della tua carriera.

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A nome mio, di tutti i tifosi della Roma e di tutti gli appassionati di calcio nel mondo, voglio dirti grazie.

Grazie per averci mostrato come il successo e i soldi non siano tutto nel calcio.

Grazie per averci mostrato che la passione e l’amore per una squadra esistono ancora.

Grazie per essere stato un simbolo del nostro sport.

Grazie per aver fatto divertire centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e grazie per tutto quello che hai fatto per la maglia che hai indossato negli ultimi 25 anni.

In bocca al lupo per domenica, Francesco! Spero che la squadra vinca per te. C’è solo un capitano. Ti voglio bene, capitano.

Michael Barbaro, 26/05/17

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