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L'analisi di Gasperini dopo la vittoria in casa del Nizza


Dopo l'esordio vincente in Europa League, Gian Piero Gasperini ha parlato a Sky Sport.

Ecco cosa ha detto il nostro allenatore!


Al di là dell'episodio finale del rigore, mi sembra che abbiamo avuto delle conferme: per esempio, che è tanto, tanto difficile tirare in porta contro la Roma.

"Sì, indubbiamente, ormai abbiamo giocato diverse partite sia in Italia che all'estero e sicuramente questa è una caratteristica nostra forte. Anche questa sera si è visto. Ci può stare anche a volte l'episodio non così acerbo, su una palla che ormai era fuori. Normale che poi ridia energia all'avversario, ma devo dire che la prestazione di parecchi giocatori è stata come sempre di alto livello. Qualche problema lo abbiamo magari nei finali, soprattutto quando entriamo dalla panchina non sempre con l'energia, con la forza giusta, necessaria per dare più sicurezza alla squadra".

In che senso? Qualcuno non è entrato con la testa giusta? 

"No, la testa è sempre giusta, per amor di Dio, però ci vuole sicuramente un po' di più perché i finali sono dove si decidono le partite e nel calcio di oggi sei costretto a ricorrere sempre a quattro, cinque cambi per cercare di portare le partite in porto, e questa sera invece abbiamo sofferto parecchio". 

Ci è sembrato che Pellegrini con la sua cifra tecnica abbia invertito la tendenza della fase offensiva, abbiamo visto bene? 

"Pelle ha queste qualità tecniche indubbie, lo si vede da come ha calciato il calcio d'angolo da cui è nato il gol. Ha queste capacità. Secondo me no, non ha recuperato bene dalla partita di domenica che è stata sicuramente straordinaria per lui e anche per il fatto che ha giocato tanto dopo tanti mesi. E sicuramente ha pagato un po', perché oggi era sicuramente più in difficoltà".

Avevi detto che Dovbyk deve trovare un certo tipo di cattiveria, e anche Ferguson quando è entrato ha commesso qualche errore di troppo. È lì dove la tua squadra deve migliorare maggiormente?

"Sì, ma è proprio sulla fase offensiva che dobbiamo crescere un po' con tutti, perché non bisogna sempre puntare il dito sulla punta centrale. Anzi, credo che Dovbyk sia comunque in crescita sul piano atletico. Dobbiamo cercare di migliorare un po' tutti nella costruzione, nella finalizzazione, nell'ultimo passaggio, per mettere anche in condizione di più gli attaccanti di essere pericolosi. La fase offensiva va vista quindi un po' globalmente".

Tsimikas apre a sinistra una prospettiva in più? Cosa vi dà?

"Noi abbiamo tante partite da giocare, ma in quel ruolo abbiamo Tsimikas e Angelino, che sono sicuramente due giocatori affidabili entrambi. Lo è stato Angelino in queste giornate, lo è stato questa sera Tsimikas, anche lui reduce da diversi mesi di inattività. Ha fatto sicuramente una buona partita.

Entrambi hanno la caratteristica migliore nel piede: calciano indubbiamente bene tutti e due. Hanno caratteristiche molto simili, questo sì. Difficilmente sono duttili, nel senso che non giocano da centrali, non giocano da attaccanti e quindi sono molto specifici nel ruolo. Molto spesso mi devo trovare ad alternare uno o l'altro. Però devo dire che, con tante partite, sono entrambi due giocatori che soddisfano e che danno affidabilità". 

Complimenti, perché con quattro vittorie su cinque partite è più facile lavorare. Senza l'episodio che lei ha definito "acerbo", la partita sembrava veramente chiusa.

"Sì però il calcio è così, basta un episodio per dare delle svolte alle gare: le partite bisogna portarle in fondo. Questa sera è capitato questo episodio, se vogliamo, evitabile. Abbiamo un nucleo molto forte, molto solido, molto compatto e molto competitivo. Abbiamo bisogno di integrarlo, abbiamo bisogno di ragazzi che imparino da questi calciatori che giocano con più continuità, che siano per loro un esempio e che sulle loro orme possano raggiungere anche i livelli di questi giocatori che ormai da qualche mese sono sicuramente di un livello importante". 

Ha rivisto il rigore?

"Questa è chiaramente un'ingenuità, è un peccato e dispiace per Pisilli, però questi sono livelli alti, sono livelli europei. Bisogna fare esperienze in fretta, non c'è troppo tempo su queste situazioni. Poi gli errori ci stanno, sono ragazzi veramente giovani. Devono imparare veloci".