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Di Francesco: “Questo atteggiamento ci deve contraddistinguere”


“Questo gruppo deve essere consapevole di quello che fa: deve andare sempre a prendere gli avversari nella loro metà campo, oggi i gol sono arrivati su delle riconquiste. Questo atteggiamento ci deve contraddistinguere"

“Questo gruppo deve essere consapevole di quello che fa: deve andare sempre a prendere gli avversari nella loro metà campo, oggi i gol sono arrivati su delle riconquiste. Questo atteggiamento ci deve contraddistinguere”.

Prosegue il cammino positivo della Roma in trasferta, che arriva alla dodicesima vittoria consecutiva in trasferta in campionato, un record in Serie A. La notizia della giornata, però, è legata a Gerson, schierato da titolare: il brasiliano ha segnato i suoi primi due gol in giallorosso, giocando la gara da vero protagonista. Per due volte la Fiorentina è riuscita a pareggiare le reti del calciatore ex Fluminense, prima con Veretout, poi con Simeone. Nella ripresa, poi, la squadra di Eusebio Di Francesco ha fissato il risultato su 2-4, grazie a Manolas e Perotti.

“Effettivamente oggi abbiamo preso gol fuori casa per la prima volta in questa Serie A”, ha dichiarato il tecnico giallorosso al termine del match. “È stata una bella sfida, molto intensa. Nel primo tempo sembrava che avessimo la partita in mano, poi però abbiamo subito le reti degli avversari. Conoscevamo la grande forza della Fiorentina, è una bella squadra e bisogna riconoscerle il grande merito per quello che ha fatto vedere sul campo. Ci aspettavamo una partita di rabbia, dopo la brutta sconfitta a Crotone. È una buona squadra quella viola e vi assicuro che non è mai facile vincere su questo campo”.

Mentalmente questa squadra sembra sempre avere il colpo in più, gioca tranquilla a prescindere dall’avversario...

“Devo dire che abbiamo iniziato il secondo tempo con un’altra idea, dopo il nostro primo gol ci siamo abbassati e non abbiamo lavoravamo bene come blocco squadra in fase difensiva, cosa che ci ha permesso di fare risultati fino a oggi. Questo ha fatto sì che i nostri avversari riuscissero a segnare su una nostra ingenuità. Le squadre che sono più attente alla fine portano a casa determinate gare. Avevo paura di questa trasferta perché venivamo dalla vittoria sul Chelsea e poteva esserci un po’ di appagamento, invece abbiamo dato una risposta importante nonostante il gioco intermittenza nel primo tempo”.

Lei ha creduto tanto in Gerson, che con questa prestazione ha ripagato la sua fiducia.

“Lo seguivo dai tempi del Sassuolo e in quel periodo giocava alto come oggi. Mi è stato presentato come centrocampista, ruolo che sa fare, ma ha grandi qualità e come mancino può fare benissimo schierato esterno offensivo. Oggi ha interpretato molto bene quel ruolo andando spesso in taglio e facendo giocate. Oggi però i miei complimenti vanno a Edin Dzeko, che ha fatto una rincorsa al novantesimo per andare a riprendere il contropiede della Fiorentina. Questo atteggiamento di squadra è fondamentale. Edin, anche se non fa gol, è molto importante per la nostra squadra”.

Cosa è successo nei due gol subiti oggi?

“Non dobbiamo appiattirci troppo in certe occasioni. Ma ci sta di sbagliare. Anche noi abbiamo segnato su una riconquista veloce nella loro metà campo. Quando vuoi il pallino del gioco in mano, però, devi osare. Ovviamente poi alla fine chi sbaglia meno fa il risultato”.

A che punto è la costruzione della tua “casa” alla Roma. Continuate a migliorare giorno dopo giorno, anche a livello mentale.

“Paradossalmente abbiamo preso gol quando ci siamo abbassati. Nonostante spesso concediamo tanto campo siamo bravissimi a difenderlo, perché c’è alla base ci sono tante esercitazioni in tal senso. Il lavoro più importante, però, è stato fatto sulla testa dei miei calciatori, per far sì che interpretino le mie idee. E ora stanno sposando a pieno la mia teoria”.

Lei aveva ragione quando questa estate chiedeva pazienza quindi…

“Io non devo chiedere pazienza a nessuno, lavoro sul campo. A volte si è scettici quando non si conoscono certe persone. Io sul campo ho fatto passare le mie idee, facendo capire ai campioni come fare il salto di qualità. Sono contento di questo filo di vittorie in trasferta condiviso con quanto fatto da Spalletti nella scorsa stagione. Mi auguro di ottenerne uno solo mio sul campo continuando a vincere fuori casa”.

Dopo la sosta ci sarà il Derby: sarà una sfida valida per la lotta al vertice?

“Non penso che una partita possa decidere il titolo. Il derby non è una partita come le altre, l’ho vissuta da calciatore: è fuori dal contesto del campionato e noi cercheremo di portare a casa i tre punti che sarebbero importanti anche per la classifica”.