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    Mourinho: "Vi dico la formazione che giocherà a Napoli..."


    José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Roma, ventesima giornata di Serie A.

    Ecco le parole del tecnico giallorosso.


    Zaniolo è diventato un caso di mercato. Come gestirà il calciatore e che evoluzione avrà la storia? Ci saranno provvedimenti disciplinari nei suoi confronti?

    “Su questo non ti posso dire. Purtroppo, sembra che abbia ragione io. Purtroppo, in questo momento sembra che la direzione sia quella che ho detto dopo la partita con lo Spezia”.

    Perché purtroppo?

    “Perché è da un mese che il giocatore dice ogni giorno che se ne vuole andare. Per fare un esempio, dopo la partita con lo Spezia, io ho dato lunedì libero a tutti e ho detto che martedì ci sarebbe stato un allenamento opzionale. Ho detto ai giocatori: "Io e lo staff saremo a Trigoria, ma voi avete l’opzione di venire o non venire".

    Tutti quelli che erano in panchina a La Spezia si sono allenati, anche chi ha giocato è venuto lo stesso, questo è il profilo di giocatore che vuoi come allenatore. Giocatore di squadra, in sintonia con il club e i compagni. Anche i giocatori che erano in panchina che pensano "Non sto giocando ma prima o poi la squadra avrà bisogno di me". Questo è un concetto di giocatore che tu vuoi con te. Quando un giocatore dice, principalmente alla Società, ma anche ai compagni e all’allenatore “io non voglio giocare con la Roma, io non voglio vestire la maglia della Roma, io non voglio tornare a giocare, io non voglio tornare ad allenarmi con il gruppo”.

    Per questo dico purtroppo. Ho avuto questa sensazione quando ho detto che mi aspettavo Nicolò qua il primo di febbraio. E purtroppo è quello che potrebbe succedere. Poi se vuoi sapere i dettagli, ciò che è successo e come, non spetta a me. Io dico solo che una volta in più Nicolò non sarà a disposizione della squadra, una volta in più il nostro focus è sul Napoli, una volta in più io penso a chi vuole essere con me a lottare per questo Club e per questi tifosi. E Nicolò non fa parte del progetto Napoli, se così vogliamo chiamarlo”.

    Che Napoli si aspetta domani?

    “Il Napoli che abbiamo avuto dal primo giorno, dalla prima partita. Spero di non essere mal interpretato, ma faccio i complimenti al Napoli per lo scudetto. È loro, lo hanno vinto, è loro meritatamente. È la squadra più forte, che ha un buon allenatore, con ottimi giocatori, che ha fatto un ottimo mercato, che sta facendo un lavoro fantastico. Sono arrivati a 12 punti di vantaggio sul secondo, di 13 dall'Inter che poteva pensare allo Scudetto. 12-13 punti sono tanti.

    Per la poca continuità dell’Inter, del Milan o di altri avversari che non faranno 7-8 vittorie di fila. La Roma andrà a festeggiare lo scudetto del Napoli? No, andremo per cercare di vincere. A fare la nostra partita. Ma complimenti a loro, a Luciano, hanno vinto lo Scudetto e lo hanno vinto meritatamente”.

    Il suo futuro qui è un progetto? È legato alla prossima Champions? Ad altri sviluppi?

    “Capisco la tua domanda, ma credo che questa sia una domanda che deve pormi la Società. Io, magari quando ero più giovane e più immaturo, ero capace di discutere con voi stampa di cose che secondo me sono cose interne.

    La maturità aiuta ad essere equilibrato, non vorrei dire più etico ma più uomo di società, meno egoista, meno egocentrico. Questa è una domanda che mi dovrà fare la società, quando loro penseranno di dovermela fare. Ma ora non ho risposte per te”.

    Il mercato si va a concludere con pochi miglioramenti nella rosa. Di fatto, ha due giocatori in meno: Zaniolo e Karsdorp. La Roma si è indebolita, al momento?

    “Prima di tutto, un regalo per te. Volevo ringraziare tanta gente che mi ha fatto gli auguri, tanta gente super simpatica, tanta gente che neppure conosco, mi hanno fatto arrivare anche dei regali. Voglio ringraziare tutti questi, non me l’aspettavo, una cosa fantastica.

    Il regalo per te: Rui, Zalewski a destra, Spinazzola a sinistra, i tre difensori centrali con Kumbulla in panchina. Giocheranno Cristante, Matic e Pellegrini, con Dybala e Tammy.

    Con Eldor ceduto abbiamo sì un giocatore in meno, un ragazzo fantastico che ha lavorato tanto per poter giocare alla Roma ma che non ha avuto tante opportunità di giocare. Anche prima di noi ha giocato poco tempo a Genova. Bisogna giocare. E se andrà bene in questo prestito, in questi sei mesi, è qualcosa di cui ha bisogno, qualcosa che lui merita. È uno dei nostri che va via, fa un po’ di tristezza, ma lui ha bisogno di giocare. Se uno va e nessuno arriva, è ovvio che abbiamo un’opzione in meno".

    Si aspettava qualcosa in più dal mercato?

    "No, la situazione con il financial fair play è diventata più chiara per tutti. Le limitazioni della Roma sono queste. Questa uscita di Eldor significa un prestito oneroso, con risparmio del suo stipendio, ma non ha impatto su un mercato che si può fare o non può fare.

    Per questo non mi aspetto niente, mi aspetto più difficoltà perché la struttura competitiva cambia. Ora inizierà una struttura diversa, con tre partite a settimana, con l’arrivo della Coppa Italia e dell’Europa League. Però il gruppo è fantastico, amico, solidale, andiamo tutti insieme fino alla fine con i tifosi che stanno sempre con noi”.

    Karsdorp è nella stessa situazione di Zaniolo?

    “Karsdorp sta fuori fino a quando lui vuole stare fuori. Ha bisogno di poco per rientrare. Ora ha un piccolo infortunio, ma si allena sempre con noi. è dall'Algarve che si allena normalmente con la squadra.

    Qualcuno in questa situazione è stato veramente bugiardo, ha dato un’immagine negativa di un allenatore, di un club, che non lo meritavano. Parliamo di bugie. Per diventare un’opzione, dipende solo da lui”.

    Quanti giocatori ha il Napoli del livello di Paulo Dybala?

    “Giocatori dello stesso livello di Dybala, nessuno. Tanti bravi giocatori, tanti grandi giocatori. Racconto una storia su un loro giocatore, che volevo prendere al Tottenham, avevo parlato con lui. Costava 10 milioni, il Tottenham ne offrì 5, poi si poteva fare a 7-8, il Totteham in quel momento lì non poteva spendere soldi, adesso sì, ma in quel momento no.

    Il ragazzo voleva tanto venire, ho parlato tante volte con lui tramite Facetime. Il ragazzo è quello 'scarso' che gioca in difesa, Kim. Il Napoli ha tanti grandissimi giocatori, è una grande squadra ma per me forti come Dybala no”.

    Wijnaldum come sta? Ci sono aggiornamenti?

    “Il tempo sicuramente aiuta, anche se non si allena con la squadra in situazioni competitive. Deve fare sempre ogni quindici giorni i controlli per capire la situazione.

    Il tempo passa e lui si avvicina. Non voglio dire quando, è impossibile dire quando, magari una settimana dieci giorni per stare con la squadra, due o tre settimane per qualche spezzone, tutto va in una direzione positiva, non abbiamo avuto ritardi su questo. Lavora molto bene e sempre di più”.

    Mi chiedevo come una delle ultime squadre della Premier che può fare un’offerta congrua per Zaniolo e la squadra campione d’Italia non riesce. Perché c’è questa differenza?

    “Passa tutto dai diritti tv. Quando si gioca la finale della Championship, che è come la Serie B italiana, quando giocano la finale del playoff, quando giocano a Wembley, che sono squadre che sono finite tra il terzo e il sesto posto della Serie B inglese, quando giocano quella finale lì, quella finale lì è la partita che ha più soldi sul tavolo, anche di più di una finale di Champions League. La squadra che vince quella partita e che va in Premier League, prende più soldi di un campione d’Europa quando gioca la finale di Champions.

    Questo dice tutto. È un potere economico completamente diverso. È vero, tutte le squadre di Premier League – al di là delle rispettive ambizioni e del potere societario – sono squadre che da un punto di vista economico sono più forti delle italiane. Magari si può parlare della Juventus che ha un potenziale diverso, però tutte le altre squadre sono in difficoltà”.

    La domanda in realtà era un’altra: il futuro di Mourinho può essere soltanto lì, in Premier?

    "Questo non lo so. Qualche giornale inglese ha scritto e qualcuno qui lo ha ripreso, ma non ho capito chi diceva: “La Premier vuole José” e altri che scrivevano: “José vuole la Premier”. José non vuole niente, non ha mai voluto niente, sono stato sempre tranquillo al mio posto e quello che succede, succede. Io non voglio niente. Voglio vivere giorno dopo giorno.

    Quando la società penserà che è ora di parlare con me del futuro, io sono qui. Ogni giorno. Dormo qua praticamente ogni giorno. Vado a casa pochissimo. Preferisco non parlare di queste cose con voi. Ma, come sapete, io sono concentrato solo sulla Roma, non penso al mio futuro”.

    Ha parlato con Smalling? Gli ha chiesto se rimarrà a Roma? E lei vuole la sua permanenza?

    “Sta giocando molto molto bene, dimostrando di avere il focus sulla Roma, sulla sua professionalità. La sua è una situazione aperta. Non ho mai parlato con lui di questo, è una cosa personale che deve risolvere con il Club. La mia convinzione personale è che lui voglia rimanere. La Società capisce la sua importanza, la sua professionalità, il suo rendimento in particolare nelle ultime due stagioni, in cui sta giocando sempre e senza nessun tipo di problema. La mia convinzione è che si possa trovare un accordo.

    Per me è una situazione più di qua che di là, devono tutti e due arrivare a un accordo. La Roma perché ha bisogno di Chris e per Chris perché non vedo un altro posto in cui può essere più felice. Penso che alla fine arriveranno ad una conclusione buona”.