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    Di Francesco: "Dobbiamo guardare avanti e migliorare"


    Come stanno gli infortunati?

    “Le possibilità più grandi le abbiamo con Dzeko, che oggi farà la rifinitura: valuteremo se portarlo in panchina. È un giocatore che viene da più di venti giorni di sosta ed è impossibile utilizzarlo dal primo minuto. Quasi sicuramente sarà tra i convocati. Abbiamo delle speranze con De Rossi: valutiamo le sue condizioni giorno per giorno. Per gli altri non c’è nulla da fare”.

    Che tipo di partita serve per affrontare un’avversari come la Juventus?

    “Ha dimostrato di essere la più forte di tutte, non solo quest’anno. Negli anni ha acquisito una grandissima mentalità e si è sempre rinforzata. Non sarà una partita facile perché la Roma non ha mai fatto risultati negli ultimi anni. Magari nel momento peggiore tireremo fuori la prestazione. Allegri ha detto che questa è una partita da far bene tecnicamente, fisicamente e mentalmente: è vero, sono queste le caratteristiche imprescindibili per poter fare una gran gara”.

    Come attaccante centrale chi ha più probabilità di giocare Zaniolo o Schick?

    “Per Zaniolo è più difficile, anche perché a volte sulla lavagna si fanno tanti formazioni e mettiamo giocatori dove ci pare, ma valutando sul campo si capisce cosa fare nel calcio. Non ho avuto le risposte che volevo con Zaniolo in quel ruolo. Si giocheranno quel posto Cengiz, Schick e Kluivert. Under ha avuto un problema nei giorni precedenti e va valutato in allenamento”.

    Florenzi spostato in avanti è un’ipotesi?

    “Vorrei tenere una formazione top secret. Potrebbe essere utilizzato in quel ruolo, non è la prima volta. È il giocatore che si adatta con maggiore facilità rispetto agli altri nei ruoli perché assimila molto velocemente certi concetti”.

    Si meraviglia di tutto questo distacco di punti con la Juve?

    “Loro non mi meravigliano. Forse siamo mancati noi come classifica, legata a tante situazioni: in delle partite abbiamo buttato dei punti, è più demerito nostro. La Juventus spesso cambia interpreti e ha sempre giocatori di altissimo profilo, pronti, preparati e di livello. Non mi sorprende la sua classifica, noi invece sappiamo che dobbiamo fare molto molto meglio”.

    La Roma negli ultimi anni ha sempre cambiato allenatore: secondo lei questo può incidere sui risultati?

    “Questo nono lo so. So solo che il loro stadio influenza molto come clima. Quando sono entrato nello spogliatoio con il Sassuolo per la prima volta ho notato che nello spogliatoio ti fanno vedere sui muri tutte le coppe che hanno vinto: ma un conto è il Sassuolo e un altro è la Roma. Dobbiamo essere bravi a cancellare tutte le situazioni negative che aleggiano intorno alla squadra e concentrarsi su questa gara per far risultato, che sarebbe anche storico”.

    Dopo l’incontro a Boston tra Monchi e Pallotta si sente rassicurato?

    “Tutte le mattine, quando mi sveglio, mi sento in discussione, quando vedo che le cose non girano come vorresti ti fai domande e cerchi le soluzioni giuste. Dobbiamo guardare avanti e cercare di fare meglio. Nel calcio l’allenatore come responsabilità è sempre davanti a tutti”.

    Domani giocherà con una difesa a quattro o a tre?

    “Tutto può avere una logica, in questi giorni e nell’ultimo periodo ho provato entrambe le soluzioni. Non cambierebbero concetti e logica, magari gli interpreti e i movimenti sì. Lavoriamo su situazioni già viste in passato. Io credo che la Roma debba difendere meglio, non serve pensare ai tre, ai quattro o ai cinque dietro. Quest’anno a livello difensivo abbiamo problemi, in attacco forse stiamo anche facendo meglio. Il problema però sono i gol subiti. E in quel caso conta come si muove la squadra, tutta insieme, e come va a difendere. Io sto cercando di modificare qualcosa per poter migliorare la situazione. Lo scoprirete domani quando la squadra scenderà in campo”.

    Da Boston è arrivata anche qualche notizia di mercato?

    “È inevitabile che qualcosa questa squadra dovrà fare, ma io non gli ho nemmeno chiesto di mercato a Monchi. Abbiamo parlato di quello che bisogna fare in questo omento e arrivare al 29 con più punti possibili. A parte il mercato, per forza di cosa è inevitabile che questa squadra debba fare qualcosa. Non possiamo non muoverci”.

    La difesa nei titolari è rimasta invariata rispetto allo scorso anno: hai capito quali sono i motivi di questo rendimento e come si modificano certi problemi?

    “Il campo è l’unico modo, al di là delle caratteristiche dei singoli. Difensivamente più che errori di reparto abbiamo fatto tanti errori individuali, che ci hanno cambiato le partite. Sui calci piazzati non abbiamo fatto bene. Ogni tanto paghiamo qualcosa che ci è mancato nella continuità. Ma ancora: non bisogna pensare alla linea difensiva. È un concetto di squadra e noi stiamo lavorando su questi aspetti”.

    Cosa prenderebbe a modello o a esempio dalla Juventus?

    “In questi anni la Juve ha costruito tanto, ha dimostrato mentalità, vincere aiuta a vincere. Loro sono differenti solo da noi, ma da tutte le società in Italia. E lo dimostrano sia in campo sia fuori”.

    Preferirebbe giocarsi la partita con Ronaldo in campo o lo preferirebbe comunque in panchina?

    “È il pericolo numero uno, ha le capacità di un fuoriclasse che tira sempre fuori dal cilindro colpi fenomenali. Si fa fatica a sostituire calciatori così”.

    Pallotta ha detto che chi non mette massimo impegno nella Roma non merita di far parte di questo progetto e De Rossi ha detto che alcuni addii di calciatori sono stati difficili da assimilare: a livello emotivo questa questione si appianata?

    “Il fatto che ne abbia parlato vuol dire che si è appianata. Lasciamo il passato indietro, cerchiamo di vivere le situazioni del presente. È un errore generale nel gruppo che è stato fatto. Il fatto che sia stato assimilato è una cosa positiva. Per quanto riguarda l’impegno di Pallotta, è un concetto che giro a tutto l’ambiente di Trigoria. E noi, che siamo i principali artefici, dobbiamo dare qualcosa in più. La Champions non è tanto distante e noi abbiamo centrato la qualificazione: serve far meglio in campionato per stare dove meritiamo di essere”.

    Come stanno Pastore e Perotti?

    “Hanno avuto grande continuità negli allenamenti, sono molto contento della loro crescita, ma difficilmente entrambi potranno partire dal primo minuto. Sono molto contento di come si stanno allenando, hanno superato, specialmente Diego, quei problemini che non gli permettevano di allenarsi regolarmente. Sono contento della loro crescita, ma è difficile vederli in campo per 90 minuti”.

    La sua squadra manca nell’aggressione agli avversari per recuperare la palla? Ai suoi attaccanti deve chiedere di più?

    “Inizialmente basterebbe non perderla la palla, serve tenerla e gestirla meglio: a rincorrere si fa più fatica. Come esempio prenderei a esempio un giocatore come Madzukic, che contro il Torino stava difendendo in area di rigore. Dobbiamo prendere esempio da certi attaccanti. Per giocare ad alti livelli e vincere bisogna saper fare anche questo”.