IT
Home Notizie

Vergine: "Tiago Pinto e Mourinho ci hanno aperto le porte della Serie A"


Alcuni passaggi dell'intervista del Corriere dello Sport al responsabile del settore giovanile della Roma

"Il settore giovanile della Roma per tradizione è una grandissima realtà. La proprietà vuole portarlo nel giro di qualche anno ad entrare nell'elite dei settori giovanili top a livello internazionale".

A parlare, a fare il punto della situazione, a illustrare le strategie e i rapporti del vivaio con la Prima Squadra - e quindi con Tiago Pinto e Mourinho - è Vincenzo Vergine, dallo scorso giugno a capo del Settore Giovanile dell'AS Roma.

Ecco un estratto dell'intervista concessa oggi al Corriere dello Sport.

Presente & futuro

"Un settore giovanile ha diversi livelli e indicatori per essere valutato. Normalmente si usano le performance delle varie squadre e quindi i risultati, ma il vero grande indicatore sono i giocatori che con regolarità si forniscono alla Prima Squadra: e questo in Italia non è facile.

"Il settore giovanile della Roma per tradizione è una grandissima realtà. La proprietà vuole portarlo nel giro di qualche anno ad entrare nell'elite dei settori giovanili top a livello internazionale".


La struttura

"Tutte le attività all'intemo di questo mondo, fatto da 113 collaboratori, sono interconnesse da una visione unica globale che deve porre al centro il calciatore. Per questo sono stato chiamato, per creare questa connessione.

Ognuno porta le sue competenze all'interno di un sistema coordinato dove poi intervengono gli strumenti che la nostra proprietà ci mette a disposizione: parlo di tecnologia avanzata, attraverso cui portiamo avanti le nostre idee".


Calciatore o risultato?

"Sul risultato si dibatte da anni. Il risultato è importante sempre. Ma può essere uno strumento di formazione o diventarne il fine. Per creare il calciatore top level il risultato deve essere uno strumento di formazione della mentalità vincente del ragazzo. Perché così a 19 anni potrai scavallare pressioni e tensioni importanti. Giocare per vincere non è come giocare per non perdere.

E qui faccio una digressione: attenzione alle retrocessioni nel campionato Primavera. Lo scopo per cui sono state introdotte era quello di alzare l'asticella della pressione. Ma dare questo messaggio a un ragazzo di 18 anni - occhio a non perdere per non retrocedere - non deve diventare controproducente. Aggiungo qualcosa che può spiegare le recenti parole di Mourinho sul campionato Primavera. Ha ragione il nostro tecnico quando intende che non prepara immediatamente alla Prima Squadra. C'è il tema delle seconde squadre istituite sì, ma a costo elevatissimi.

Aggiungo che al nostro calcio manca ma riforma strutturale come qualle tedesca del 2001: cento milioni sui vivai dai diritti tv, dati non a pioggia ma in base a strutture, investimenti mirati e premianti. Questo ha scatenato competizione. E la finale Champions del 2013 tra Dortmund e Bayern aveva dentro 13 ragazzi cresciuti nei vivai di casa. Chiaro?".


La strategia del Club

"Ho fatto un overview di quello che avevamo. Noi vogliamo e dobbiamo andare a potenziare il territorio. Bisogna investire in termini professionali ed economici stringendo i rapporti con tutte le società che operano sul territorio. Ho un quadro completo. Stringeremo relazioni più forti, non dall'alto in basso ma orizzontalmente. E loro devono saperlo. Noi rispetteremo il loro lavoro perché sarà la nostra forza. E stiamo lavorando per individuare gli strumenti migliori".


Il rapporto con Tiago Pinto e Mourinho

"Il nostro allenatore è venuto vedere le partite della Primavera più di quanto io abbia visto tanti altri allenatori nella mia carriera. Partita dopo partita, sempre, seduto sul marmo della tribuna, a guardare. Voi dovete immaginare il settore giovanile come una piramide alla cui sommità c'è il cancello per la Serie A. Se non si apre quello, noi serviamo a poco. Ecco, Tiago e Mourinho quel cancello lo hanno aperto. E il messaggio che Mourinho manda è che non si apre solo per chi si allena con lui, ma per tutti".

Il sostegno della proprietà

"Assolutamente sì. Se loro vedono la bontà di un'idea la sostengono anche con le risorse. Subito. L'esempio? Ne cito uno esemplificativo all'interno del progetto che mette al centro il calciatore, il ragazzo. Alle spalle del campo Di Bartolomei e accanto al liceo dove i ragazzi studiano, è stata costituita un'area idonea per le attività individuali. Proposta da me, sposata da Tiago, con I'input della proprietà, eccola pronta. È contenuta dentro due motti in cui credo: «Improve your skills» e «Improve and enjoy». Bisogna incrementare le proprie capacità fisiche e atletiche divertendosi".